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Era notte. Tutti dormivano facendo sogni tranquilli. Tutti?
Ovviamente no, ci deve sempre essere qualcuno che se la passa di schifo la notte, e questa volta (come tutte le altre notti precedenti) era Thomas che stava sognando cose tutt'altro che tranquille.
Si può dire che i suoni che emetteva non erano del tutto normali, perciò Minho, dopo varie ore di sonno interrotto a causa sua, decise di svegliarlo e chiedergli che cosa stava sognando di così intenso.

"THOMAS SVEGLIATI!"

"ODDIO AIUTO! È QUI, È QUI!"

"SHHHHH, FAI SILENZIO. Chi è qui?"

"Lui." Rispose Thomas indicando in un punto a caso nel buio.

"Stai indicando Newt? È lui che è qui? Wow Thomas, perspicace. Ora, se non vuoi che ti faccia dormire io tirandoti un pugno talmente forte che ti farebbe dormire per giorni, vai a dormire e vedi di stare in silenzio." E detto ciò Minho se ne tornò a dormire.
Thomas ci riuscì? Assolutamente no, infatti Minho venne svegliato una seconda volta da Thomas e i suoi rumori, ma questa volta erano diversi.

"Ma stavi sognando di farti una tipa?" Gli domandò non appena lo ebbe svegliato.

"Cosa? Assolutamente no, non essere ridicolo."

"Amico non vorrei essere scortese o risultare un guardone...ma ti si era alzato il coso mentre dormivi. Quindi presumo che fosse qualcosa di intimo. Non c'è niente da vergognarsi sai, è normale alla tua età."

"Abbiamo gli stessi anni Minho." Gli fece notare Thomas.

"Ascoltami, so che a volte minacciò la gente per scherzo quando devono fare una cosa, ma questa volta sono serio. Se mi svegli un'altra volta giuro che te la farò pagare. Ora dormi, per davvero. Notte"

"Si, notte."

Tutto passò tranquillamente. Thomas non fece più nessun rumore e Minho dormì senza essere svegliato.
La mattina successiva Newt provò a instaurare una conversazione con Thomas, ma ogni volta che ci provava veniva sempre zittito o ignorato.

"Ascoltami un secondo, ti prego."

"Newt basta. Lasciami in pace per favore. Ho chiuso con te."

"E invece non ti lascio stare. Ho bisogno di parlarti e non me ne andrò finché non mi ascolterai. Quindi hai due opzioni: o mi ascolti, o verrai perseguitato da me per tutto il giorno. A te la scelta."

Thomas fece un profondo respiro prima di voltarsi, e questo fece capire a Newt che lo avrebbe ascoltato.

"Va bene. Ma fai in fretta."

"Ok, però non posso parlare qui. Possiamo spostarci?"

"E dove vuoi andare?"

"Nel mio luogo sicuro. Ti prego."

"D'accordo, basta che ti muovi a dirmi ciò che mi devi dire."

Newt sorrise e si diressero in una piccola casetta nell'angolo più remoto del bosco. Non era molto illuminato come luogo, quindi Thomas non capiva come questo posto potesse risultare sicuro a Newt.

"Eccoci arrivati. Entra per favore." Gli chiese gentilmente Newt, prima di seguirlo dentro.

"Cosa volevi dirmi?" Domandò Thomas guardandosi attorno.

"Ti ho mentito ieri. Non è vero che il bacio per me non ha significato nulla. È stata la cosa più bella che mi sia mai capitata, ma avevo paura che a te non fosse piaciuto o che avresti preferito non farlo, quindi per "proteggermi" ti ho mentito. Scusami, non volevo farti stare male."

"Newt..." iniziò a dire Thomas.
Il modo in cui Thomas aveva pronunciato il suo nome rese le gambe di Newt simili alla gelatina, tanto che dovette appoggiarsi al muro. "Newt, che senso ha mentire? Hai solo peggiorato le cose facendo così. Non mi sarei mai arrabbiato se mi avessi detto che ti era piaciuto. Io ci sono rimasto male perché avevi detto che per te non significa a nulla. Però ora mi stai dicendo che per te ha avuto senso. Quindi? Cosa stai cercando di dirmi?"

Newt fece un bel respiro prima di rispondere. "Ti amo Tommy. So che sarà una cosa che magari sai già, ma ti amo. E non posso comandare questa cosa. Succede, e a volte quando meno te lo aspetti, ti innamori del tuo migliore amico e per evitare di farlo soffrire decidi di non dire nulla. Ma tu sei così bello, così sexy...e anche così gentile con me che non ho resistito. Mi dispiace."

"Veni qui." Thomas aprì le braccia e accolse Newt in un abbraccio che durò diversi minuti. "Forse io non ti amo ancora, ma so che con te ho una connessione diversa. Aspettiamo qualche giorno e vediamo se i miei sentimenti diventano più chiari. Se non fanno così vuol dire che non ti amo. Promettimi che non ti arrabbierai."

"Promesso."

Uscirono da quel luogo buio e tornarono a lavorare. Da lontano si accorserò che tutti erano scomparsi.

"Ma dove sono andati?" Chiese Newt da dietro.

Thomas afferrò il coltello con una mano, e con l'altra afferrò la vita di Newt e lo spostò dietro di lui, per proteggerlo. "Non lo so, ma meglio essere prudenti. Stai dietro di me e se ti dico di scappare fallo."

"E lasciarti qui? Ma manco morto."

"Newt, se rimarrai con me e sopravviverai ti ucciderò io stesso."

Arrivarono vicino alle amache e notarono che tutti gli attrezzi erano stati appoggiati per terra. Decisero di perlustrare meglio la zona e alla fine capirono che erano tutti andati nella capanna dei medicali. Si diressero lì anche loro ed entrarono. Fecero fatica a raggiungere Minho e Galli, che erano davanti, ma ce la fecero.

"Minho, Galli. Che succede?"

"Si sono svegliate le ragazze. Sono qui, venite."

Si diressero in una stanza nascosta dagli occhi degli altri ragazzi e Thomas vide due ragazze sedute su delle sedie che parlavano tra di loro.

"...si, ma quello coreano? Stra figo. Lo adoro."

"Si, anche io ho pensato come te...oh, girati, abbiamo visite."

Le ragazze notarono in quattro ragazzi che le osservavano, e non ci volle poco prima che una di loro parlasse.

"Allora, volete rimanere lì impalati con le bocche aperte a guardarci o volete dirci cosa sta succedendo e che posto è questo? Sapete, siamo leggermente confuse." Disse una di loro. "Io mi chiamo Angelica comunque, piacere. Lei è..."

"Teresa, mi chiamo Teresa. Piacere di conoscervi."

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Nota dello scrittore:
Ciaoo, ho pensato di aggiungere non una, ma due ragazze, così da cambiare un pochino la storia e i personaggi. Spero vi sia piaciuto questo capitolo. Grazie per aver letto.🫶🏼

Newtmas: out of the closetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora