Epilogo

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Simone è sotto il sole, fuori dal grande edificio a mattoni grigi stroppicciandosi le mani con fare compulsivo, mentre tutte le persone attorno a lui parlano e ridono ignari del turbinìo di emozioni che affollano la sua mente.

"Fratè se sudi 'n altro po' te dovevi portare na camicia de ricambio"

"Sono nervoso Matteo"

"De che? La laurea è andata e anche con un 110 e lode"

"Lo sai che sono nervoso per altro"

"Scusa se te lo dico ma non ce neanche una possibilità, manco mezza, che te dica de no"

"Dici?"

"Ma stai fuori? Quello te sta sotto da quando te conosce, se spara piuttosto che ditte de no"

Simone sorride rilassando leggermente le mani.

"Ma te sei sicuro sicuro de volerlo sposà? Poi te tocca tenello pe tutta la vita"

"Era quello lo scopo"

"Ma poi ve rinchiudete in casa, fine feste, fine divertimento"

"Mattè voglio chiedergli di sposarmi non di trasferirci in carcere"

"Ma poi vi verrà voglia di figli e allora sì che non uscirete più"

"Vorrà dire che quando avremo dei figli lo zio Matteo organizzerà le feste di compleanno più belle dell'universo"

"Ce poi scommettè"

Simone gli dà una tenera pacca sulla spalla continuando a guardare il portone.

"Simò" il ragazzo riporta gli occhi sull'amico.

"Te volevo chiedè scusa pe come ti ho trattato appena conosciuti"

"Matteo sono passati più di tre anni,  mi hai chiesto scusa un migliaio di volte e come sempre ti dico che non ci devi più pensare ok? Non importa"

"No è che a volte ce penso e me sento in colpa"

"Non devi, davvero"

Nel frattempo due figure si avvicinano a loro tenendosi per mano.

"Ma quanto ci mette ad uscire?"

"Si era fermato a parlare con un professore. Però, Lau, se ti pulisci il rossetto sulla guancia magari nelle foto vieni meglio" dice Simone toccandosi la propria guancia destra.

Chicca ride mentre si volta verso l'altra.

"Ops colpa mia, vieni te lo tolgo" mentre è concentrata a pulire la pelle di Laura continua "chi l'avrebbe mai detto che si sarebbe laureato? E con il massimo dei voti poi"

"Io l'ho sempre saputo, doveva solo trovare la sua strada"

Simone guarda le persone intorno a lui e pensa alla sua vita e a quello che è diventata.
Vede la sua migliore amica guardare innamorata la sua ragazza e pensa a quando erano solo loro due in un piccolo appartamento e quanto lei abbia provato a farlo aprire al mondo, senza di lei sarebbe stato perso, è stata la sua ancòra per tutta la vita e gli viene quasi da piangere a saperla felice.
Poi c'è Matteo, l'ultima persona che pensava diventasse suo amico, che invece adesso è lì di fianco a lui per cercare di allievare almeno in parte l'agitazione che lo sta divorando.
E poco più in là i suoi genitori, avevano conosciuto Manuel poco dopo la vicenda con Gabriele, adorandolo fin da subito e trattandolo quasi come il loro secondo figlio. Simone ormai da anni è certo che sia stato Jacopo a mandare Manuel sulla loro strada, perché ha portato quella serenità che era sempre un po' mancata nella sua famiglia, invece adesso eccoli lì, la sua mamma e il suo papà che ridono con i genitori di Manuel.
Inizialmente aveva pensato un po' male di Anita e Nicola, ma dopo averli conosciuti si era subito ricreduto, certo avevano uno stile di vita del tutto diverso dalla sua famiglia, ma erano persone molto alla mano e si vede lontano un chilometro che amano infinitamente Manuel. Non ci è voluto molto a convincere il ragazzo a parlare a cuore aperto al padre, come non ci è voluto molto a far capire all'uomo che economia non era la sua strada.

Come tu mi vuoi // Simuel VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora