Capitolo 4

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Alec 's Pov

Stavo per morderla, desideravo il suo sangue come se fosse l'ultima umana sulla terra, ma non ci riuscì.
Qualcosa mi bloccò, l'afferrai e la bloccai al muro, avvicinando il mio corpo al suo per tenerla, e quando incrociai il suo sguardo, mi bloccai.
Che diavolo mi era preso? Perché non riuscivo a morderla? Perché ne ero attirato? Perché i suoi occhi mi facevano quell'effetto?.
Avrei continuato a guardarla per ore, ma una voce ci interruppe e mi riportò con la testa sulla terra.

"La tua cantante Alec, è la tua cantante di sangue."
Sentii dire a Marcus, mi paralizzai.
Fin quando non decisi di prenderla per il braccio e trascinarla verso Aro.
I miei fratelli lasciarono i Cullen, e subito  Edward si avvicinò a me, ma venne fermato da Aro, che gli disse che nessuno le avrebbe fatto niente.
Per mia sfortuna, la mia cantante, aveva un caratteraccio.
Si sedette a terra perché quando mi disse che le stavo facendo male, non l'ascoltai.
Voleva essere lasciata in pace.

Madison 's Pov

"Lasciami andare! Togli la mano, mi stai facendo male madonna, lasciami ho detto!"
Dissi quando mi afferrò il braccio, non mi ascoltò, mi sedetti a terra e non mi mossi.
Lasciò la mia mano, ma per mia sfortuna mi afferrò dai fianchi portandomi sulla spalla come sacco di patate.
"Ti sembro un oggetto? Sono una persona, non puoi trattarmi come un animale domestico, non puoi portarmi dove dici tu se io non voglio venirci!"
Dissi, questo caratteraccio dovevo proprio averlo preso da Rosalie.
"Oh ma stai zitta, la tua voce inizia a darmi sui nervi, potrei ucciderti da un secondo all'altro."
Mi disse il vampiro, posandomi a terra solo quando arrivammo davanti ad Aro.
Mi fissavano tutti, perfino una ragazzina dai capelli biondi, sembrava avere la mia età, al massimo tre anni in più, proprio come il ragazzo che mi voleva uccidere.
Erano tutti inquietanti, avevo una paura immensa.

"Cara, puoi darmi la tua mano? Avrei proprio il desiderio di sapere cosa pensi in questo momento"
Mi disse Aro, allora misi le braccia conserte ed iniziai a lamentarmi.

"Te lo dico io che penso! Penso che questo che ho accanto mi deve lasciare in pace, tra le tante cose è sgarbato, nessuno gli ha mai insegnato come si tratta una ragazza? Mi ha trattato come un oggetto, che disgusto.
Non sono un oggetto ne tanto meno un pasto, quindi, gentilmente, lasciatemi in pace perché mi sto inne-"

Non mi lasciò finire la frase, il ragazzo mi afferrò di nuovo per il braccio ed a velocità da vampiro, mi fece sbattere contro un albero
"Non ce la fai a chiudere la bocca per un minuto? Non hai mai giocato al gioco del silenzio? Sei insopportabile, come fai ad essere la mia cantante di sangue? mi viene il disgusto solo a sentire la tua stupida voce irritante!"
Disse lui, sentii come se qualcosa mi avesse schiacciato il cuore.
Perché faceva tremendamente male quello che aveva appena detto? Non lo conoscevo neanche.

Alec 's Pov

Dopo quelle parole, mi sentii uno schifo, come se avessi detto le parole sbagliate alla persona sbagliata.
Ero proprio stupido, lei era la mia cantante, dovevo conquistarla, non farmi odiare da quest'ultima.
La riportai da Aro, con più delicatezza.
Lui a quel punto parlò
"Bene, Carlisle sai bene come funziona, lei deve venire con noi, Alec non potrebbe stargli lontano, ti ricordi quello che è successo a tuo figlio no? È venuto da noi pregando di ucciderlo perché non poteva vivere senza bella."
La ragazza non stese in silenzio, per niente, anzi parlò più di prima.
"Cosa?! Non esiste, non mi separerete dalla mia famiglia"
Posai lo sguardo su mia sorella, quasi come se capissi la sensazione di stare lontano dai parenti.
D'altronde mi avevano portato via mamma e papà, e per poco, avevo rischiato di perdere anche mia sorella.

"Non ce n'è bisogno, abbiamo una casa in Inghilterra, è una villa, molto più grande di questa, potrebbe venire a stare da noi Alec, assieme a qualche altra guardia ovviamente"
Rispose il capo clun, ed Aro accettò.
Gli diede una settimana per il trasloco, settimana in cui io, Demetri e Felix dovevamo restare con i Cullen.
Che eresia.

Rosalie 's Pov

Dovevamo trasferirci, lei doveva provare cosa significasse cambiare città e ricominciare un'altra vita.
Mi dispiaceva per lei, ma dall'altra parte ero felice perché finalmente non viveva più con il terrore di incontrare i suoi genitori.

Iniziammo a fare i bagagli da subito, finimmo verso mezzanotte, e ci sedemmo tutti sul divano.
Alec era seduto su una poltroncina, a pochi metri da Madison, mi disgustava vederli vicini.
Madison meritava di meglio, non un mostro.

Pov ; terza persona

In casa Cullen non c'era mai stata tanta tensione, Reneesme era uscita per dare la notizia del trasferimento a Jacob, mentre Alice e Jasper andarono a caccia.
Rosalie ed Emmett erano seduti sul divano, assieme a Madison, Edward e bella su delle poltroncine.

"Ma veramente dobbiamo lasciare la città? E poi che significa che sono la cantante di sangue di questo svitato? Ma io dico, tutte a me capitano?"
Disse Madison, con un filo di ironia, le rispose Edward.
"Si dobbiamo cambiare città, ma non ti preoccupare, ti farai dei nuovi amici, noi cambiamo ogni decennio città, per quanto riguarda l'argomento "cantante di sangue" è giusto che tu lo sappia più in là, e te lo dirà Alec"

"Ah perché devo pure parlarci con questo?"

La conversazione andò avanti per qualche minuto, fin quando Madison non disse di essere stanca e di voler andare a dormire, a seguirla dopo vari minuti fu Alec, dato che la sua stanza si trovava accanto a quella della ragazza.

Madison 's Pov

Mi sdraiai sul letto, e chiusi gli occhi, nella speranza di addormentarti, così fu.
Mi addormentai ma nel cuore della notte sentì qualcosa sfiorarmi la mano, quindi aprì gli occhi e vidi Alec.
Era piegato sulle ginocchia e mi guardava, quegli occhi mi mettevano i brividi, la sua mano era fredda, come il ghiaccio, e mi fece rabbrividire.

"Che diavolo ci fai qui? Sei qui per torturami? Per favore va via, mi fai paura"
Sussurrai, sapendo che poteva sentirmi.
"Volevo solo scusarmi per oggi, sono stato davvero molto scortese, e maleducato. Ti andrebbe di parlare?"
Mi disse nello stesso tono, feci un respiro profondo e gli feci spazio per farlo sedere, dopodiché mi sedetti e poggiai la schiena al muro
"Di cosa dobbiamo parlare? Di come mi hai quasi uccisa?"

"Hai ragione, scusami, è che mi fai uno strano effetto, il tuo profumo.. mi manda fuori di testa.
Potremmo ricominciare daccapo, come se niente fosse mai successo?"

"Allora domani cambio profumo, magari ti passa, e no, non funziona così con me."

Gli risposi, che faccia tosta! Pensava pure che avrei dimenticato che mi aveva quasi ucciso.

"Fai come vuoi, ed anche cambiando profumo sarò attratto da te, non è il profumo a dire la verità, è il sangue che ti scorre dentro il corpo."

Disse, per poi sparire.

L'incubo è solo la notte. / Alec volturi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora