Capitolo 8

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Aggiornamento: sono passati alcuni mesi, ma il rapporto tra Alec e Madison non è cambiato, è sempre amore e odio

Madison 's Pov

Un altro incubo, da quando ero in quella casa avevo solo incubi, e non ne capivo il motivo.
Quando mi svegliai era mattina tardi, avevo saltato scuola, e mi ero strana che nessuno mi avesse svegliata.
Scesi le scale, dormivo in mansarda, mi avevano fatto una camera tutta mia per più privacy, c'era anche il bagno.
Ero sudata avvia dell'incubo, mi ero svegliata di cattivo umore.
Nel salotto c'erano tutti, tranne nonno e nonna, che erano partiti per stare un po' soli.
Realizzai in quel momento che era sabato e non avevo scuola.
A stare con Alec toccava a Jane, la sorella gemella, Caius e Aro.
Con nessuno di loro avevo un buon rapporto, Jane probabilmente mi odiava, gli altri due non mi sopportavano, o almeno era quella l'impressione.
Nonno mi disse che loro non sopportavano nessuno.
Salutai tutti, e mi resi conto che mancava Alec, era strano.
Lui c'era sempre, andava a caccia quando io ero a scuola, e se non era in casa era nel giardino.
Non diedi tanto peso e mi diressi verso la cucina, dove trovai mamma con le mie zie.
Aprì il frigo ed afferrai la spremuta d'arancia, che versai in un bicchiere.
Mamma mi passò una busta bianca, con sopra scritta una cosa, mi disse che l'aveva lasciata Alec, e si mise a ridere.

"Ti penso sempre quando me ne vado, scusa se litighiamo sempre avvia del mio carattere "

Era la scritta sulla busta, quando la lessi feci un mezzo sorriso, si riferiva all'ennesima litigata dell'altro giorno?
Litigavamo spesso, per i pensieri troppo contrastanti.
Aprì la busta e vidi dentro le caramelle arcobaleno.
Come faceva a conoscermi così bene?
Conservai la busta dentro un cassetto, poi afferrai le caramelle e la spremuta ed andai dai miei parenti.
Jane mi seguì con lo sguardo.
"Ma Alec?" Chiesi, un po' timida, mentre mi stringevo tra zio Emmett e zia Rosalie.
"Ti interessa?" Mi rispose la gemella.
"Non dovrebbe?"
"No. Non dovrebbe."
"Non vi capisco proprio, se ci litigo mi odiate, ma appena chiedo di lui e mi interesso mi odiate anche di più, ma che problemi avete?"
Jane posò lo sguardo su Aro, che fece cenno di no con la testa.
Voleva farmi provare dolore, Alec mi parlava spesso dei poteri dei Volturi.
Facevo fatica ad aprire le caramelle, che afferrò zio pronto ad aiutarmi.
Quando lo fece sorrisi e lo ringraziai.
"Che c'era scritto sul pacchetto?"
Mi chiese mamma, come se non lo sapesse.
"Non lo so, l'ho buttato."
Risposi, mentendo, zia Rosalie se ne accorse subito
"Bugiardaaa" mi disse.
Odiavo che mi conoscessero così tanto.
"Niente di che, una delle sue solite frasi che mi hanno fatto salire il vomito."
Jane mi lanciò un occhiata, probabilmente mi stava odiando di più.
"Perché le trovi così rivoltanti le sue attenzioni?" Mi chiese Aro, incuriosito.
"Chiunque mi stia intorno penso sia pronto a tradirmi, o ingannarmi." Risposi, non mi fidavo di nessuno, solo della mia famiglia.

Passarono delle ore, ero ancora tra zia e zio, ma stavo leggendo e mi ero sistemata .
Indossavo un vestito che arrivava a metà coscia, nero, con vari disegni colorati, aveva le spalline ma erano impercettibili.
Nessuno aveva fatto niente, Aro soltanto aveva parlato con Marcus.
Sentirono tutti, tranne me, l'arrivo di Alec tanto che zio mi disse che stava arrivando il mio amato, ed io in risposta lanciai gli occhi al cielo.
Entrò Alec in casa, ma tutti si agitarono, tutti compresa me.
Aveva gli occhi neri, non aveva cacciato, che cosa gli stava succedendo?
Mamma si alzò, e si mise davanti a me come in senso di protezione.

Alec 's Pov

Ero fuori da tutta la notte, con Madison non andava bene.
I consigli di Marcus non aiutavano, lei era spesso distaccata.
Prima di uscire le lasciai una busta con le sue caramelle preferite, e le scrissi una cosa.
Ero andato a caccia, avevo bisogno di nutrirmi, di torturare qualcuno per stare meglio io.
Ma per mia sorpresa, non riuscì a toccare nessuno, riuscì solo a torturarli.
Non trovavo la vittima perfetta.
Decisi quindi di tornare a casa, ma quando mi videro si allarmarono.
Sentii subito il profumo di Madison, quella ragazza mi mandava fuori di testa.
Stava per aprire bocca, ma Isabella si mise davanti a lei, come in senso di protezione.
"Mamma, spostati, non mi fa nulla.
Non mi torcerebbe nemmeno un capello"
Sussurrò, come se io non potessi sentirla.
Che bambina, ingenua e bella.
Isabella si spostò, ed i suoi occhi cristallini incontrarono i miei, se avessi avuto ancora un cuore che batteva, avrei perso vari battiti.
Mi mancavano i suoi occhi, le sue labbra, il suo sorriso.
Mi mancava il suo profumo.
La sua attenzione se ne andò da me quando notò che fuori c'era il sole.
"Oddio, c'è il sole, finalmente, vado a fare una passeggiata, a più tardi.
Non torno per pranzo, vado a prendere Reneesme da Jacob e poi andiamo a pranzo insieme."
Disse lei, questo mi fece venire un idea.
Salutai solo i tre di cui mi interessava e quando la vidi uscire, saltai dalla finestra della mia camera senza farmi vedere.

Madison 's Pov

Salutai ed uscì dalla casa, iniziai a camminare dentro il boschetto riservato che avevamo, quando improvvisamente mi sentii seguita.
Mi girai, e capii subito.
"Alec esci, so che sei lì."
Detto fatto, uscì dall'ombra di un albero ed in un secondo lo avevo davanti.
Posai lo sguardo sui suoi occhi neri, scuri.
"Che hai fatto? Ti sei divertito a torturare qualche mille persone?"
"Due soltanto." Mi rispose lui.
"E perché non li hai uccisi? Hai gli occhi così neri che potrei giurare di specchiarmi."
Gli risposi, posando le mani sulle sue guance, aveva il viso a pochi centimetri dal mio, ma non avevo paura.
Non mi avrebbe fatto niente.
"Non avevano un profumo appetitoso.."
"Ed io si? Mi guardi come se volessi mordermi"
"Io vorrei mordere ogni centimetro del tuo corpo, ma non posso."
Mi rispose, feci un mezzo sorriso, come se le sue parole fossero normali e romantiche.
"Che ci fai qui Alec?"
"Avevo bisogno di sentire il tuo profumo per farmi tornare l'appetito."
Ecco, lo sapevo, il solito stronzo.
Levai le mani dal suo volto e mi allontanai, andando via.

Pov terza persona

Madison andò a prendere Reneesme, che era uscita con Jacob, e poi andarono a pranzo insieme.
Raccontandosi tutto quello che era successo negli ultimi mesi.

Alec invece andò di nuovo a caccia, e riuscì a sfamarsi, e poi tornò a casa.
Stranamente trovò tutti conversare insieme, allora decise di mettersi al fianco della sorella, a cui lasciò un bacio sulla fronte, e poi iniziò a parlare con il clan ormai non più nemico.

Quando Reneesme e Madison tornarono, avevano delle buste in mano, e stavano ridendo, più che altro, stavano discutendo di chi gli fosse capitato.

"Ma di cosa ti lamenti? Hai una ragazzo alto, muscoloso e perennemente abbronzato! A me è toccato uno svitato che prova a succhiarmi il sangue ogni volta che mi vede"
Disse Madison ridendo, non rendendosi conto però che ormai erano davanti casa e tutti potevano sentirle.
Infatti, Edward si mise a ridere di gusto, assieme ad Emmett.

L'incubo è solo la notte. / Alec volturi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora