Era un mercoledì di molti anni fa, la mamma mi svegliò con un'espressione triste e mi disse, con la voce rotta, che il nostro adorato cagnolino Buddy aveva attraversato il ponte dell'arcobaleno.
Quella mattina ho pianto così tanto e così forte che mi mancava persino il respiro. Chi non ha mai conosciuto l'amore di un cane, non potrà mai comprendere questo tipo di dolore: è come se una parte di te se ne fosse andata per sempre, lasciandoti dentro un vuoto incolmabile.
Catalogai quel giorno come il più brutto della mia vita, nella testa di una bambina quello era l'apice del dolore.
Avevo solo sette anni, e mi sbagliavo.
Diciotto anni dopo, la vita mi riservò un altro colpo durissimo: persi mia nonna. Quella dannata sera mi sono sentita morire, come se un altro pezzo del mio cuore fosse stato strappato via senza pietà. Non ero riuscita nemmeno a dirle addio, e il rimpianto si intrecciava al dolore, amplificandolo all'infinito.
Era, ed è tutt'ora, così maledettamente profondo e penetrante che sembrava impossibile poterlo sopportare.
Dopo di lei, ero certa che nulla avrebbe più potuto farmi sentire così vuota e ammaccata, ma mi sbagliavo ancora una volta.
In quell'interminabile lasso di tempo, io e Logan ci siamo guardati negli occhi, senza proferire una sola parola: il silenzio era così pesante da far sembrare la stanza un campo di battaglia sotto attacco.
Ogni secondo sembrava un'eternità carica di ansia.
Poi, lui se n'è andato e tutto è cambiato: in quel momento, dentro di me, si è ripresentato lo stesso vuoto di quei giorni maledetti in cui mi era stata portata via una grossa fetta di felicità.
Ho sentito una porta sbattere forte e dopo... Di nuovo un silenzio assordante.
Sono entrata in bagno per rinfrescarmi la faccia che sentivo andare a fuoco e guardandomi allo specchio ho cercato di andare oltre quello che vedevo riflesso, scrutandomi dentro e trovando solo una persona arida e priva di sensibilità.
Le lacrime scendevano silenziose, lasciando un solco sulle guance. Sono stata una vigliacca: ho cercato di ferirlo usando il suo incubo, mettendo di mezzo sua madre.
Tu non sei questa.
Ho oltrepassato il limite, non esistono scuse né alibi. Non ho nulla su cui aggrapparmi per giustificarmi. Le parole sono uscite dalla mia bocca senza passare dal cervello, forse lui le avrebbe corrette, avrebbe fatto meglio di me.
Dicono di seguire il proprio cuore perché non può sbagliare mai.
Ma io credo che il cuore possa commettere molti più errori di quanto si pensi.
E ora, sdraiata su questo letto, non riesco a darmi pace: sono incazzata a morte con me stessa e con il mio fare da fottuta arrogante.
E pensare che l'ho odiato proprio per quell'arroganza che mi ha dimostrato di avere, che stupida.
*****
DRIIIN DRIIIN DRIIIIIN.
Vengo svegliata di soprassalto da questo fastidioso rumore che, insistente, non smette di farmi scoppiare la testa. Il suono è così forte che sembra rimbalzare tra le pareti, amplificando la mia confusione e il mio mal di testa.
Ma che diavolo succede?
Mi siedo sul letto e afferro il cellulare per controllare l'ora.
Le quattro e un quarto del mattino, Cristo santo!
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HEARTBEATS-OUT
RomanceEsistono amori che vengono al mondo fragili e deboli, che la vita mette a dura prova, Tom e Mary lo sanno, l'hanno vissuto sulla loro pelle. Purtroppo, il tempo ha deciso per loro. Ma, nonostante tutto, quegli amori, non muoiono mai e forse, quando...