Un mese dal nostro addio

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È passato un mese.

Un mese da quel fottuto giorno.

Mi manca, mi manca troppo.

Ho iniziato a soffrire d'ansia e attacchi di panico, non capisco cosa mi stia succedendo.

Ho iniziato una sorta di terapia con Maria, e mi chiedo cosa farei se non ci fosse lei ad aiutarmi.

Cristian mi chiama costantemente, si presenta fuori dallo studio, fuori casa.. Ma non ho la forza per parlargli.

So che quel momento deve arrivare, ma non ora.

Maria tenta di farmi cambiare idea, ma sono irremovibile.

Ma qualcosa mi fa cambiare idea, o meglio, alcune parole: "Devi dirgli in faccia tutto quello che pensi, senza paura di ferirlo".

Si, lo farò.

Cristian mi chiama, come al solito e con il cuore in gola rispondo.

"Pronto Amore, ti prego ho bisogno di parlarti" dice tristemente.

"Ci vediamo questa sera, fuori casa mia" dico trattenendo le lacrime.

"Mi manchi" dice.

Attacco.

Non so se ce la farò.

Ma devo trovare la forza.

Un'altra persona mi é stata accanto in questo periodo.

Nicola.

Viene spesso a trovarmi con la sua ragazza, é molto simpatica e comprensiva.

Mi stanno aiutando molto.

Carlotta, la fidanzata di Nicola, mi ha confessato che ha sentito parlare lui e Cristian e dove gli raccontava dei miei problemi.

Mi ha anche raccontato che spesso escono, e che é spento e cerca di trattenere sempre le lacrime.

A sentire queste parole, quasi mi dispiaceva.

Ma che ho fatto io? É lui che ha rovinato tutto.

Gli attacchi di panico sembrano placarsi, da quando ho iniziato a mantenere la calma.

Mi sto rendendo conto solo ora di quante persone ho accanto, il che mi da conforto.

Si sta avvicinando l'ora, da quel che mi ha detto Nicola verrà per le 23.

Ceno a stento, ho così paura.

Mi faccio una doccia, asciugo i capelli, metto un paio di leggins e una felpa.

Mi metto in veranda, ad aspettare il suo arrivo.

Vedo la sua macchina e l'ansia non mi da tregua.

Prendo coraggio e scendo.

E guarderemo il mare insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora