Come tu mi vuoi // Simuel Version

Capitolo 1

A Simone mancano solo tre esami per finire la triennale, con una media del trenta e lode e anche leggermente in anticipo con la fine dell'ultima sessione. Nonostante questo sono le due di notte ed è ancora sulla scrivania chino sul libro.

"Ei perché non vai a letto? Sai più cose del professore, puoi permetterti di andare a dormire" Laura entra con cautela in camera e gli da' un bacio sulla tempia.

"Laura devo per forza essere più preparato del professor Sacchi se voglio che si accorga di me"

"Ma perché ci tieni tanto a diventare assistente?"

"Non è diventare assistente che mi interessa davvero, ma è tanto che adesso mi abbia concesso di fare la tesi con lui, alla magistrale accetta solo i suoi assistenti, io devo per forza farla con lui"

"E se fosse con qualcun altro?"

"Hai idee di dove sono entrate tutte le persone laureate con lui? Nelle aziende più importanti del paese! Io non posso permettermi di non avere questa possibilità"

"Ma senti e se domani sera dopo l'esame venissi con me? Andiamo un po' fuori, balliamo, ci divertiamo, magari conosci qualcuno di carino"

"Laura devo prepararmi per il prossimo esame, non posso distrarmi!"

"E non ti va neanche di venire di là in terrazza per due tiri vero? Magari ti rilassi un po'"

Simone fa una smorfia verso l'amica perché sono sempre le stesse richieste, sempre le stesse domande e lui darà sempre le stesse risposte.

"Lau! Lo sai che non condivido!"

"Lo so, ma pensavo di migliorarti un po' questa specie di vita" si guarda intorno con un gesto plateale delle braccia "che ti sei creato"

"Grazie tante" la guarda fingendosi offeso anche se ormai ha imparato a non offendersi più con lei.

"Sempre qua per sbatterti in faccia la verità!" Sorride gli da' un altro bacio sulla tempia prima di uscire dalla stanza.

Simone lo sa benissimo che oltre a Laura non ha amici, che la sua vita sociale è pressoché nulla, ma non c'è nessuna parte del suo cervello che gli dica che questa mancanza sia importante. Hanno fatto troppi sacrifici i suoi genitori per rovinare tutto.
Magari se suo fratello fosse stato vivo, il peso di renderli orgogliosi sarebbe ricaduto su entrambi, ma la vita ha voluto portarglielo via quando avevano appena tre anni, quindi adesso tocca a lui.

Incontrare qualcuno.. chi mai dovrei incontrare scusa?

Non è mai stato guardato in modo desiderabile da qualcuno, non sa neanche cosa si prova ad essere guardato così, forse il suo aspetto fisico e il modo in cui si veste non aiutano, ma esisterà qualcuno là fuori che guarda oltre a questo. O no?

Ha scoperto di essere gay solo perché le poche volte in cui gli è capitato di provare attrazione fisica per qualcuno erano sempre stati ragazzi, fin da quando era adolescente; non che abbia mai sperimentato se effettivamente gli piacciono, ma è sempre stato abbastanza intelligente da capire che se non gli era mai, proprio mai, successo di provare qualcosa per una donna come gli era successo per i maschi qualcosa doveva pur significare. Quindi non c'era bisogno di starci tanto a rimuginare ed aveva accettato il fatto di essere gay. In ogni caso lui non ha tempo per nessuno quindi che gli piacciano le donne o gli uomini non cambia niente.

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I giovedi di Manuel.
Così li chiamano i suoi amici.
In realtà non sono altro che una delle tante notti passate in discoteca, ma il giovedi in particolare tocca sempre ad un pub non lontanto dal centro di proprietà di un suo amico, il DiscoVip.
Gli chiamano i giovedì di Manuel perché ormai è tradizione che ad un orario che lui non conosce facciano partire la sua canzone e lui vada sul palco a ballare con i ballerini e le ballerine con tutto il locale che si scatena con loro. Era nata per caso, come uno scherzo da parte di Matteo e del proprietario del locale, ma giovedì dopo giovedì i clienti richiedevano la sua canzone e lui si divertiva da morire ad andare a ballare sul palco e avere tutti gli occhi puntati su di lui.