Dopo l'incontro imprevisto con Tommaso nel carcere, le sue parole mi continuarono a tormentare nei giorni seguenti. Avevo imparato a tenere la testa bassa e a evitare qualsiasi conflitto, ma la presenza di Tommaso rappresentava una costante minaccia che non potevo ignorare.
Una mattina, mentre ero nella palestra del carcere,cercando di distrarmi con alcuni esercizi, vidi Tommaso che si avvicinava con passo sicuro. Non riuscivo a capire se stesse venendo verso di me per qualche motivo specifico o semplicemente per provocarmi ulteriormente.
Decisi di affrontarlo anziché evitarlo. "Cosa vuoi, Tommaso?" chiesi con voce calma, anche se il mio cuore batteva forte nel petto.Tommaso si fermò di fronte a me, guardandomi con un sorriso sardonico. "Non ti preoccupare, non sono qui per fare danni," disse con un tono che trasudava ironia. "Solo per dirti che hai fatto una buona scelta a evitare problemi."Non risposi subito, cercando di valutare le sue parole."Perché mi stai dicendo questo?" domandai, cercando di mantenere il controllo della situazione.
Tommaso si passò una mano tra i capelli, guardandomi dritto negli occhi. "Perché sei più intelligente di quanto sembri," rispose finalmente. "Ma attenzione, qui dentro l'intelligenza non è sempre abbastanza."
La sua frase mi colpì come un fulmine. Mi faceva capire che il carcere non era solo un luogo fisico, ma anche un labirinto psicologico dove le regole non scritte e le alleanze fragili potevano cambiare tutto da un momento all'altro.Decisi di non rispondere e mi girai, lasciandolo alle mie spalle. Tommaso era una minaccia, ma anche una risorsa potenziale.Dovevo stare attenta, ma non potevo ignorare la possibilità che lui avesse informazioni o risorse utili per la mia sopravvivenza in quel luogo oscuro e pericoloso.Nei giorni seguenti l'incontro con Tommaso, mi ritrovai a riflettere su ogni parola che mi aveva detto. Il suo avvertimento era chiaro: navigare nel carcere richiedeva più di semplice intelligenza. Era necessaria una strategia, una capacità di adattamento che andasse oltre la superficie delle cose.Decisi di osservare Tommaso da lontano, cercando di capire la sua influenza e il suo potere all'interno della prigione. Era rispettato da molti, ma temuto da alcuni, e la sua rete di alleanze sembrava estendersi come un'ombra oscura sui detenuti.
Una sera, mentre passeggiavo nel cortile durante l'ora di ricreazione, vidi Tommaso circondato dai suoi seguaci. Parlava con sicurezza, gestendo la conversazione con un'abilità che non avevo mai visto prima. Era come se avesse il controllo della scena, manipolando le dinamiche sociali a suo favore.Decisi di avvicinarmi di nuovo, questa volta con un po' più di cautela. "Tommaso," lo chiamai, cercando di non mostrare troppa vulnerabilità.
Tommaso si voltò verso di me, con un sorriso che non raggiunse mai i suoi occhi. "Eccola qui," disse con una leggera inflessione di sorpresa. "Ci sono delle novità, o sei ancora determinata a rimanere nel tuo angolo?"
"Mi hai detto di fare attenzione," risposi, cercando di tenere il passo con il suo tono tagliente. "E ho imparato che qui dentro, ogni mossa conta."
Tommaso annuì lentamente, valutandomi con uno sguardo penetrante."Intelligente,"
ammise, quasi con una punta di ammirazione. "Ma l'intelligenza da sola non basta. Serve qualcosa di più."In quel momento, capii che Tommaso stava offrendomi una possibilità. Non era solo una minaccia, ma anche una guida potenziale in quel labirinto oscuro. Dovevo decidere se avrei potuto fidarmi di lui abbastanza da lasciarlo avvicinare, o se avrei dovuto continuare a camminare da sola, con tutte le incertezze e i pericoli che questo comportava.Nonostante le mie riserve, decisi di approfittare dell'opportunità offertami da Tommaso. Era chiaro che lui aveva una comprensione più profonda delle dinamiche interne del carcere, e non potevo ignorare il potenziale vantaggio che poteva rappresentare per la mia sopravvivenza.Nelle settimane seguenti, mi avvicinai a lui, cercando di guadagnare la sua fiducia e di apprendere dai suoi modi. Tommaso si dimostrò inizialmente disponibile, fornendomi consigli su come muovermi nel carcere, su chi evitare e su come ottenere risorse limitate. Era come se avesse una risposta per tutto, come se conoscesse ogni angolo oscuro della prigione.