Dahlia

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*4 anni prima*

Non riuscivo a non pensarlo. A non vederlo ogni volta che chiudevo gli occhi o alzavo lo sguardo nei corridoi.
A volte credevo che magari per tutto questo tempo Kaden abbia avuto la possibilità di seguirmi e guardarmi se solo avesse voluto. Ma io non ero così attenta con lui.
<<Diamine! C'ero quasi>>. Il cuspide della freccia si conficcò tra la circonferenza dell'ultimo cerchio e la fine del penultimo. Presi un'altra freccia dalla faretra e la puntai di nuovo verso il centro. Senza nemmeno accorgermene il dito si spostò facendo scoccare la freccia e il suo cuspide si conficcò perfettamente nel centro dell'ultimo cerchio. Ogni volta che venivo qui mi ricordava mio padre. Ormai l'incidente era parte dei miei incubi. La notte non dormivo. Ma la prima volta che presi in mano arco e frecce, ero estasiata all'idea di imparare qualcosa di nuovo.

*10 anni prima*
<<Oggi ti porto in un posto che ti piacerà di sicuro, tesoro>>. <<Si che bello. Dove? Mi insegni qualcosa di nuovo?>> insisto gioiosa. <<È lontano o vicino?>> dico ostinata. <<Piccola, quante domande fai?>> dice scherzando. Ridacchia ed io abbozzo un sorriso. Mi piace vederlo ridere sembra così sereno, mi calma saperlo vicino a me. <<Quando arriveremo saprai tutto e cosa dovrai fare, okay?>> dice addolcendo la voce. Annuisco. Non vedo l'ora di vedere quel posto. Papà mi porta verso la macchina. Sono con il viso appiccicato al finestrino chiuso da tutto il tempo per capire dove stiamo andando.
Siamo arrivati! Salto giù dalla macchina. Non riesco ad aspettare di sapere perché siamo qui! C'è un prato immenso circondato da un bosco che già mi fa paura. Guardo verso il bosco con occhi impauriti. Papà lo nota e mi dice sorridente: <<Sta tranquilla non c'è pericolo. Ti piace il campo?>>.
Siii!
<<Sarà il mio posto preferito!>> ribadisco.
<<Ci scommetto, mia dolce Lia>> dice sogghignando.
<<Dammi un secondo e iniziamo. Tu non scappare, okay?>>. <<Starò immobile!>>.
Ridacchia <<Brava la mia bambina>>. Ed io gli sorrido.
Scompare dietro la macchina e lo vedo tenere in mano un oggetto ma non capisco cos'è.
Wow! <<È un arco!>>. Annuisce. <<E qui ho anche delle frecce>>.
<<Ma papà io faccio schifo in tutto!>>.
Mi guarda immobile. <<Non dirlo mai più Dahlia perché non è vero. Tu puoi fare tutto quello che pensi di non riuscire a fare. Capito?>> dice con tono dolce ma al tempo stesso serio. Annuisco timidamente. Ci incamminiamo verso il centro in cui ci sono dei bersagli. <<Allora sei pronta Lia?>>.
<<Si, Signore. Sempre pronta!>> dico mentre poggio la mano alla fronte. Ridacchia per quanto io sia buffa quando cerco di prenderlo in giro. <<Brava, così ti voglio>>.
<<La freccia si inserisci qui. E poi per scoccarla, cioè lanciarla, si tira questa. Devi appoggiare le dita della sinistra nel grip e quelle della destra devono accompagnare la corda in questo modo, chiaro?>> dice indicando il mirino dell'arco e poi la corda. Mostrandomi come posizionare le dita sull'arco.
Scuoto la testa per dire di sì. <<Lo facciamo insieme una volta?>>. Mi sorride e annuisce. <<Però quella dopo la fai da sola,
va bene?>>. Annuisco ripetutamente. Si abbassa alla mia altezza e mi aiuta a prendere alla mira e poi la freccia colpisce il centro. Sorrido in modo agitato.
Ora devo farlo da sola. Ci riuscirò!
Posiziono nuovamente le dita e prendo la mira. La freccia divide in due quella di prima. Ma cosa? Mi giro per guardare papà e lo vedo sconvolto. Scommetto che ci ha messo anni di pratica per fare una cosa del genere ed io sono lì da dieci minuti a fare centro. <<Wow, Dahlia! È stato fantastico! L'hai visto?>> dice ancora sorpreso. Alla sua affermazione inizio a saltellare di gioia.
<<Batti cinque Lia>>. Mette la mano sospesa alla mia altezza ed io la batto con enfasi. Ancora! Prendo un'altra freccia e faccio come prima. Scocco la freccia, che spezza quella di prima ancora. guardo il bersaglio strabiliata. Come è possibile?
Volgo lo sguardo a papà. <<L'unica cosa da dire, tesoro, è che hai talento per questo!>> dice con una scintilla nelle pupille. Gli rivolgo lo stesso luccichio, che ha negli occhi anche lui, mentre sorrido.

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