A Manuel erano sempre piaciuti i tipici nomignoli da innamorati ma non li aveva mai usati perché Simone, una volta, gli aveva confidato di trovarli imbarazzanti.
Un pomeriggio di fine estate, però, uno di quei soprannomi che gli giravano per la testa ogni qualvolta si trovava vicino al suo ragazzo, gli era fuoriuscito dalle labbra, quasi inconsapevolmente.
"Bimbo che c'è?" aveva sussurato nella piccola cucina di villa Balestra.
Al sentire quel nomignolo Simone si era acceso, le guance si erano imporporate nell'immediato e le labbra si erano aperte in un piccolo sorriso imbarazzato.
Manuel, a quel punto, l'aveva guardato con la sua espressione strafottente mista a dolcezza che conservava solo per Simone.
"Che c'è ? Ti piace se ti chiamo bimbo?" e di nuovo Simone si era trovato senza parole...Cosa molto strana per uno come lui.
Ma ormai l'aveva capito e si era arreso alla consapevolezza che Manuel era la sua eccezione e che, da lui, si sarebbe fatto chiamare in qualunque modo e la sua reazione non sarebbe mai stata negativa.
Così si era ritrovato ad annuire incapace di proferire parola e il moro gli si era era avvicinato per baciargli quel sorriso imbarazzato.
Da quel giorno Manuel non aveva perso occasione per chiamare il corvino con i soprannomi più disparati: pulce, amore, stellì, bambi.
Amava chiamarlo così soprattutto in pubblico perchè Simone si imbarazzava ancora di più e lui non vedeva l'ora di far comparire quell'espressione tenera sul viso del suo ragazzo per poi farla sparire con un bacio.
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nella tasca destra in alto - simuel
Fanfictionraccolta di os / piccole scenette di quei due