🏳️‍🌈🏳️‍🌈

288 22 0
                                    



Le vie della città sono piene di colori, di urla e di felicità.

È uno spettacolo bellissimo da vedere da fuori, una distesa immensa di persone che camminano con manifesti e bandiere di tutti i colori, l'aria piena di amore e libertà.

E Simone è felice con le guance colorate da due piccole bandiere, un'altra sulle sue spalle finalmente rilassate, il viso sereno, nessuna piega in mezzo alla fronte, gli occhi che brillano e il sorriso più ampio che mai che mette in mostra le fossette.

Si sente libero, accettato dopo tutto ciò che ha passato, si sente valido, fiero di essere se stesso e volenteroso di urlarlo al mondo.

Al suo fianco, con la mano stretta nella sua, c'è Manuel con un sorriso speculare al suo.

Il moro era stato titubante sull'andare o meno che lui ha accettato di essere bisessuale, l'ha detto a se stesso, a chi vuole bene ma ha ancora paura, timore di mostrarsi al mondo esterno che può rivelarsi molto cattivo a volte.

Era stato indeciso fino all'ultimo e Simone lo aveva aspettato dicendo che se non si sentiva pronto ci sarebbero potuti andare benissimo l'anno dopo, che il pride è sempre lì ad aspettarli, non c'è una data di scadenza, un limite per partecipare, non è mai troppo tardi per accettarsi e sentirsi orgogliosi di essere quello che si è.

Alla fine Manuel aveva pensato che quell'anno aveva abbattuto tanti ostacoli e che quello sarebbe stata solo un passo in più verso quella tanto agognata ma temuta libertà.
Si era deciso, quindi, a comprare una bandiera bisessuale e andare con la promessa fatta da Simone che sarebbe potuti andare via in qualsiasi momento se sarebbe stato troppo per lui.

Ma Manuel, ora che è lì, non ne vuole sapere di andarsene.

Si sente bene, si sente se stesso.

Vuole continuare a prendere la mano di Simone senza avere nessuna paura o timore che qualcuno gli possa dire qualcosa, che tanto è circondato da persone pronto a difenderlo.

Si sente bene a vedere quelle persone essere orgogliose, guardarlo felice, a vedere Simone contento, si sente parte di qualcosa e non più solo, come si era sentito all'inizio con la paura di essere diverso insita dentro di sè che non lo faceva respirare.

Ora, se si guarda intorno, si rende conto che non era solo, che non era diverso.

Manuel si sente solo Manuel e quel giorno, in mezzo a quelle persone, si sente più Manuel che mai.

E quindi, mentre camminano cantando felici a ritmo di musica, l'ansia che aveva all'inizio si dissolve, alleggerendo il suo stomaco dove si era annidata, lo lascia libero.

Piano piano si scioglie sempre di più, annuisce quando una ragazza gli chiede se vuole cospargere di brillantini la sua faccia, se lo lascia fare mentre Simone accanto a lui lo guarda fiero.

Comincia a cantare, a ballare sempre di più, a intonare cori che mai aveva pensato avrebbe avuto il coraggio di fare rivendicando la sua libertà e il suo orientamento sessuale.

Si lascia baciare da Simone tante, tantissime volte con le mani del minore sui suoi fianchi, le proprie sulle guance morbide del corvino e i sorrisi che non ne vogliono sapere di lasciare i loro visi.

***
buon mese del pride a tuttə

nella tasca destra in alto - simuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora