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Newt

Era fermo in mezzo al laghetto. Non riusciva più muoversi. Vedeva Thomas che si avvicinava e non sapeva cosa fare.

'Dovrei fermarlo? Dovrei scappare?'

"Aspetta, hai qualcosa sulla spalla destra, te la tolgo."
Newt provò ad avvicinarsi per togliere una foglia dalla spalla di Thomas, ma lui si allontanò spaventato. Era nudo e Newt si stava avvicinando a lui. Sentiva l'adrenalina scorrergli attraverso il corpo; era come una sensazione diversa. In quel caso l'adrenalina non gli causava paura, ma curiosità e un'emozione che non riconosceva. Decise di lasciarsi togliere la foglia dalla spalla.

"Ecco fatto. Ora io vado a dormire, se tu rimani qua però stai attento ai batteri che ci sono nell'acqua. Rischi di ammalarti. Ciao"

Detto questo Newt si allontanò, con uno strano sorriso sulle labbra. Il pensiero di avere Thomas così vicino gli aveva fatto diventare tutti i muscoli deboli.

'Sono un caso senza speranza'

Finalmente tornò il sole e i velocisti si erano preparati per andare nel labirinto. Newt notò che Thomas non era ancora arrivato davanti alle porte e perciò decise di andare a cercarlo. Lo trovò ancora disteso sulla sua amaca, e, non volendo svegliarlo di colpo, lo chiamò gentilmente finché lui non aprì gli occhi.

"Buongiorno principino, pronto per oggi?"

"Come mai?" Chiese Thomas ancora mezzo addormentato.

"Per andare nel labirinto, ti stiamo tutti aspettando. Vestiti velocemente, ti aspetterò qui."

"Scusa Newt ma oggi non vengo." Rispose Thomas cercando di non guardare il ragazzo negli occhi.

"Come mai? Ti senti male? Vuoi che chiami qualcuno?"

"No Newt, è solo che dopo ieri sera ho bisogno di stare un attimo da solo. Mi hai messo in imbarazzo, e tanto. Per vari minuti non sono riuscito a muovermi e sono rimasto lì, in piedi come un idiota."

"Oddio, scusa non immaginavo, mi dispiace tantissimo." Disse Newt con un filo di voce. "Allora ci vediamo sta sera. Avviso io Minho e Galli, stai tranquillo. A dopo." E detto ciò si allontanò, ma aveva un pensiero fisso nella testa: aveva fatto stare male Thomas.

'Newt cavolo, se continui così non diventerete mai amici. Devi smetterla'

Thomas

Thomas tornò a dormire poco dopo che Newt se n'era andato, ma nei suoi sogni continuava a vedere il ragazzo in cima a quel muro, com'era successo qualche sera prima. Aveva paura di ferirlo con i suoi atteggiamenti, ma non sapeva come comportarsi con lui. Era troppo fragile, qualsiasi cosa diceva avrebbe potuto ferirlo profondamente. Doveva imparare a conoscerlo per sapere cosa poteva e cosa non poteva dire.
E così fece. Quella stessa sera, quando Newt, Minho e Galli tornarono dal labirinto, Thomas andò a parlare con Newt. All'inizio non si dissero grandi cose, poi Thomas chiese al compagno se voleva andare vicino al lago per continuare la conversazione. Lui accettò molto volentieri, e così si diressero giù per la collina.

"Sai..." cominciò Newt "...quando sei arrivato ho sempre pensato che saresti subito morto di paura e di  qualche strana malattia, sembravi così debole sia fisicamente che mentalmente. Invece mi sbagliavo: in poco tempo sei diventato muscoloso e la tua mente ha imparato a resistere alle difficoltà di questo posto. Ti ammiro lo sai? Io ci ho messo un bel po' prima di ambientarmi, circa 1 mese e mezzo, tu no. Tu ci hai impiegato solo qualche settimana. Sei incredibile...volevo dire È incredibile...scusa."

Thomas si mise a ridere sentendo la correzione che Newt aveva fatto alla fine del suo discorso.

'mi crede incredibile'

Newtmas: out of the closetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora