Mi svegliai prima degli altri e ne fui felice. Notai Zefiro che dormiva in una posizione strana e, molto probabilmente, al risveglio avrebbe avuto dolori ovunque. Era seduto con la testa all'indietro, appoggiata al tronco di un albero. Tutto ciò per far dormire comodo il corvino, che era avvolto in due giubbotti e aveva la testa appoggiata alla sua spalla. Aldie era ancora a un metro da me sdraiato a pancia in su, con una felpa sugli occhi per coprirli dall'invadenza della luce mattutina. Ripensai alla sera prima, quando mi ero arreso e avevo fatto terminare la battaglia del nome. Ripensai a quando la sua faccia si era contratta al sentirlo pronunciare intero. Ripensai a quando stavamo ridendo senza pensieri mentre gli altri due ragazzi si rincorrevano intorno al falò. Tentai di ripensare all'ultima volta che mi ero sentito così, ci provai davvero, ma non mi venne in mente niente.
Mi alzai lentamente, cercando di non fare rumore. Con un pizzico di speranza controllai all'interno del mio zaino scucito, in cerca di cibo. Tuttavia, l'unica cosa che era rimasta era la carta della barretta di cioccolato divorata da Adriano. Tirai un sospiro. Pensai alla mamma, che probabilmente era preoccupata da morire, e forse mi stava cercando. Non avevo ancora avuto il tempo di pensare attentamente a tutto ciò che era successo. Eravamo finiti nell'altro lato, ma come? Ricostruii la scena: io, Aldie e Zefiro stavamo osservando in giro, mentre Adriano pronunciava la scritta incisa sul masso di marmo. Forse è stato proprio quello. Non tirai conclusioni, ma piuttosto la mia mente tornò a casa di Giuseppina, con le due Lux.
I Prescelti. Ymraa. La magia nel sangue. Il futuro del loro mondo. Il quinto spirito.
Era tutto così confuso, ma mi obbligai a riflettere. Perché mai una 'divinità' avrebbe dovuto scegliere quattro sedicenni? Dalla tasca scucita dello zaino tirai fuori il quaderno su cui avevo copiato l'incisione latina. Adriano non era mai riuscito a finirla di tradurre, quindi ci provai di nuovo da solo. Non la pronunciai ad alta voce, per terrore di ciò che avrebbe potuto fare. Forse facendolo saremmo potuti tornare a casa, ma non avevo intenzione di andarmene già da quel posto. Era terrificante, essere catapultati in un mondo sconosciuto dominato da creature che schifano -o temono- gli umani; ma io avevo bisogno di sapere perché eravamo stati scelti.
Anĭmus ignis, il coraggio del fuoco; tranquillitas aĕris, la calma dell'aria; vigor terrae, la forza della terra; intellegentia aquae, l'intelligenza dell'acqua. Ad ogni elemento pronunciato guardavo attentamente il ragazzo corrispondente.
Non avevo ancora imparato a conoscerli bene, ma in Zefiro e Adriano riconobbi immediatamente le capacità. La mia mente tornò alle parole dell'insegnante di latino, il professor Martinelli: 'Ti farai aiutare dal signor Gori, lui eccelle in latino'. Poi pensai alla sua espressione terrorizzata dopo il passaggio all'altro lato, e a quella estremamente calma di Zefiro. Forse Aldie non lo conoscevo ancora abbastanza bene per rivedere in lui la forza della terra. Non che riuscissi a vedere in me stesso il coraggio del fuoco.
Tentai di continuare con la traduzione della frase, prima di sentire un fruscio. Adriano si era svegliato. Lo vidi fissare i lineamenti delicati ma decisi del biondo al suo fianco per qualche secondo, per poi scrollarsi uno dei due giubbotti di dosso e coprire l'altro. Si avvicinò a me.
≪Ehi, Elio≫ si sistemò dall'altro lato dello zaino scucito e mi sorrise.
≪Buongiorno, Adriano≫
Non avevo avuto tante conversazioni con lui, quindi esaminai attentamente le parole prima di cacciarle dalla bocca. Alla fine decisi di non fare un lungo monologo, ma di pronunciare un'unica frase, breve ma profonda, per racchiudere tutto ciò che avevo bisogno di dire.
≪Mi dispiace≫ si voltò verso di me confuso.
≪Per cosa?≫
≪Be'... È colpa mia se adesso siamo qui≫. Spostò lo zainetto e si avvicinò a me, poi mi strinse la spalla.
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Il Mistero dell'Altro Lato
FantasyIl protagonista, Elio, è un ragazzo normale, il quale si trasferisce in Italia. I suoi vicini sono amorevoli e la scuola non sembra così male. Fa di tre dei suoi compagni di classe suoi amici: Zefiro, Adriano e un ragazzo di cui inizialmente non con...