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Kirishima 's pov:
Mi guardavi allo specchio, lo sguardo in tensione e sudavo.

Non ero mai stato agitato così tanto per uscire con quel biondino con il sorriso dolce. Con quei occhi color ambra che sorridono innocenti a chiunque.

Uscì di casa in fretta la mani sudavano e il corpo fremeva, troppa era l'adrenalina. Dovevo semplicemente invitarlo a vedere le lanterne. Nulla di così difficile giusto? No!? scossi la testa e continuavi verso la mia destinazione

Arrivai alla umile dimora del biondino e ad accogliermi si presentò la sorellina più piccola, indossava un dolce vestito sui toni del rosa, la capigliatura era dello stesso colore del fratello.

Naomi:-Il fratellone arriva- disse sorridendo -La prossima volta resti qui?- mi chiese

Sorrisi a quella dolce richiesta e mi lasci scappare una dolce risata.

Denki:-Non infastidire Kirishima!- le risponde scendendo dalle scale il fratello poi mi sorrise ma non durò molto.

Una fitta al centro del cuore si propagò dentro di me sorrisi alla piccola e la salutammo.

Denki:-Come mai questa uscita- disse freddo

Kirishima:-Avevo voglio di stare con chi mi fa stare bene- gli risposi appoggiando il cestino contente il nostro cibo sul prato.

Non fiatò si sedette poi vicino a me e si fece cullare dal dolce venticello che passava tra noi. Mi persi a guardarlo finendo di sistemare ciò che stavo tirando fuori dal cestino.

Osservava l'orizzonte, il sole si rifletteva su quelle perle ambrate che aveva al posto delle iridi.

Denki:-Non trovi che sia bellissimo- fiatò

Kirishima:-Si- risposi meravigliato, distogliendo poi lo sguardo da lui

Iniziammo a mangiare e il pomeriggio trascorese tranquillo, ridendo e facendo battute.

Denki:-Hai visto come si guardano-

Kirishima:-Chi?- rimasi perplesso

Denki:-Il verdolino e la nostra bombetta- scherzò poi sul nominativo

Kirishima:-Si mangiano con gli occhi- sentenziai

*Forza Kirishima è la tua occasione, non potrà mica andare peggio, vero?* scossi la testa e mi voltai verso di lui.

Narratore's pov:
Ormai erano passate due settimane dall'inconveniente al principe. La regina però era assente dovuto ad un viaggio per firmare un alleanza con un altro regno.

Il verdolino dopo aver riposato per cinque giorni, volle subito riprendere le sue attività. Invece per il biondino, difficile era avvicinarsi a palazzo poiché una ragazza castana inventava diverse scuse quando cercava di sapere qualcosa sul principe.

Il giorno successivo all'accaduto il giovane si era presentato a palazzo per capire le condizioni di salute del verdino, la castana però lo aveva bloccato con la scusa che doveva riposare avendo perso molto sangue.

Successe uguale nei giorni successivi seguiti da scuse come: "Deve riposare" "Ora non è disponibile".
Ogni suo tentativo di avvicinamento veniva smantellato dalla castana e ciò iniziava ad essere irritante.

Mentre girovagava per il palazzo vide poi la porta della biblioteca accostata e la sua curiosità lo fece sbirciare dalla fessura.

Il verdolino era proprio lì, seduto in quell'enorme stanza piena di libri, la luce del sole filtrava dalle grandi finestre che costituivano la maggior parte delle pareti.

I suoi capelli verdi erano messi in risalto, riccioli indomabili, dello stesso colore dei suoi occhi, quelle dannate iridi che quando si fermavano proprio su di lui non riusciva a staccare quel contatto.

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