Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
。☆✼★━━━━━━━━━━━━★✼☆。
Dopo una lunga giornata di lavoro questo era il minimo. Dopo un maestoso bagno caldo ci voleva una bella cenetta ad un bel ristorante. Indossai dei pantaloni neri a zampa e un dolce vita bianco e dei tacchi dello stesso colore. Afferrai borsa e chiavi e subito mi recai verso il locale a bordo del mio magnifico veicolo.
Ero da sola. Così domandai un tavolo singolo e me lo indicarono e andai a sedermi. Poco dopo mi si presentò di fronte il cameriere. Lo osservai dall'alto in basso. Portava una camicia bianca con sopra un gilet nero. Capelli neri corti e aveva una cicatrice sulla fronte, la osservai per un po' e poi smisi per non metterlo a disagio.
Gli dissi l'ordine e sorrise. Senza poi dire nulla si voltò e se ne andò. Ormai mi conosco, finché non lo avrei conosciuto non mi sarei data pace. Mentre girava tra i tavoli a servire gli altri clienti avevo puntato gli occhi su di lui.
Finalmente il mio ordine arrivò nelle sue mani e me mi servì e sparì immediatamente come prima, senza neanche dirmi buon appetito. Bah. Continuai a guardarlo mentre mangiavo. La musica rendeva tutto più bello. Amavo la musica R&B. Era situato dietro al bancone a parlare con un'altro cameriere dai capelli color platino, di colpo entrambi si voltarono verso di me, il moro si voltò immediatamente mentre l'altro scoppiò a ridere tirandogli una pacca sulla schiena.
Avevo finito di mangiare da un po'. Aspettavo soltanto che andasse alla cassa così che possa parlare direttamente con lui. Era lì assieme al suo collega così mi alzai afferrando la mia borsa e mi diressi verso di loro. Una volta giunta li incrociai le braccia poggiandole sul bancone e sorrisi all'uomo che faceva fatica a mantenere il contatto visivo.
Gli domandai quanto avrei dovuto pagare ma intervenne l'altro dicendo "Per le belle ragazze noi facciamo gli sconti." Sorrisi e riportai il mio sguardo sul moro attendendo una sua risposta "Quindi?"
Non rispose. Presi dal portafoglio e poggiai una banconota da 50€ sul banco e gli sorrisi e gli chiesi il numero di telefono. L'altro ragazzo rise tirandogli una gomitata e il moro gli lanciò un'occhiataccia facendomi ridacchiare.
"Dacci il tuo, poi lo obbligo a scriverti." Disse l'altro ma lo ignorai. Aspettavo una risposta dal moro che sembrava essere in panico.
"Sono occupato." Disse e se ne andò così mi rivolsi all'altro "Sicuro che lo farai?" Domandai e annuì. Mi passò un fogliettino e una biro su cui scrivere il mio numero di telefono. Una volta fatto lo salutai e uscì dal locale tornandomene a casa.
Il giorno dopo in ufficio passai tutta la giornata a controllare il telefono ma non vidi nessuna notifica da parte sua. Tanto potevo sempre tornare in quel locale se non mi avrebbe scritto.
Erano le otto e un quarto passate così mi alzai dalla mia sedia per tornare a casa. Uscendo incrociai i miei colleghi, la quale avevo dato palo a tutti, ogni tanto ci uscivo ma soltanto per cene gratis. Li salutai tutti con un mega sorrisone per poi uscire e tornarmene a casa.