Capitolo 10

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Alec 's Pov

È passato esattamente un anno da quando sono andato a vivere dai Cullen per Madison, la situazione non è cambiata.
Non riesco a capirla, un giorno mi ama l'altro mi detesta come se fossi l'essere più spregevole della terra, non che non lo sia, ma è davvero difficile capire questa ragazzina.
Ho avuto perfino dubbi che lei fosse la mia cantante, le cantanti di sangue non dovrebbero adorare i vampiri a cui sono legate? Lei sembra strana.

Il dodici ottobre compie quindici anni e già sembra più grande di me.
Ne ho parlato con Edward di questa cosa, ma lui mi ha detto che devo aspettare i diciotto anni, ma è serio? Sono rimasto nel corpo di un sedicenne, aspettare i suoi diciotto significherebbe vederla più grande di me.
Non sarebbe più la mia bambina.

Sono partito per Volterra qualche giorno prima del dodici, pieno di pensieri in testa, non pensavo nemmeno fosse possibile avere tutte quei pensieri in un solo momento.
Dovevo farle il regalo perfetto, ma non avevo idea di che regalarle, fin quando non mi ricordai di una cosa che avevo lasciato nel palazzo dei Volturi.

Secondo i miei piani, dovevo arrivare la mattina, per festeggiare con lei, ma non andò esattamente così.

Madison 's Pov

Era arrivato il giorno del mio quindicesimo compleanno, ero felicissima.
La mia vita andava per il meglio, non potevo essere più felice, era arrivato anche metà del branco per festeggiare assieme.
Con noi c'erano ancora dei Volturi, per mia sorpresa, c'erano Marcus e Demetri e Jane.

Non potevo essere più felice si, ma un dubbio ancora l'avevo; Alec.
Che dovevo fare con lui? Non riesco a capire cosa provo, un giorno con lui sto bene e mi sento al sicuro, l'altro mi disgusta sapere che vorrebbe il mio sangue, ed ho paura.

Non si è presentato al mio compleanno, è partito qualche giorno prima dell'arrivo, ma almeno speravo avesse voglia di festeggiarlo con me.
Più lo sentivo distante, più non mi sentivo io.
È come se si portasse un pezzo di me ogni volta che va da qualche parte, e non ne capisco il motivo.

Era sera, e dopo una giornata bellissima, mi sono seduta sul letto per riposare.
Ma non riuscivo a dormire.
Mi mancava Alec.
Perché non era venuto? Forse non sono poi così importante per lui.
Per non pensarci, decisi di sistemare tutti i regali che mi avevano fatto, e poi andai a farmi una doccia calda, per rilassarmi.
Misi una canottiera bianca con i suoi pantaloncini per dormire, e poi finalmente mi sdraiai sul letto, cercando di dormire.

Alec 's Pov

Ero appena arrivato, erano le undici di sera.
Non sapevo che fare, dovevo andare da lei? Si. Dovevo darle il mio regalo.

Mi arrampicai, fino ad entrare dalla finestra di camera sua che fortunatamente era aperta.
Entrai in stanza silenziosamente, e poi mi sedetti sul suo letto.
Si girò verso di me appena sentii qualcuno sedersi, e mi guardò.
Aveva gli occhi lucidi, probabilmente stava per piangere, ma perché?
Si mise seduta e continuò a guardarmi, finché non iniziò a parlare.
"Sei uno stronzo di merda Alec, ti sei dimenticato del mio compleanno, te ne sei andato senza dire niente a nessuno, che ti dice il cervello? Sai quanto ero preoccupata? Sai quanto mi ha fatto male non vederti in mezzo alla gente? Almeno potevi avvisarmi"
Disse di un fiato, le scese una lacrima che subito asciugai, e le risposi.
"Non mi sono dimenticato del tuo compleanno, anzi, dovevo andare a prendere una cosa a Volterra per dartela, e pensavo di arrivare in tempo, ma non è stato cosi.
Mi dispiace."
Dissi, posando una mano sulla sua guancia.
Inclinò la testa verso la mia mano, mi stava chiedendo delle carezze.
Non sapevo bene come si facessero, ma con il pollice iniziai ad accarezzarle il viso.
Mise le mani sulla mia, strofinando la guancia per ricevere ancora più attenzioni.
"Che cosa dovevi prendere?"
Mi chiese.
Levai la mano dalla sua guancia delicatamente, dopodiché mi alzai e mi piegai sulle ginocchia, per stare difronte a lei, presi dalla tasca una scatolina blu e gliela porsi.
Aprì subito la scatolina, e mi guardò.
Dentro c'era una collanina argentata con un diamantino piccolo celeste, come i suoi occhi.
"Era di mia madre, è l'unico ricordo che mi tiene legato a lei, e voglio darlo a te.
Hai i suoi stessi occhi, e credo che questa collanina ti possa stare benissimo.
Non è chissà cosa, al tempo non eravamo così ricchi, gliela regalò papà quando si sposarono.
Credo tu sia l'unica in grado di poterla portare al collo, e sono sicuro che mamma sarebbe felice."
Dissi, se potessi piangere probabilmente l'avrei fatto, mia madre era l'unica donna che amavo, oltre mia sorella.
E me l'avevano portato via.
"Alec io non posso, è della tua mamma, voglio che la tenga tu, non puoi darla a me"
Mi rispose, posai lo sguardo sui suoi occhi cristallini, sembrava di vederci il cielo.
"Il suo ricordo vive dentro di me, quindi, mettila, sarei felice di vederla indosso a te, bimba."
Le presi la collana dalle mani delicatamente, e mi alzai.
Spostai i suoi capelli su una spalla, e con delicatezza le misi la collana, le stava divinamente.
"Sei disarmante, Madison."
"Ti va di parlarne un po' con me? Intendo, della tua mamma e della tua famiglia.."
Disse timidamente.
Avrei dovuto parlargliene? Forse si.
Le afferrai le mani, e le chiesi se si fidasse di me, mi rispose di sì.
Le dissi di stringersi forte a me, e così fece.
Circondò il mio busto con le sue gambe, e si strinse a me, facendo toccare i nostri petti, e buttando le braccia sul mio collo.
La strinsi di più, e con un salto, uscì dalla finestra.
Volevo portarla al mare.
A velocità vampiro arrivammo dopo pochi minuti.
Eravamo a sud dell'Inghilterra, e non faceva poi così freddo nonostante fosse ormai mezzanotte.
Nel tragitto, non fece altro che stringersi a me, si stava fidando, e non potevo rovinare tutto.
"Che ci facciamo al mare?" Mi chiese
"Non c'è freddissimo, ho pensato ti piacesse"
Risposi, sorrise ed annuì, scendendo da dosso a me.
Mi portò a riva, facendomi sedere sulla sabbia accanto a lei.
Posai lo sguardo sul mare e poi iniziai a parlare, mentre lei si accomodò e posò la testa sulla mia spalla.
"Andava tutto bene, fin quando mia madre fu accusata ingiustamente di essere una strega, da lì tutto andò male.
Morì anche mio padre, e restai solo con mia sorella Jane.
Sapevo che stava male, ed io dovevo essere forte per entrambi, andai solo io a vedere l'esecuzione della morte di mamma, e quello mi distrusse.
Accusarono anche me e Jane di essere come mamma, ma in realtà, mamma non era una strega né tanto meno io e mia sorella.
Stavano quasi per ucciderci, quando arrivò aro a salvarci e trasformarci.
Nel momento in cui ci trasformò, decidemmo di prendere la nostra vendetta.
Uccidemmo tutti, dal primo all'ultimo.
E non ho mai più provato una cosa più soddisfacente di questa."

Madison 's Pov

Ascoltavo Alec parlare di quello che aveva passato, ed il cuore mi si strinse.
Non era cattivo, lo avevano fatto diventare cattivo.
Voleva solo vivere in pace con la sua famiglia, che gli hanno portato via.
Spostai la testa sulla sua spalla e mi sedetti sulle ginocchia di fronte a lui.
Gli presi il viso a coppa tra le mani, e gli lasciai un dolce bacio sulle labbra.
"Mi dispiace così tanto Alec.
Io sono sicura che la tua mamma è fiera dell'uomo che sei diventato, e che per quanto le possa dispiacere non averti più con sé, è felice che vegli su jane."
Dissi, sul suo viso apparve una smorfia disgustata, come se volesse negare quello che stessi dicendo
"Sono sicuro che mia madre odierebbe il nuovo me, odierebbe il fatto che devo uccidere per sfamarmi."
Mi rispose, continuai a guardarlo, ma mi arrabbiai
"Smettila, tua madre non ti odierebbe mai Alec, non potrebbe"
Dissi, ma non rispose.
Gli afferrai le mani, e lo feci alzare, posai le sue mani sui miei fianchi, e mi avvicinai al suo viso.
"All'inizio anch'io pensavo di odiarti, ma non è così.
Non ti odio, non ti ho mai odiato, ma non so nemmeno che provo.
Ogni volta che stiamo assieme qualcosa dentro di me si accende Alec, non so perché.
Mi sento legata a te, e ho paura"
Ancora una volta non mi rispose, mi avvicinò più a lui e mi prese in braccio, baciandomi.
Mi riposò a terra, e ci restai male, volevo le sue labbra, volevo lui.
Mi riattaccai alle sue labbra con prepotenza, quelle labbra erano mie, e le mie erano sue.
Ricambiò il bacio, staccandosi dopo poco, gli lasciai un morso sul labbro inferiore, ma non gli feci niente.
Si tolse le scarpe, e mi disse di fare lo stesso, capii che voleva fare il bagno.
Quando iniziò a sbottonarsi la camicia, mi intromisi, aiutandolo.
Io al contrario suo, non avevo niente da togliere, se toglievo la camicetta restavo a petto nudo, potevo togliere solo il pantaloncino.
"Non si usano i reggiseni in questa generazione?"
Disse ironicamente, posando lo sguardo sul mio seno.
(se volete farvi un idea di madison, andate su tiktok e cercate camtok_ la immagino così)
"Stavo andando a dormire, che ne sapevo?"
Risposi, facendo una piccola risata.
Mi tolsi il pantaloncino, e lui fece lo stesso con i suoi pantaloni, prendendomi nuovamente in braccio.
Entrammo in acqua, era fredda, proprio come il suo corpo, mi provocò un brivido lungo la schiena.
Si fermò dove l'acqua ci ricopriva fino al busto, e con me ancora in braccio, riprese il dolce bacio.
Più le sue labbra fredde mi toccavano, più sentivo i brividi.
Continuammo a baciarci per un po', c'eravamo solo noi, io, lui e la luna.
Si fermò quando il bacio divenne più intenso
"Se continuiamo, non riuscirò a fermarmi madison.."
"Non voglio che ti fermi."
"Devo, e se ti trasformarsi con un morso di troppo? Non posso perderti ora"
Mi disse, non mi importava, poteva trasformarmi, io ero pronta, pronta a passare l'eternità con lui.
"Sono la tua cantante, prima o poi dovrà accadere"
Riprendemmo subito a baciarci, anche se sentivo avesse un po' di timore.
Posò le mani ai lembi della mia camicetta, e me la tolse, facendo poggiare il mio seno nudo contro il suo petto.
Era una sensazione nuova, più mi toccava, più volevo.

Quella fu la sera dove io ed alec ci conoscemmo, in tutto e per tutto.
Dove capii quale fossero i suoi punti deboli e cosa odiasse, dove lui capì dove toccarmi e dove no.
Dove baciarmi per farmi impazzire, e viceversa.
Tornammo a casa all'alba, sentivo ancora le sue labbra sul mio seno, sulla mia pancia, sulle mie coscie, ovunque.
Forse perché ancora le desideravo.

L'incubo è solo la notte. / Alec volturi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora