4 anni prima
<<Kaden?>> balbettai.
Sentii il suono della sveglia e sbuffai, spegnendola con gli occhi chiusi.
Sbattei le palpebre in modo lento ma ripetitivo.
Quel ragazzo era dappertutto... A scuola era sulle bocche di tutti, oltre a essere costantemente nella mia mente era addirittura nei miei sogni.
Incredibile! Sospirai.
Dovevo in qualche modo sbarazzarmi di lui, in caso contrario mi avrebbe corroso anche l'anima di questo passo.
Finalmente aprii gli occhi e li spalancai, spaventandomi non appena vidi una figura oscurata ancora dal buio del mattino.
Mi appoggiai sui gomiti per osservarlo meglio.
Era in piedi accanto al mio letto che stava lì a fissarmi.
Diedi un'occhiata svelta alla sveglia per vedere che ore fossero.
Erano le 5:30 del mattino.
Dovevo alzarmi subito se non avessi voluto fare tardi a lezione.
Però mi sentivo bloccata e non riuscivo ad aprire bocca quindi stetti ferma ad aspettare una sua parola.
Un lato del viso scorse illuminato dalla luce fioca della luna che era tutt'ora ben visibile.
Finalmente uscì una frase sussurrata dalla sue labbra, la mascella era talmente serrata dalla rabbia che non capii cosa disse.
Ma ne riconobbi la voce rancorosa e stanca, era Nathan.
Era sempre così rancoroso con tutti tranne che con me.
Causava sempre delle risse in questo periodo, non riusciva a contenere la rabbia anche se oramai erano passati 5 anni dalla morte di papà.
<<Nath, se potessi magari... mmh... non saprei... Spiegarti meglio possibilmente dischiudendo la bocca che dici?>> ironica, dissi.
Mi fissò facendo uscire dalla sua bocca una risata maligna.
Odiavo quando impazziva dalla rabbia.
Ma a lui piaceva che a volte scherzassi con lui, lo faceva fare solo a me.
<<Quello stronzo era qui! Nella tua stanza>> disse con voce roca.
<<Dovresti essere più specifico non credi? Ce ne sono molti di stronzi>>, feci un sorrisetto e inclinai lievemente il capo di lato.
Nath ghignò.
<<Non pensavo ci fossero così tanti stronzi per te, Lia. Ma ce ne uno in particolare per entrambi, prova a fare un tentativo, volpe>>.
Forse sapevo a chi si stesse riferendo e tentai, sperando non fosse davvero stato nella mia stanza.
<<Aiden, o mi sbaglio?>>.
Sorrise in modo malizioso.
<<Non ti sbagli>>, disse svogliato, e per un attimo fu tranquillo.
Poi ritornò incazzato.
<<Quel pezzo di merda si stava avvicinando al tuo letto!>> sbottò cercando ancora di controllarsi per non spaventarmi.
<<Cosa gli hai fatto Nath?>>.
Non rispose, ed io avevo già capito che non si fosse fermato ad un cazzotto.
<<mamma si arrabbierà lo sai vero?>>
<<Non chiamarla così>> disse prepotente.
<<Non devo chiamarla mamma?>>.
<<No! E sai già il perché>> tonò perentorio.
<<Il suo nome è Karoline Rosenberg! Dovresti chiamarla in questo modo>>.
Parole più angoscianti di quelle non avevano mai toccato le sue labbra fino ad ora.
<<So che è dura da accettare, perché quando accadde l'incidente c'ero anch'io con papà mentre lei lo stava tradendo, ed è brutto sapere che la propria madre si sta divertendo con un altro uomo mentre tu vedi tuo padre morto di fianco a te e nel frattempo rischi la vita>>.
Abbassò lo sguardo in segno di scusa e si avvicinò, sedendosi di fianco a me e sfiorando il mio volto con le dita.
<<Ci sono io con te, Lia>> disse in un sussurro.
<<Lo so, Nath>>, <<Ma le persone devono essere perdonate, lo dobbiamo fare per noi stessi, dobbiamo andare avanti con le nostre vite>>, continuai.
<<L'importante è esserci sempre l'uno per l'altra, giusto?>> domandai in fine.
Annuì e mi sorrise.
Sorrisi a mia volta.
<<Adesso preparati che dobbiamo andare a scuola>>, dandomi una pacca alla gamba destra.
Si alzò per uscire dalla mia stanza ma si fermò per un attimo.
<<Per favore, preparati velocemente>> mi disse prima di uscire dalla porta.Sospirai, alzandomi dal letto e andai in bagno per farmi una doccia veloce.
Mi asciugai per andare verso l'armadio e prendere dei vestiti.
Mmh... Cosa potrei mettermi?
Optai per una maglia bordeaux con lo scollo a barca e dei semplici jeans neri a zampa,per ultima cosa infilai le Nike.
Scelsi un trucco molto leggero che si abbinasse al castano chiaro della mia chioma.
Lasciai i capelli lisci, sciolti mettendo una ciocca dietro l'orecchio.
Mi misi del profumo e alcuni gioielli come mi era solito fare.
Pronta, presi lo zaino già preparato e infilai il telefono in tasca, scesi le scale frettolosamente.
Oggi avrei smesso di compiangermi, sarei andata avanti con la mia vita.
E molto presto saprò ciò che vorrò dalla vita...
Mi riprenderò ciò che è mio.
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Fiery Souls
ChickLitDahlia è una ragazza molto introversa, riflessiva e osservatrice. Vela l'odio che ha verso di sé, mostrando al mondo la sua parte migliore. Vuole affrontare, a ogni costo, quei mostri che sono nella sua testa sin da piccola. La mancanza dell'adorato...