CAPITOLO 23

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Passarono alcuni giorni. Eravamo sempre divisi in coppia: io e Adri leggevamo costantemente il grosso libro dei draghi, in cerca di risposte, mentre Aldie e Zefiro andavano a giro per la città in cerca di informazioni aggiuntive sulla leggenda della Città di Draghi, seguiti da Soklien e Jazhiua, che tentavano di non far allarmare le creature a causa dell'aspetto umano dei due ragazzi. Alyana era l'unica solitaria e passava le giornate provando a comunicare con Ymraa, per chiederle più informazioni. Tuttavia, quest'ultima, continuava a dirle la stessa cosa: 'Se sono davvero loro i prescelti, troveranno da soli la via.'. Quindi Alyana non poteva dirci niente, perché non lo sapeva. I cittadini dicevano tutti le stesse cose sulla Città di Draghi, quindi nemmeno Aldie e Zefiro scoprirono qualcosa di utile. L'ultima opzione eravamo io, Adri e il libro donatoci dall'anziana.

Arrivò un freddo pomeriggio in cui uscire di casa era impossibile. Ci rifugiammo tutti insieme nella piccola cucina di Soklien, seduti in cerchio intorno al tavolo. Il tomo era aperto sul tavolo, mentre io e Adri lo sfogliavamo in cerca di risposte. Nelle ultime pagine erano presenti quattro mappe diverse, ognuna su una pagina a sé. Ero confuso, come facevamo a sapere quale tra tutte era quella giusta? Non lo sapevamo. Sembrava essere un vicolo cieco, quindi Alyana si alzò in cerca di un altro libro nella sua libreria polverosa. A quel punto, Aldie sembrò avere un colpo di genio.

≪Aspetta un secondo...≫ Osservò le mappe. Dopodiché, scattò con la mano e afferrò il libro, poi lo portò sotto la sua vista. Alzò lo sguardo verso la finestra.

≪Cazzo.≫ Esclamò, in cerca di altre idee. Lo guardammo confuso, mentre lui viaggiava la casa con lo sguardo.

≪Cosa stai facendo?≫ Chiesi, quasi divertito. Si voltò verso di me, poi i suoi occhi sembrarono illuminarsi.

≪Ma certo!≫ Si allungò sopra il tavolo e mi afferrò dolcemente le mani. Le sentii andare a fuoco, ma non come se stessi utilizzando i miei poteri. La sua pelle era calda, ma non sudata. Era morbida, ma non debole. Era lui, Aldie, a toccarmi, ma mi sembrava di essere appena stato baciato da un angelo. Lo osservai, sentendo il cuore battere all'impazzata. Non capivo cosa provavo, né perché mi sentissi così.

≪Llamita, devi creare una fiamma, ma non deve essere troppo alta.≫ Sorrise convinto.

≪Perché? Cosa hai in mente?≫

≪Lo vedrai. Tu fai la fiamma.≫ Disse.

Io annuii, poi feci come mi era stato chiesto. Percepii quella meravigliosa sensazione di potere, di coraggio farsi strada dentro di me. Sentii una vampata di calore avvolgermi il corpo e nuovamente ascoltai le piccole scintille che mi uscivano dalle mani. Questa volta, a differenza delle altre, non provai ad alzare troppo la fiamma. La ascoltai, ma invece di farla diventare una fontana vigorosa, cercai di riprodurre un calmo ruscello. Un lieve fuocherello si alzò dalla punta delle dita.

≪Perfetto, così!≫ Esclamò Aldie, prima di scattare in piedi e rovistare nell'alta credenza turchese. Tirò fuori da uno dei cassetti una ciotola di vetro, poi la posò delicatamente sulle mie mani.

≪Potresti bruciarti, stai attento.≫ Gli dissi, ritraendomi leggermente. Mi afferrò il braccio, mantenendo lo sguardo fisso nel mio.

≪Non ho paura del fuoco.≫ Affermò, mentre mi osservava con quei suoi occhi profondi del colore dell'autunno. Gli sorrisi.

Improvvisamente, la luce della fiamma attraverso il vetro illuminò la stanza, come una lampada. Aldie afferrò le pagine del libro con le diverse mappe, poi le appoggiò sopra la ciotola. Presto i disegni si unirono, formandone uno solo. Si presentò davanti ai nostri occhi una grossa cartina: la risposta; era ciò che ci avrebbe diretti da Ymraa.

≪Ehm... Ragazzi,≫ chiese Aldie con tono interrogativo e spaventato, ≪Quello è un mare?≫

≪Oh, no...≫ Rispose Zefiro.

Il Mistero dell'Altro LatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora