Hayloft II - 7
An eye for an eye,
a leg for a leg
A shot in the heart
doesn't make it unbreak
She really didn't
wanna make it messy
- Mother Mother
Il mattino successivo non sentii la sveglia, e neanche le conversazioni tra le mie compagne di stanza. Mi svegliai perché Elizabeth mi scuotè la spalla con una mano. Lei era già vestita, indossava una giacca nera con la cerniera chiusa fino alla gola, in faccia aveva un piccolo livido da combattimento poco evidente.
<<Su, muoviti. Forza>>, mi incitò.
Sbadigliai, era arrivato il grande giorno, un brivido di tensione mi percorse le schiena.
Dopo un paio di lamenti mi alzai dal letto. <<Muoviti a cambiarti, dopo la colazione dobbiamo andare>>.
Io bofonchiai qualcosa, cercando di non chinarmi troppo iniziai a cercare una maglietta pulita nel cassetto. In dormitorio c'eravamo solo io e la rossa, e la luce fioca della stanza metteva in risalto le ombre sulle pareti.
Mi levai la canottiera che usavo come pigiama e rimasi in pantaloni e reggiseno.
Mi avvicinai ad uno specchio, scrutavo attentamente il mio riflesso. Ero piena di lividi, avevo un labbro spaccato e un'occhio nero. Perfetto.
Si avvicinò Elizabeth, <<merda, Reyes ti ha ridotto male ieri>>.
<<Già>>, indossai la maglietta.
<<Mentre tu ti cambi io vado a prenderti la colazione>>, disse, e senza che io potessi ribattere se ne andò.
Mentre lei non c'era io finii di cambiarmi. Dopo una decina di minuti arrivò con in mano un muffin al pistacchio.
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Verity
Science Fiction> Un brivido mi percorse all'udire quelle parole, non ero più la fanciulla nobile di un tempo, no, ero una rivoluzionaria. Essi dovevano affidarsi a me, dovevo condurre quei giovani sperduti verso la libertà, il tempo delle menzogne era ormai finito...