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Era notte fonda. La città è le strade erano illuminate soltanto grazie alla luce emessa dai lampioni. Non c'era nessuno che si aggirava, era quasi tutto deserto. C'è un bel silenzio, si sentiva soltanto una brezza leggere e piacevole accompagnata dal rumore dei grilli.
Assieme ad un mio collega ci stavamo recando nel luogo della vittima. Questo vicolo emetteva terrore e puzza, un'odore che quasi mi avrebbe fatto rigurgitare il caffè che avevo bevuto poco fa.
Ci trovavamo nel bel mezzo di un incrocio e sul marciapiede alla nostra sinistra giaceva il corpo della povera vittima. Donna di 26anni, Naobita Mahori, con due figlie piccole, Remi e Rina Ayashi.
Oltre essere stata derubata è stata pure violentata e uccisa con un arma da fuoco dato il proiettile presente nella sua nuca.
Ancora una volta la Bonten aveva colpito ancora. Era da più di 10mesi che lavorato per il loro caso e mi ero anche stufata di non arrivare mai ad una conclusione. Appena li prendo li faccio pentire di avermi fatto passare intere notti in bianco.
Io e il mio collega, Ryomen Kyu, ci avvinammo alla vittima per analizzarla al meglio. Notai a lato della ragazza alcune ciocce di capelli, infilandomi i guanti li raccolsi mettendole in una bustina. Sarebbero stati utili.
"Sicura che sono capelli? Sono letteralmente viola." Disse il mio collega.
Magari aveva ragione però a me erano sembrati capelli a tutti gli effetti. Presi la torcia e puntai la busta. Mi erano sembrati neri ma effettivamente erano viola.
Vicino si trovava anche un coltellino ricoperto di sangue però la vittima non aveva ferite oltre al proiettile, lo avrà utilizzato sicuramente per difendersi dall'aggressore.
"Penso io al resto. Tu tn vai pure a casa, è tardi non ti conviene stare fuori a quest'ora con gente così in giro." Disse Kyu per poi sorridermi, ricambiai portandomi una sigaretta in bocca e lasciando il posto incamminandomi verso casa.
Casa mia non era molto distante dal luogo del delitto e ciò non mi tranquillizzava molto, anzi, tutt'altro.
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