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..."Jin, quando arriva la droga dalla Colombia?"...
..."Jin, sta sera sei impegnata con il capitano del terzo gruppo dalle 23 alle 2"...
..."Jin, muoviti ho voglia"...
..."Jin, Jin, Jin, Jin!"...
Si. Questa era la mia vita e non ne potevo più. Ogni giorno, ogni fottuto giorno sempre le stesse cose. Dovevo occuparmi di scambi illegali di qualsiasi cosa e altre cazzate del genere oppure subire molestie da parte di mio padre, il capo della yakuza, e da parte dei suoi colleghi.
Odio la mia vita vorrei soltanto che finisca al più presto. Da quando mamma e morta cinque anni fa papà mi obbliga a subire tutta questa merda, ogni cazzo di giorno, che poi chiamarlo padre sarebbe un complimento per lui. Io odio quell'uomo, mi ha resa ciò che sono ora, ovvero uno schifo.
"Jin, sta sera sei occupata dalle due alle quattro con il vice del gruppo sette."
Non gli rispondo neanche. Come al solito lui e seduto alla sua scrivania a fare nulla mentre io in piedi impugnando il mio quadernino in un angolino, per ore e ore, ad ascoltare conversazioni con colleghi e gang nemiche. Ogni giorno cercavo di coprirmi al meglio così che nessuno butti l'occhio su di me, odio il sesso.
"Ah si Jin, mi servono delle nuove foto per OnlyFans quindi alle 14 sai dove devi andare"
Ecco. Ci mancava solo questa. Vorrei scappare da questo incubo ma è impossibile, sono debole e incapace.
Apro il mio quadernino e me lo segno. Però alle 14 avevo un'altro impegno. Tra un po' sarebbe successo del casino e quindi mi avevano ordinato di fare in modo di procurarmi delle armi e sarei dovuta andare a ritirarle.
"Signor Kamo. Alle due devo ritirare le arm-"
"Ci penserà qualcun altro. Tu assicurati di fare quelle fottutissime foto!" Mi sbraitò contro.
Cancellai l'impegnò delle armi e mi preparai mentalmente per questo pomeriggio e per questa notte...
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