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"se ti fai beccare ti uccido"
Furono le ultime parole di Antony prima di uscire di casa. Stiamo insieme da un po' di anni però con il passare del tempo si è rivelato tossico e violento. Da ragazzina stupida ho deciso di andare a convivere con lui in America, se solo avessi saputo le conseguenze. Era un criminale insieme al suo gruppetto di amici e mi aveva trascinato con forza nei loro affari loschi.
Vivevamo in un appartamento al settimo piano. L'avevo scelto io perché mi piaceva un sacco ed era molto carino. Non vivevamo nelle zone pericolose di Chicago, robe ti Bronx, ma vivevamo in città.
Mi aveva mandato a prendere delle armi da una persona specifica. Salì in macchina e mi feci guidare dal navigatore. Era buio ma ci ero abituata, avevo sempre il mio coltellino con me siccome non avevo a che fare con persone normali.
Come il mio solito guidavo lentamente guardandomi attorno, anche se arrivavo in ritardo cosa me ne importa, la mia missione è ritirare le armi non arrivare in orario.
Una volta arrivata parcheggiai l'auto di fronte alla casa del ragazzo e suonai il clacson. Poco dopo lo vidi uscire dalla porta con in mano una grande borsa.
"Chi ti manda?" Mi domandò. Gli dissi che glielo avrei detto solo se mi mostrava cosa c'era nella borsa e così fece, la aprì e me le mostrò così gli dissi che mi mandava Davis, Antony Davis.
Aprì il baule e c'è le mise all'interno, lo pagai e tornai a casa. Davis mi faceva fare questo tipo di cose, spesso con sconosciuti così che lui possa salvarsi la pelle. Arrivai in casa e gli diedi in mano la borsa.
"Brava tn" disse andandosene dalla casa. Rimasi da sola. Andai a farmi un bagno per poi andare a dormire pensando a cosa mi aspetterà il giorno dopo.
Al mio risveglio mi trovai Davis sopra di me con in mano una siringa puntata verso di me. Urlai dallo spavento e cercai di allontanarlo da me ma era più forte di me e mi teneva ferma cercando di iniettarmi quella cosa. Aveva gli occhi completamente spalancati da mettermi inquietudine
"Non stai bevendo un po' troppo?" Mi domandò il bar man, alzai lo sguardo dal pavimento fulminandolo immediatamente, gli risposi maleducatamente dicendogli di fare il suo lavoro di merda e di non immischiarsi negli affari degli altri. Lo sentì sbuffare per poi afferrare il mio bicchiere. Finalmente dopo diverse notti ad ammazzare gente, rubare e un sacco di altre cose mi aveva dato il permesso di uscire da sola.
"Se non torni ti faccio uccidere sappilo!"
"Perché una ragazzina dolce come te risponde con questi toni?" Alzai gli occhi al cielo, sentì qualcuno sedersi di fianco a me e toccarmi i capelli. Chiunque sia tanto non mi faceva paura. Decisi di ignorarlo aspettando il mio drink. Poco dopo mi tirò un pochino i capelli per farmi voltare verso di lui ma non ci pensai nemmeno per sbaglio.