*13 anni prima*
Mi sveglio ansimante da un incubo.
Sono bloccato con le braccia avvolte alle gambe.
Tento di sopravvivere alla mia stessa angoscia.
Mamma ha sentito un grido stridulo proveniente dalle mie corde vocali, quando ancora l'incubo era vivo nella mia mente, ed è corsa subito da me.
La porta spalancata, un viso che finalmente riconosco mi accoglie col suo sguardo triste ma confortevole.
<<Kaden, tesoro, sono di nuovo quegli incubi?>>, mi domanda preoccupata calmandomi con una carezza sulla schiena.
Annuisco come segno di risposta.
Un'altra carezza, ora, sul viso e con una voce fievole mi domanda: <<sono qui con te, vieni qui>>.
Le lacrime che scorrono dai miei occhi finiscono una ad una su tutto il mio volto.
Mi asciuga il volto e mi culla tra le sue braccia fino a che non mi riaddormento.*4 anni prima*
Ero seduto al bancone di un bar di cui nemmeno ricordavo il nome.
Fuori era buio e continuavo a pensare Lia, era diventata l'unica donna a rendermi felice che la volevo solo per me. Ed io l'avrò.
La rabbia scorreva nelle mie vene, la presa della mia mascella diventò sempre più stretta.
E la morsa all'altezza del mio stomaco aumentava ogni volta che pensavo a lei. Lia mi ricordava mia madre e qualsiasi cosa facesse anche la più piccola era piena di amore. Avevano la stessa forza. Entrambe erano intrappolate in una gabbia.
Così bella e pura ma con quel lato che mi devastava. La curiosità aumentava sempre di più quando scoprivo qualcosa di nuovo.
Mi scolai un altro bicchiere di Cognac.
Le palpebre dei miei occhi si chiusero sempre più lentamente ed era più complicato tenerle aperte.
Una ragazza si sedette di fianco a me. Quando scrutai per bene la donna giovane, capendo che fosse Dahlia, sistemai la mia postura per dare l'impressione di non essere ubriaco cosa che non riuscii a fare più di tanto.
Cazzo!
Mi notó e ingoiai l'ultimo sorso di alcool, fissò il bicchiere rimanendo avversa nei suoi pensieri.
<<Che c'è? Ne ho bevuto solo uno>> le dissi inaffidabile.
Non mi credette come avevo immaginato.
Mi fece quello sguardo da coniglietto ed io mi rassegnai.
<<Va bene, forse ne ho bevuti due>>.
<<Si certo, ed io sono il grinch>> mormorò ironica.
<<Beh potrei avere qualche prova al riguardo>>, mi fissò corrucciata ed io non riuscii a nascondere il ghigno mordace che stava per spuntare sul mio volto smosso dall'etanolo.
Avvistai una mano estranea sulla spalla di Dahlia che sembrò da subito infastidirla, mi irrigidì immediatamente.
Incazzandomi come non avevo mai fatto, scaraventai il bicchiere di vetro sul capo dello stronzo beccandolo in piena fronte.
<<Cazzo! Sei un coglione! Che ti prende?>> mi insultò lo stronzo.
<<Kaden! Lo ucciderai in questo modo>> gridò tutto d'un fiato Lia.
<<Sai cosa mi prende brutto coglione? Stai importunando la mia ragazza! Per questo ti conviene uscire da quella fottutissima porta, perché se ti becco a guardarla soltanto per sbaglio, massacrerò quel tuo orrendo volto da bastardo che ti ritrovi. Mi hai capito?>> sbraitai con tutta la mia rabbia non più velata a causa del troppo alcol assunto.
L'idiota si mosse a passo svelto verso l'uscita per non farsi più rivedere.
Non gli causai ferite troppo gravi, almeno era quello che avevo assimilato con la poca lucidità che mi era rimasta.
<<Dovevi per forza tirargli il bicchiere in testa?>> sul suo volto non c'erano segni di rabbia ma solo di consapevolezza nei miei confronti. Era proprio questo che adoravo di Dahlia, il fatto che non dovesse nemmeno sforzarsi di trovare qualcosa di bello in me qualcosa per cui valeva la pena combattere.
Mi prese il palmo della mano ed io notai del sangue fluire dalla ferita che mi ero procurato qualche minuto prima.
Scese dallo sgabello ed io la fissai non capendo cosa volesse fare per via del cervello annebbiato dal Cognac.Mi afferrò il polso con entrambe le mani e mi portò con sé verso il bagno.
Aprì il rubinetto facendo scorrere l'acqua. In seguito Lia mise in mezzo la mia mano ed io seguii con lo sguardo i residui di sangue, che si erano accumulati nelle pieghe, scorrere via.
La guardai prendersi cura di me, nel frattempo appoggiai il mio peso sul lavabo.
Era la donna più bella che avessi mai visto era così affascinante e luminosa, forse tutto ciò era colpa dei troppi bicchieri che avevo deglutito ma ne dubitavo altamente.
I suoi occhi dal color verde smeraldo inconfondibili mi eccitavano sempre di più.
Dio!
Iniziai a sentire i pantaloni essere sempre più stretti, sperando che Dahlia non si accorgesse della mia attuale problematica. Avvistai la sua figura bloccarsi non appena un pezzo di carta venne agguantato dalla sua piccola mano, rendendosi conto in fine del rigonfiamento nei pantaloni.
Sorrisi come un ebete. Aveva gli occhi fissi sulle mie labbra e le sue sembravano così delicate e rosee, si arricciarono dando forma a un lusingato stiramento delle labbra che rese il suo sguardo ammaliante.
Gustai il sapore delle sue labbra che sapevano di ciliegia.
A ogni tocco mi annientava sempre di più. Non avrei dovuto spingermi oltre ma la volevo così tanto.
Lei era come il paradiso in terra ed io l'inferno. Pian piano mi alleggerivo del peso che avevo dentro ormai da anni. Mi sentivo libero con lei.
Da sotto le sue ciglia, le pupille iniziarono a dilatarsi facendola sembrare un coniglietto indifeso.
Si soffermò come se avesse visto un fantasma, <<Qualcosa non va mocciosetta?>> le chiesi preoccupato. Non lo avrà per caso scoperto?
<<Perché mi segui sempre?>>. Mmh... acuto da parte sua chiedermelo quando non sono proprio del tutto al mio massimo.
Beh potrei dare la colpa all'alcol se glielo dicessi... Non male eh? Potrei mentire a suo fratello ma a lei? No non potrei mai farlo a quell'anima, bella e fragile.
<<Tuo fratello>> mi espressi in due termini così da non potermi far domandare altro ma come avevo immaginato lo fece ugualmente.
<<Te l'ha chiesto lui o sbaglio?>> mi guardò con aria insinuante. <<No non sbagli Lia...>> le feci un accenno di sorriso.
Tirò un sospiro...
Portai il palmo sano verso il suo volto era fine e soffice al tatto.
<<Farei questo e altro per te>>... L'ho già fatto e lo rifarei altre mille volte, solo per lei e per nessun altro.
In quel momento ricordai tutto quello che feci per proteggerla da chi voleva ferirla.
Infatti le persone che hanno voluto scherzare con il fuoco alla fine si erano bruciate credendo, invece, di poterla fare franca.
Poggiò le sue mani sul mio petto e mi chiese seducente; <<E cos'altro faresti per me?>>.
<<Di tutto>>, l'avvicinai a me con le braccia.
Chiusi gli occhi per la pace che iniziai a provare e Dahlia poggio il suo capo sul mio petto ampio, così misi il mio mento al di sopra della sua testa.
Mi chiuse in una morsa dolce ma forte facendoci ondeggiare delicatamente.
<<Vorrei portarti in un posto, ti andrebbe di venire con me?>>.
Era da tanto tempo che non andavo a visitarlo... Quindi perché non farlo insieme alla persona a cui avrei dato il mio cuore?
Ci staccammo dall'abbraccio e la vidi pronta a ribattere su qualcosa... immaginai fosse per la ferita.
Si preoccupava sempre per tutto!
Mmh dovrei darle una mano su questo. Un ghigno cercava di imporsi sul mio volto ma lo negai con tutte le mie forze.
Per quanto potessi essere uno stronzo senza cuore e anche malizioso non avrei mai cercato di fare qualcosa del genere senza che me lo chiedesse di farlo lei per prima.
<<Però prima dovresti bendare la ferita non credi?>>, anche se era chiaramente una domanda il suo tono decisivo la tradì per questa volta.
<<Nel luogo in cui ti porterò dovrebbero esserci>> farfugliai.
<<Mmh non è meglio chiedere al barista?>>.
Aaah saggia la ragazza... pff glielo andrò a chiedere allora.
Spostai un piede dopo l'altro fino a che la vocina mi chiese dove stessi andando <<Come hai detto tu, chiedo il kit al dannato tizio che sta dietro al bancone>>, la guardai un ultima volta e lei mi rincalzò divertita dicendo <<Si dovrebbe essere il barista se non erro>>, mi sorrise come non aveva mai fatto.
Andando verso il bancone per un secondo chiusi gli occhi e vidi il suo formidabile sorriso pieno di luce, quasi sbarellai ma per fortuna ripresi l'equilibrio attaccandomi al bancone. Posizionai la mia attenzione sul barista che mi guardò con aria consolatoria.
<<Potrei avere qualcosa per questa, per favore?>> domandai mostrando il graffio sulla spanna.
Annuì, andando sul retro e sparendo per qualche secondo. Mi porse il kit ed io presi il necessario.
Volevo tornare da Dahlia ma appena vidi il suo volto entrare nella stanza accantonai l'idea di prendermi cura della ferita da solo.
Non me ne stavo approfittando ma volevo il suo tocco dolce su di me.
Afferrò, con le sue piccole mani, il disinfettante ma prima di procedere si fermò per un istante.
<<Ti dirò la verità, brucerà tantissimo>> mi avvertì preoccupata per me.
<<Ma smettila, è solo un piccolo graffio, non mi farà male...>>, la rassicurai.
Con grande coraggio annuì e versò, sullo squarcio, il liquido.
È vero, cazzo!
Bruciava, ma sapevo che il mio viso non stava mostrando alcuna emozione... solo freddezza.
Poi con un po' di cotone tamponò il taglio e mi avvolse l'intera mano con delle garze. Infine mise sopra a essa una benda per fermare il tutto.
<<Dovresti essere apposto adesso>>, mi sorrise sistemando il tutto al loro posto.
Dopo che diede indietro al barista ciò che era stato utilizzato, ringraziammo entrambi e con l'altra mano presi il suo polso e la portai con me.
Faceva fatica ad andare dietro al mio passo, riuscivo a sentirlo.
Mi fermai temendo che non me lo avrebbe detto se si fosse stancata.
<<Riesci a continuare? Non è molto distante da qui>>.
<<E tu riesci a ricordare dov'è?, visto che sei un po' ubriaco>>, mi riprese in tono alquanto sarcastico.
Mmh davvero molto simpatica la mia ragazza. Abbassai lo sguardo verso il suo, con un ghigno sul viso.
Adorai quel momento, sembrò quasi intimo.
Beh è probabile che io lo sia ma chissà magari sto fingendo per averla vicino a me.
<<Si lo ricordo, ti fidi di me?>>, seppi attorniarla.
<<Certo che mi fido Kaden>>, scrutò con occhi teneri le mie iridi.
Riprendemmo il passo e successivamente arrivammo a destinazione.
L'esterno della casa di mia madre era a mala pena malconcia.
Sembrava ancora nuova. Mi era mancata, come sempre...<<Come mai siamo qui?>> chiese a voce tremula la mocciosetta.
<<Era di mia madre, ho vissuto per un periodo qui con lei>>, i suoi occhi si addolcirono più del solito.
<<Ti va di entrare?>>.
<<Ne sarei molto grata>>, sorrise in modo angelico che quasi mi fece sciogliere.
Raccolsi le chiavi nascoste dallo zerbino e apri la porta con estrema lentezza.
Varcammo l'entrata e notai un mazzo di fiori come centro tavolo alla nostra sinistra, non mancavano mai soprattutto da quando iniziò a piacere anche a mia sorella.
<<È bellissima>>, disse guardandosi intorno con occhi quasi spalancati.
<<Sono contento che ti piaccia>>.
<<Potrà essere tua quando sarai maggiorenne se vorrai>>, poggiai le chiavi nel davanzale.
<<Cosa! Sul serio? Ma non potrei mai, è tua Kaden e anche di tua sorella>> affermò dispiaciuta.
<<Può essere anche tua Dahlia, sei la ragazza più ammirevole che abbia mai visto in tutta la mia vita>> dissi con sincerità.
Gli estremi delle sue labbra si alzarono facendola diventare un angelo ai miei occhi che avevano visto solo l'inferno.
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Fiery Souls
ChickLitDahlia è una ragazza molto introversa, riflessiva e osservatrice. Vela l'odio che ha verso di sé, mostrando al mondo la sua parte migliore. Vuole affrontare, a ogni costo, quei mostri che sono nella sua testa sin da piccola. La mancanza dell'adorato...