7 (A) - 1 centimetro

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"La lira di Apollo è un simbolo iconico del Dio greco

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"La lira di Apollo è un simbolo iconico del Dio greco. Essa simboleggiava anche la bellezza e l'armonia. Apollo, infatti, incarnava l'ideale di perfezione estetica, e il suo strumento la rappresentava attraverso la musica."

— My beloved ghost and me
Sitting in a tree
d-y-i-n-g



☀️
A P O L L O


«Piselli surgelati a te» esclama Thymos, lanciandomi la busta fredda.

La afferro al volo con una smorfia.

«Una borsa del ghiaccio per te, invece» continua, tirando la sacchetta azzurra a sua sorella, Love.

«Perché io ho i piselli e lei una borsa del ghiaccio normale?» domando.

Appoggio l'oggetto contro lo zigomo dolorante, l'immediato sollievo mi fa emettere un sospiro.

Thymos sbatte lo sportello del freezer con un colpo secco. «Perché hai fatto male a mia sorella. Dovresti ringraziare che non ti ho gonfiato di botte pure io.»

«Era un incontro di lotta, Thy» bofonchia lei. Ha il ghiaccio premuto contro la guancia. «Dovevamo farci male.»

«Non mi importa. Se camminando in mezzo a un bosco il ramoscello di un albero ti finisse in faccia, lo sradicherei completamente.»

Mi piace Thymos, perché ha lo stesso istinto di protezione che ho io nei confronti della famiglia. Un istinto primordiale, quasi animalesco, e forse un po' da persone poco stabili mentalmente.

Non posso frenarlo, non posso cambiarlo. Sono sempre stato così, fin da quando ero piccolo.

Al contrario dei miei fratelli, io non ho mai sperato in un'adozione quando ero in orfanotrofio. Non volevo trovare una famiglia che mi portasse via con sé, perché io una madre la avevo già ed era da lei che desideravo tornare.

Ricordo bene i suoi occhi verdi, identici ai miei. Ricordo quanto fossero tristi e spenti, ricordo quanto fossero stanchi e vuoti. Ma ricordo anche che, molto spesso, quando guardava me si addolcivano e sembrava accendersi una piccola luce in lei.

Gli assistenti sociali mi hanno portato via, perché mia madre soffriva di una grave depressione che non le permetteva di potersi prendere cura di un bambino. Eppure, io so di essere stato male con lei, e sono sicuro che mi ha amato.

Ne sono certo, perché ricordo ancora le sue urla e i pianti mentre mi portavano via da quel piccolo appartamento caldo. Ne sono certo, perché quando si scordava di darmi da mangiare poi mi chiedeva scusa e correva dalla vicina a supplicarla di riservarmi un posto a tavola con la sua famiglia. Ne sono certo, perché quando non mi dava da mangiare era perché se ne stava sdraiata a letto a fissare il vuoto, senza riuscire a mettersi in piedi. Ne sono certo, perché c'erano giorni in cui stringeva i denti e mi portava a fare un giro nel parco. Erano sempre pochissimi minuti. Non le piaceva farsi vedere dalle persone, perché loro capivano meglio di me cosa non andasse in lei e la giudicavano. I capelli unti e sfibrati, gli abiti vecchi, la sporcizia di chi non ha nemmeno la forza di farsi una doccia.

Game of Lust (Game of Gods Spin-off, #Hermes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora