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Un brivido mi percorse all'udire quelle parole, non ero più la fanciulla nobile di un tempo, no, ero una rivoluzionaria.
Essi dovevano affidarsi a me, dovevo condurre quei giovani sperduti verso la libertà, il tempo delle menzogne era ormai finito...
Appena il cancello si chiuse scappai, non potevo farmi scoprire dai miei compagni.
Dopo tanti anni avevo fatto qualcosa di buono.
Mentre correvo scontrati contro un mio collego.
<<Grayson! Eccoti qui>> Esclamò. Era Graham.
<<Ei, stavo cercando i ragazzi, purtroppo mi hanno colpito alla sprovvista e sono svenuto>>, gli mostrai un piccolo taglio che mi ero fatto apposta qualche minuto prima.
Mi diede una patta sulla spalla, amichevole, <<spero che ora tu stia bene. Pensi che abbiano superato il cancello?>>
<<Se sono stati furbi sì>>, mormorai, guardandomi attorno, vedendo le altre guardie cercare i detenuti.
<<Beh, non riusciranno a sopravvivere di certo>>, ridacchiò.
Io assunsi un'espressione indifferente, credevo nelle loro abilità, molti di loro erano veri e propri criminali. Li scrutavo allenarsi e mi parevano molto abili.
<<Già, è probabile>>, mentii.
<<Bene>>, mi diede un'altra patta amichevole e se andò correndo, raggiungendo gli altri.
Dio, che giornata faticosa, avevo i capelli completamente bagnati a causa della pioggia, e dei ciuffi di solito che portavo all'indietro mi erano caduti sulla fronte.
