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La vita non si spiega, si vive
Luigi Pirandello

"SVEGLIATI HO DETTO ANASTASIA"
Sgrano gli occhi
"mamma ma che hai?"
"Cosa hai fatto Anastasia cosa hai combinato"
Sento il rumore della sua mano contro la mia pelle che adesso brucia.

Però non piango, rimango immobile, impassibile.
"LUI È IN OSPEDALE ADESSO PER COLPA TUA, IN CONDIZIONI PENOSE, POTREBBE MORIRE, MA COSA TI PASSA PER LA TESTA ANASTASIA"
Abbassai lo sguardo sul suo braccio fasciato.

"tu davvero non ti rendi conto.... È TUO PADRE"
Riporto immediatamente lo sguardo su di lei
"LUI NON È MIO PADRE MAMMA, MIO PADRE È MORTO, TRE ANNI FA O LO HAI DIMENTICATO? COME LO HAI GUARDATO MENTRE AL SUO FUNERALE TU AVEVI GIÀ QUEL MOSTRO?, TI RICORDI COME HAI GUARDATO IL SUO CADAVERE SENZA VITA EH MAMMA? TI RICORDI?"

Lei inizia a piangere
"mamma per favore"
La prego.
cosa dovevo fare? Cosa
"tu no ne avevi il diritto, io amo quell'uomo Anastasia"
Una lacrima ri riga il volto
"tu? Tu ami quell'uomo?, quell'uomo che ti picchia, ti riempie di tagli, ogni singola notte? Quell'uomo che ti fa urlare dal dolore?"

"basta così Anastasia"
"VAFFANCULO"
Mi alzo dal letto
"andrai alla Robinson"
"Cosa?"
"ti manderò lì, per quattro anni, oggi ho fatto la richiesta per farti entrare come borsista"
"Cosa!?"
"così magari ti calmi un po' e trovi qualcuno che può darti un po' di disciplina"

"No no Mamma io non ci vado, non ci vado"
"è a Los Angeles"
"è dall'altra parte del mondo Mamma, non vi vedrei per quattro anni, QUATTRO ANNI. E se lui dovesse tornare? Come lo affronterai?"
"sono un'adulta Anastasia, so badare a me stessa"

"Sai badare a te stessa?! Come tutte quelle sere immagino, senza di me Mike non può aiutarti ha solo quattordici anni"
"Mike si trasferirà per un po' da Zia Rika"
"mamma non puoi rimanere qui da sola"
Mi infilo le mani tra i capelli disperata e inizio a camminare per la stanza.

"Si invece. TU ANDRAI IN QUEL CAZZO DI COLLEGE DOVE IMPARERAI UN PO' DI RISPETTO VERSO DI ME E DI TUO PADRE"
Le lacrime continuavano a rigarmi il viso senza sosta
"LUI. NON. È. MIO. PADRE." urlai.
"prepara le valigie"
Ed infine sentii solo la porta sbattere, niente più rimaneva, solo silenzio.
Solo ed esclusivamente un silenzio assordante.

Il giorno seguente...

"Anastasia"
Mi voltai
"Mike"
Mio fratello venne verso di me e mi abbracciò.
"mi mancherai da morire"
"mi mancherai anche tu piccolino, ti prometto che ti scriverò ogni giorno, e tornerò stai tranquillo"
Dico mentre gli accarezzo i capelli.

"andiamo forza"
Sento dire dietro di me.
Mia madre era appena salita in macchina e mi stava aspettando.
"ci vediamo presto piccolino"
Dico a mio fratello, che è sempre stato una parte di me e dovermi separare da lui è devastante.

Chiudo il cofano ed entro in macchina.

Passano ore ed io e mia madre non ci scambiamo una singola parola, finché la macchina non si ferma davanti una grande villa.

Mi volto verso mia madre.
"mi dispiace per ieri" sussurra
"va tutto bene mamma, devi solo promettermi che ti proteggerai da lui e se mai tornerà, devi subito chiamare i soccorsi, intesi?"
"Anastasia.."
Gli prendo il viso tra le mani
"promettimelo mamma" dico con voce spezzata.
"te lo prometto"

Oltrepasso il grande cancello senza guardarmi indietro, vi sono centinaia di studenti divisi in gruppi che parlano fra di loro, alcuni ridono, altri studiano, altri invece mangiano.
A quella vista mi scappa un piccolo sorriso
Forse starò bene qui

"sei la nuova?"
Mi volto, una biondina mi sta sorridendo
"si, sono io"
Lei mi prende a braccetto e mi trascina, sgrano leggermente gli occhi colta di sorpresa.
"mi chiamo Aidan, sono la tua compagna di stanza e ti mostrerò la struttura"
Sorrido.
"piacere di conoscerti Aidan io mi chiamo Anastasia"

"bel nome"
Mi sorride ma poi si blocca e si gira verso di me.
"ci sono pure delle... Regole ecco"
"ogni college ha le proprie regole"
"no.. Tu non capisci, ci sono delle regole che sono state stabilite dal più popolare della scuola si chiama-"

"ASHER" sento urlare da una voce femminile e mi volto, al centro del corridoio stanno camminando tre ragazzi.
"quello a destra è Lukas, quello a sinistra è Ian e l'altro... Beh ormai lo sai.. È Asher" dice Aidan.

Tre ragazzi camminano per il corridoio come se non vedessero nessuno, uno ha gli occhi azzurri e i capelli castani, meno alto degli altri due, quello a sinistra ha gli occhi e i capelli scuri, l'altro invece è il più alto fra i tre, ha dei grandi occhi verdi, i capelli neri, indossa la camicia con le maniche rotolare attorno alle braccia che lasciano scoperte le vene su di esse ricoperte da tatuaggi e la cravatta slacciata appesa al collo, mentre lo osservo però sento... Il suo sguardo si di me, che mi trapassa, mi brucia la pelle.

"è lui" dice il ragazzo Ian,
I tre si voltano verso un ragazzo e Asher lo prende per la camicia.
Mi allarmo.

"tieni qua" dico, dò in mano a Aidan la mia valigia e mi avvento su di loro, Spingo via Asher che fa due passi indietro, mi volto sul ragazzo ormai steso sul pavimento e lo aiuto ad alzarsi.
"stai bene?"
Lui annuisce e corre via, ma appena mi volto lo sguardo dei tre ragazzi su di me, Ian e Lukas mi fissano scioccati Asher invece sembra incazzato.

"E tu chi cazzo sei Ragazzina?"
Alzo le spalle mantenendo il contatto visivo
Lui fa scorrere lo sguardo sul mio volto, lungo la mia maglietta oversize e i  baggy che mi coprono le scarpe.
Ian dietro sta cercando qualcosa sul telefono prima di dire "è la nuova Arrivata"
Un sorrisetto si curva sulle labbra di Asher
"quindi come ti chiami, Luna mea?"
Ian interviene nuovamente "Si chiama... Anastasia... Moonlight"

Aidan si avvicina a me, guarda Asher
"em em..s-scusami  lei è un po'... Emm.. Impulsiva"
Non mi volto verso Aidan anzi continuo a sfidare Asher con lo sguardo.
"ti conviene stare lontano da me Stronzo"
Lui sorrise

"devo stare lontano da te, luna mea? Sei tu che mi sei saltata addosso"
Lo prendo per la camicia ma Aidan mi tira indietro, invece lui continua a ridere.
"scusala"
"oh si si certo" dice Asher prima di avvicinarsi al mio orecchio e sussurrare "la prossima volta che intervieni in questo modo luna mea, non sai cosa ti faccio"
Poi si volta e se ne va seguito dai suoi amici.

Aidan si gira verso di me
"ecco la prima regola... Mai e poi mai sfidarlo"
"guarda quanto cazzo me ne può fregate"
Dico mente continuiamo a camminare raggiungendo i dormitori
"seconda regola, lui organizza le feste, organizza le corse clandestine e tutte queste cose, se non vuoi finirci dentro, tieniti alla larga da lui"

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Questo era il primo capitolo,
Spero vi sia piaciuto
Pubblicherò al più presto

<3

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