Prologo

922 20 0
                                    

L'individuo contemporaneo crede che basti esserci per esistere, vede solo le forme e non la sostanza ed è convinto che questa sia la sua missione, in realtà è solo una debole maschera che nasconde la tragedia di una vita vuota.

Simone ha avuto una bella infanzia, in un piccolo appartamento appena fuori Roma, con due genitori che lo amavano infinitamente e nonostante le poche possibilità economiche hanno sempre fatto il possibile per non fargli mancare mai niente.
Ma Simone ha vissuto vedendo i suoi genitori tornare a casa distrutti dopo il lavoro, passare ore a fare i conti per non sprecare neanche un euro col rischio di non riuscire a comprare qualcosa di fondamentale.
Non con pochi sforzi erano riusciti a mettere i soldi da parte per riuscire a far iscrivere il figlio all'università e farlo stare in un appartamento in periferia di Roma, ma comunque più vicino all'ateneo rispetto a casa loro.
Appartamento che condivideva con la sua migliore amica Laura, in modo da dividere anche l'affitto; si conoscono da quando erano piccoli, possono dire quasi di essere fratello e sorella e non c'è niente che uno non sappia dell'altro. Laura non condivideva alcune scelte fatte da Simone riguardo alla sua vita, aveva paura che si isolasse troppo, avrebbe voluto farlo uscire e divertirsi un po', ma spesso i suoi tentativi avevano scarsi risultati.

Simone aveva sempre guardato quelle persone che sprecano soldi in cose futili, come abiti, feste o alcol, con una punta di disprezzo ed il fatto che l'economia girasse anche grazie a loro gli faceva venire i brividi.

~~~~~~~~~

Manuel ha sempre avuto tutto, una casa enorme, due genitori che gli hanno dato sempre ogni cosa di cui aveva bisogno e anche di più. Ha cominciato ad andare in discoteca appena aveva l'età per farlo e finito il liceo non aveva altre cose a cui pensare se non a divertirsi con i suoi amici.

Ne aveva tanti di amici lui.
C'era Matteo con cui si conoscevano da sempre e lo considerava come una sorta di cugino, visto che i genitori erano amici di vecchia data.
Poi c'era Chicca con cui Manuel e Matteo avevano condiviso gli anni di liceo.
Solo nell'ultimo periodo si erano aggiunte Alessia e Katia, andavano a giro quasi sempre a coppia, erano quelle amiche che si completano le frasi a vicenda e ridono fissandoti e facendoti sentire come se fossi costantemente sotto processo, per come ti vesti, per come parli, per come ti muovi. Non stavano particolarmente simpatiche a Manuel, ma Alessia era davvero bella, non che avesse difficoltà a trovare un ragazzo o una ragazza con cui passare la notte, ma passarla di tanto in tanto con Alessia era divertente.
Loro cinque stavano sempre insieme, in giro per i locali e nell'appartamento in centro a Roma che i genitori di Manuel gli avevano regalato per la maturità.

Unico compromesso che aveva dovuto fare per continuare ad avere quella vita era iscriversi all'università di economia per prendere in gestione, un giorno, l'azienda di famiglia.
Non si era mai fermato troppo a riflettere se era davvero quello che voleva fare nella vita, sicuramente gli argomenti studiati gli facevano schifo, ma non importava finché poteva continuare a divertirsi e a non preoccuparsi per il futuro.

Come tu mi vuoi // Simuel VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora