CAPITOLO 14

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Fui io il primo a svegliarmi. Non mi sentivo schiacciato dal peso della stanchezza, quindi ero grato di aver passato una notte tranquilla, dopo tanto tempo.

Osservai gli altri ragazzi, che ancora dormivano beati. Decisi di alzarmi e infilarmi la maglietta. Dopodiché uscii dalla stanza e mi avviai verso la cucina. Notai Soklien, il quale sedeva su una poltroncina viola nell'angolo.

≪Buongiorno≫ sussurrai, in modo che fosse l'unico a sentirmi.

Nuovo dì!≫ Strillò. Si alzò e venne verso di me con una ciotola di ciambelline in miniatura rosse.

≪Vuoi? Ce le ha portate un signore di nome Mitis, ha detto: ''Un po' di gentilezza di tanto in tanto non fa male a nessuno''.≫ Pronunciò l'ultima frase con un tono di voce più profondo. Nonostante l'abbondante cena della sera prima, lo stomaco mi brontolava come se non mangiassi da giorni; accettai con gratitudine l'offerta della Lux. Le ciambelline erano croccanti come cereali, ma, nonostante fossero secche, sembravano succose. Avevano un sapore profondo, tra il dolce e l'aspro: creavano una combinazione perfetta.

≪Accidenti, sono buonissimi...≫ Rivelai biascicando, mentre mi riempivo la bocca di quei piccoli dolciumi. Soklien ridacchiò e poi mi lasciò tutta la ciotola.

≪Che ne dici se oggi andiamo noi e i tuoi amici a fare un giro in città? So che non vedete l'ora di tornare a casa, ma...be' credevo che, forse, visto che dobbiamo aspettare che mia nonna parli con Ymraa, nel frattempo avrei potuto farvi conoscere meglio il nostro lato.≫ Pronunciò tutto come se fosse una sola parola, velocemente e mangiandosi le lettere. Lo guardai per qualche secondo, poi sorrisi dolcemente.

≪Ma certo! Non capita spesso di trovare un portale per un mondo a specchio, non è vero?≫ Chiesi.

In men che non si dica, il suo sguardo imbarazzato si aprì in un sorriso.

≪Hai proprio ragione.≫

Continuammo a parlare, finché non sentimmo la porta della stanza dove poco prima riposavano gli altri aprirsi. I tre ragazzi uscirono in fila indiana, uno più assonnato dell'altro.

Aldie, appena mi vide, mi rivolse un grosso sorriso amorevole. Adri mi salutò con un gesto veloce della mano, e Zefiro con un cenno della la testa. Sollevai la ciotola di ciambelline rosse verso i ragazzi, che le assaggiarono interessati. Il primo ragazzo spalancò gli occhi dopo averne gustata una, poi si ingozzò con le altre.

≪Oh mio Dio, sono deliziose! Ripeto: il cibo in questo mondo è più buono.≫ Dichiarò, mentre si leccava le dita.

Adriano le ingoiò a fatica, poi guardò l'altro ragazzo, incredulo.

≪Bleah! Sono disgustose! Senza offesa, Soklien≫ sputacchiò.

≪Nessuna offesa≫ sorrise la Lux. Aldie scosse la testa.

Zefiro fu l'unico a rifiutarle. Affermò più volte di aver bisogno di un caffè, per poter fumare la sua sigaretta mattutina. Adri continua a ripetergli di quanto gli facesse male. Lui se ne fregava.

≪Comunque, oggi ci aspetta una gita in città.≫ Annunciai. Il corvino soffocò con la saliva, mentre il biondo gli batteva sulla schiena. Il moro mi fissava a bocca aperta, la quale si trasformò subito nel suo solito sorriso brillante.

≪Ma... ma...≫ Balbettò Adriano.

≪È solo per passare il tempo. Cosa ti cambia se stiamo in casa o andiamo a fare un giro?≫ Chiesi. ≪Magari scopriamo qualcosa di interessante.≫ Ci pensò per qualche secondo, poi sbuffò.

≪E va bene...≫ Si arrese.

L'anziana Alyana uscì dalla sua stanza, affranta. Si appostò davanti a noi e guardò il pavimento, in cerca delle parole giuste.

≪Mi dispiace, giovani umani. Ho cercato di parlarle, ma ha mandato dei segni non chiari. Io non...non sono riuscita a intendere la sua volontà.≫ Annunciò.

≪Non può riprovare?≫ Tentò Adri.

≪Non adesso, ragazzo. Ymraa ha bisogno di riposare il suo spirito≫

Rispose afflitta. Il corvino la osservò per qualche secondo, poi annuì.

Arrivò velocemente l'ora di pranzo, in cui mangiammo la carne di Sphera rimanente, con della salsa di Kyakk -alimento estero, un concentrato aspro color blu elettrico-. Dopo il pasto, decidemmo di partire subito per la nostra piccola gita.

Uscimmo di casa e ci avviammo verso un gigante campo coltivato. Soklien ci fece dare un'occhiata a delle piante alte almeno il doppio di Aldie e Zefiro messi insieme.

≪Qui, ragazzi, si piantano i pomi d'oro.≫ Spiegò la Lux. ≪Al momento, essendo nella Stagione del Raccolto e delle Ricompense, i raccolti sono molto abbondanti.≫

Dopodiché indicò un alto albero dal tronco marrone scuro, quasi nero, e le foglie di un viola acceso.

≪Quello è l'albero giant, da cui nascono i giantomini.≫

≪I giantomini non sono quei frutti con cui tua nonna ha fatto quei deliziosi biscotti viola?≫ Disse eccitato Aldie.

≪Esatto≫ rispose la Lux. ≪Ora, voglio farvi vedere le sabbie rocciose, su cui nascono gli aquatilis. Sapete, questa città è conosciuta proprio per le sue spiagge!≫

Annuii affascinato ed eccitato allo stesso tempo. Soklien ci avvertì sulla lunghezza della strada che dovevamo percorrere per arrivarci. Camminare non era mai stato un problema per me, poiché mi era sempre piaciuto andare in giro ad esplorare e imparare qualcosa di nuovo. Ci avviammo per arrivare alle sabbie rocciose prima che si facesse tardi. Un imprevisto, tuttavia, si imbatté in noi. La stessa creatura che avevo visto il primo giorno che eravamo arrivati era ferma davanti a noi. Era spaventosa: il muso, il quale era un misto tra un umano e un orso, era gigante, in confronto ai piccoli occhietti che ci fissavano. Il suo corpo era grosso e imponente, davanti ai nostri.

≪Signor Mitis!≫ Gridò contento Soklien.

≪Che cosa?!≫ Risposi allarmato.

≪Va tutto bene, ragazzi. Lui è un mio amico. Cioè... non lo conosco veramente, ma è una brava creatura.≫ Precisò.

≪Ciao ragazzi. È un piacere conoscervi tutti. Elio, re del fuoco, noi abbiamo già avuto un primo incontro.≫ Disse il bestione.

≪Ehm, sì...≫ Risposi.

≪Lei ha detto che sa come farci tornare a casa, giusto?≫ Si intromise Adriano.

≪È esatto, Adriano, re dell'acqua.≫ Disse, il che fece mormorare un 'magari' al ragazzo in questione.

≪Cosa vuole in cambio?≫ Chiese allora il corvino. ≪Nessuno fa mai niente per niente.≫

≪Molto bene. Tutto ciò che chiedo è che prendiate parte ad uno spettacolo al mio circo.≫

≪Che cosa?≫ Sputacchiò Zefiro. ≪Non siamo animali da circo!≫ Iniziò ad alterarsi, ma venne subito calmato da Adri, il quale gli posò una mano sul petto.

≪No, non lo siete; ma, vedete, ho bisogno di un numero importante per ricominciare a guadagnare qualcosa. Nessuno sembra più interessato ai miei spettacoli.≫ Abbassò lo sguardo verso i piedi. ≪Se farete una sola serata per me, il pubblico sarà interessato a vedere cosa porterò di nuovo in futuro.≫

Aldie suggerì di parlarne un paio di minuti solo noi quattro. Allora, così facemmo: ci allontanammo di qualche passo dalle due creature e ci mettemmo in cerchio.

≪Ragazzi, io voglio tornare a casa.≫ Ripeté Adri, che sembrava sul punto di piangere. Aldie sospirò sconfitto.

≪Anche io.≫

≪Tutti lo vogliamo, ovviamente. Ma come facciamo a fidarci di lui?≫ Ragionò Zefiro.

≪Si chiama letteralmente Mitis. Soklien mi ha spiegato che alcune creature di questo mondo sviluppano la propria personalità dal nome, o viceversa; Mitis significa ''benevolo''≫ Spiegò il corvino.

≪Elio, te cosa ne pensi?≫ Chiese il moro di fianco a me. Mi presi qualche secondo di silenzio per osservare le espressioni degli altri ragazzi. Adri e Aldie sembravano in attesa di una risposta positiva, mentre Zefiro non era d'accordo.

≪Fanculo, facciamolo.≫ Acconsentii, finalmente, a quella follia.

Il Mistero dell'Altro LatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora