Un venticello soffia leggiadro, spostando leggermente ciocche color grano del volto rilassato non più incazzato. Riposava sotto l'ombra che veniva creata dall'albero su cui era appoggiato.
Mentre piccoli passi si facevano strada verso di lui, occhi meravigliati erano rivolti alla sua figura, che quasi mai rappresentava così tanto calma.
Delicate mani sfiorano il viso rilassato che contrasse i muscoli al solo contatto, mai l'aveva visto in così tanta bellezza e tranquillità.
Ma cosa pensava!? Si domandava costantemente quando lo guardava.
Arresta il passo e si sofferma su quei lineamenti così duri e marcati, ma così belli e precisi. Osserva quel suo corpo così possente al suo confronto, così delineato.
Il suo fedele arco sempre accanto a sé, osserva meglio anche esso ma proprio mentre cerca di afferrarlo qualcosa lo blocca. Un mano che fa pressione su quell' esile polso.
Bakugo:-Guardare ma non toccare- graffiante è la sua voce.
Sobbalza immediatamente il ragazzo che non pensava di aver fatto rumore. Incontra due iridi infuocate, quel rosso brillava, così stupende ma anche così misteriose.
Izuku:-S-scusami! N-non e-era....mia...intenzione!- si scusò chinando il capo.
Bakugo:-Non ti ho detto di scusarti- quasi sembrò un rimprovero per il verdolino, che rimase in silenzio.
Il silenzio riempì l'atmosfera tra loro, il verdolino si sistemò al fianco del biondino, facendosi cullare da quella brezza che spostava quei indomabili ricci verdi.
Il biondo doveva dire qualcosa, lo percepiva molto bene, schiarì infatti la voce e fiatò.
Bakugo:-Vieni con me al festival delle lanterne- disse deciso.
Il più giovane sentì il cuore accelerare come se avesse appena corso in un campo di fiori o come se il suo cuore stesse per esplodere all'interno di lui, come se volesse uscire dalla sua cassa toracica.
Non capiva quel suo cambio di umore quando era in presenza di quell' arrogante biondino. Non capiva il perché sua madre lo adorava, e non capiva perché il suo senso di solitudine si stava colmando in così poco tempo.
Izuku:-V-v-va b-bene- farfugliò con le gote arrossate, dirigendosi subito verso il palazzo.
Mina's pov:
Sento la tensione farsi sempre più forte quando Kirishima si siede accanto a me, lo vedo bene, i suoi occhi parlano per sé.Qualcosa di veramente brutto è successo, non vedo mai quel suo sguardo sul suo volto. Si siede accanto a me, mentre sorseggio un'altra tazzina di infuso alle erbe, lo osservo.
Capisce immediatamente che deve iniziare a raccontarmi ciò che è accaduto. Prende un sospiro e mi guarda.
Kirishima:-Non capisco cosa stia prendendo a Denki!-
Mina:-In che senso?- chiedo incoraggiandolo ad andare avanti.
Kirishima:-Ho fatto ciò che mi hai detto tu, lo portato in un posto speciale, per invitarlo al festival delle lanterne, ma è scappato!-
Rimasi scioccata. Si aprì la porta della locanda, una chioma bionda quasi come il colore oro, con occhi color ambra fece capolinea all'interno.
Salutando timidamente con un cenno della mano, anche lui era spento, come fosse vuoto. Non risplendeva come sempre. Avanzò verso noi.
Kirishima:-Meglio che vada-si alzò
Mina:-Non puoi evitare per sempre ciò che vuoi avere- sussurai al suo orecchio bloccandolo, mi scansò subito.
Salutò con un cenno del capo il biondo e si limitò ad uscire. Gli occhi ambrati erano diventati più lucidi appena incontrarono i miei, lo feci subito sedere accanto a me.
Mi spiegò cosa lo turbava, rimasi allibita da ciò che pensava e perché era scappato.
Kaminari:-Kirishima ti piace?- disse con voce flebile, abbassando il capo.
Mina:-PHUAHAHAHAH- risi di gusto per tutto ciò che stava succedendo, lo vidi alzare il viso non capendo la mia reazione.
Kaminari:-Ti fa così ridere?- domandò accigliando il sopracciglio
Mina- No no! Solo che... Denki io non piaccio a Kirishima e a lui non piaccio io- mi asciugai una lacrima dall'angolo dell'occhio.
Lo vidi sbiancare, aveva capito ciò che aveva combinato, pensando di non poter rimediare. Si strinse i capelli nelle mani tirando essi così forte che sarebbero potuti cadere a momenti.
Kaminari:-C-cosa ho fatto!?- disse stringendosi i capelli - Sono un grande imbecille-
Mina:-Ehi ehi! Va da lui! Pensi che non ti stia aspettando? Bhe non è così, eccome se ti sta aspettando, e se non ti alzerai e correrai da lui, qualcun'altro sará pronto a sottrarlo-
Kaminari:-H-hai..ragione, g-g-grazie!- farfugliò in preda alla fretta, mi guardò con le lacrime agli occhi mi abbracciò di sfuggita e corse fuori dal locale.
Sorrisi guardandolo uscire e correre verso la persona amata. Una lacrima solcò il mio viso, però non smisi di sorridere.
Narratore's pov:
Corre più veloce che può, i suoi occhi lucidi emanano speranza, mentre rincorre l'amato.I suoi capelli si scontrano con il vento,le gambe che accellerarono passo dopo passo, la vede in lontananza quella chioma rossa che non potrá mai dimenticare. Che non potrà mai confondere.
Davanti a lui passano tutti i loro ricordi, dal loro primo incontro in quel piccolo laghetto mentre il più piccolo si era perso a quando il suo cuore aveva iniziato a battere così forte alle loro vicinanza. A quando aveva capito di essersi innamorato.
Urla il suo nome, lo urla diverse volte fino a quando finalmente si volta il nominato. Lo vede i suoi occhi spenti non emanano quella luce proprio, occhiaie profonde sul suo viso, deve aver pianto pensa, mentre gli si stringe il cuore.
Il suo corpo non smette di correre, il suo cuore accellera i battiti e quasi gli manca il respiro e le iridi bhe loro parano da sole.
Il rosso crinito non fa in tempo a pronunciare qualche parola che il biondo gli corre incontro, bloccandolo in un abbraccio. Prendendo all'sprovvista il crinito, che quasi perde l'equilibrio.
Sente inumidirsi la sua camicia, ma capisce che va tutto bene, sorride consapevole, posiziona la sua testa nell'incavo del collo del più basso.
Kaminari:-Si che voglio venire con te!- disse solo questo, era abbastanza, il crinito lo strinse più forte a se.
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Lasciami perdere nelle tue iridi
FanfictionQuesta è la storia di come gli occhi possano comunicare più di mille parole