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"Ciao Teresa, io sono Thomas, lui è Newt e loro sono Minho e Galli."

"Ciao." Disse Teresa. Si girò verso la sua nuova amica guardandola storta.

"Che c'è?" Chiese lei.

"Si saluta, anche se non ti stanno molto simpatici."

"Eh va bene, eh va bene. Ciao a tutti."

"Ciao...scusa, ho dimenticato il tuo nome, potresti ripeterlo?" Chiese Galli cercando di essere il più gentile possibile.

"Angelica, mi chiamo Angelica. Devo scrivertelo?" Chiese.

"No, non serve. Scusa del disturbo Angelica." E detto ciò uscì dalla stanza, ritrovandosi tutti gli altri radurai di fronte. "Allora? Cosa state aspettando? Tornate a lavorare oppure niente cibo per due giorni. Muovetevi."

Arrivò l'ora di cena e le due ragazze vennero accolte da tutti i ragazzi della radura. Tutti volevano sedersi vicino a loro, ma le ragazze decisero di sedersi nello stesso tavolo di Thomas, Newt e Minho.

"Ciao, vi disturbiamo se ci sediamo qua? Sapete...ci fidiamo solo di voi al momento." Chiese Teresa con fare speranzoso.

"Ma certo, sedetevi senza problemi. Tra poco ci aggiungerà anche Galli." Rispose Newt. "Allora, come vi sono sembrate le vostre prime 5 ore nella radura?"

"Non sarà il meglio del meglio, ma è accogliente. Voi tre siete accoglienti in realtà. Non come gli altri, che ci vogliono solo portare a letto." Teresa accennò una risata. "Inoltre mi è sempre piaciuto vivere un'esperienza come il campeggio. So che questo non è un campeggio, ma sembra. Da quanto siete voi qua?"

"Io da 3 anni, Thomas da 2 mesi e Minho da 2 anni e 8 mesi."

"Ti ricordi anche da quante ore per caso Newt?" Chiese Minho con un tono sarcastico.

"No, ma immagino che siano molte." Rispose Galli da dietro. "Ciao ragazze, ragazzi. Come va? Sapevate che nella dispensa segreta di Fry c'è in ketchup?"

"Aspetta, sei serio?" Domandò Minho guardandolo dritto negli occhi.

"Si, vieni, ti faccio vedere. Porta il piatto." Disse Galli. "Aspetta Minho. Angelica, ne vuoi anche tu? Se non vuoi non è un problema, era solo per chiedere. Non farti problemi a dire di no."

"Si, perché no. È buono il ketchup. Andiamo."

Rimasero Thomas, Newt e Teresa al tavolo. Cominciarono a parlare prima di Galli, di come era ossessionato con Angelica, poi di Minho, di come era ossessionato del cibo, e poi Teresa fece notare che Newt non la smetteva di guardare Thomas.

"Siete migliori amici per caso?" Chiese lei.

"Uh...si. Siamo i migliori amici più fantastici che troverai qui. Come mai?"
Rispose Thomas.

Teresa gli fece cenno di avvicinarsi. Thomas obbedì e la ragazza mise le mani a coppa attorno al suo orecchio e bisbigliò qualcosa. Thomas, che nel mentre stava bevendo, sputò tutta la sua acqua addosso a Newt, che iniziò a maledirlo mentre si allontanava per andare a cambiarsi.

"Questa me la paghi Tommy!" Urlò. Poco dopo tornò al tavolo e Thomas lo stava guardando.

"Che Caspio vuoi?"

"Mi hai seriamente chiamato 'Tommy' prima?"

"No...s-si. Ti ha dato fastidio vero? Scusami io non-" ma venne interrotto da Thomas che lo stava abbracciando.

"Mi piace. Mi piace quando mi chiami Tommy. Non smettere mai." Gli bisbigliò nell'orecchio il ragazzo.
Per Newt la situazione si fece subito calda. Sentiva la faccia bollire. Era diventato più rosso del fuoco e sarebbe peggiorato se fosse rimasto abbracciato a Thomas ancora per pochi minuti. Si staccò e corse via, senza fare vedere il volto a nessuno.

"Ci penso io, non preoccuparti. Dagli tempo." Disse Teresa mentre iniziò a seguire Newt alla sua amaca.
Lo trovò con la testa tra le mani e la camicia sbottonata. Non era così mingherlino come sembrava. Aveva dei pettorali abbastanza scolpiti e gli addominali si notavano senz'altro.

"Ehi Newt, che è successo? Come mai sei scappato via? Thomas ci è rimasto male."

"Ehi Teresa. Posso chiamarti Tess? È più veloce."

"Ma certo, è bellissimo come soprannome."

"Grazie. Comunque prima sono scappato perché ero diventato un pomodoro vivente. Non so perché reagisco così ogni volta che abbraccio Tommy, ma succede, e non voglio che lui mi veda. Mi vergogno."

"Ma noo. Newt, non vergognarti. Sei adorabile quando arrossisci. Questo significa che vuoi molto bene a Thomas."

"Lo amo, è diverso."

Teresa rimase in silenzio per un po', pensando a cosa dire, mentre Newt, per calmarsi, si era messo a giocherellare con le sue (di lui) mani.

"Dovresti dirglielo. Così ti liberi di un peso." Disse Teresa interrompendo il silenzio.

"Lo sa già. Gliel'ho già detto." Rispose Newt.

"Allora bacialo. Non ho molte soluzioni."

"E se dovesse allontanarsi? E se si arrabbiasse? E se smettesse di essere il mio migliore amico? E se iniziasse a ignorarmi? E se-" venne interrotto da Teresa.

"E se...e se...e se...e se...Newt: devi smetterla di mettere il carro davanti ai buoi. Smettila di trovare problemi alle soluzioni. Qualsiasi cosa succeda ti prometto che avrai sempre me. Te lo giuro. Non ti abbandonerò mai. Sarò la tua migliore amica. Ma devi smetterla di startene qui con le mani in mano. Ora vai da lui e bacialo, e quello che succederà lo scoprirai solo vivendo. Ma vai."

"Devo proprio?"

"Ci vai da solo o ti faccio andare io con un calcio?"

"Ok, credo che questo sia un sì. Vado." E detto ciò si diresse verso il tavolo nel quale era seduto Thomas.

'se qualcosa va storto mi sotterro vivo' pensava mentre camminava verso il suo inevitabile destino.

"Tommy, vieni un secondo?" Urlò il ragazzo.

"Scusate ragazzi, Newt mi vuole. Torno tra pochissimo." Si alzò e si  diresse verso il suo amico. Senza preavviso lui lo prese per un polso, lo portò dietro alla capanna dei medicali, trovò il coraggio e lo baciò. Ma non era un bacio complesso. Era semplice, ma conteneva tutto l'amore che Newt provava per il suo Tommy. Decise di passare a un livello successivo e mise una mano sulla guancia di Thomas e una dietro al suo collo, intrecciando le dita nei suoi capelli. Ci volle qualche secondo prima che Thomas rispondesse al bacio, mettendo entrambe le sue mani sulla vita del suo Newt, spingendolo a se con tutta la forza che aveva. I loro fianchi si incontrarono e sia Newt che Thomas andarono ancora più a fondo con il bacio. Thomas stacco le sue labbra da quelle di Newt per potergli baciare il collo. Mise le sue mani sotto la sua maglietta (di Newt) e lo prese in braccio. Si volevano a vicenda, ma dovettero fermarsi. Si guardarono negli occhi prima di lasciarsi e Newt ruppe il silenzio.

"Hai un sorriso che potrebbe illuminare tutta una città. Ti amo dalla luna a Saturno, Tommy."

"Ti amo dalla luna a Saturno anche io, Newtie."

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Nota dell'autore:

Ehii. Spero vi sia piaciuto questo capitolo. Tra poco andrò via e avrò poca connessione, ma cercherò comunque di aggiornare la fanfiction appena posso. So che sembrerà poco, ma grazie a tutte le 160 persone che hanno letto la mia ff.

Bye bye🫶🏼

Newtmas: out of the closetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora