**Prologo**
«Sarah, aiutami a spostare questa scatola!» disse mamma, portandosi le mani sui fianchi e sbuffando.
Avanzai verso la sua direzione, chinandomi in sincrono con lei verso lo scatolone con la scritta "Fragile" sul retro. Erano le nostre vecchie cose, ricordi di una vita passata. La soffitta era un labirinto di scatole, ognuna custodiva pezzi del nostro passato, e mamma, con il suo amore per l'ordine, oggi mi aveva chiesto di aiutarla a riordinare
«Pronta? Al mio tre, la poggiamo delicatamente, visto che contiene cose fragili...» farfugliò, ma non riuscii a resistere. Con un gesto distratto, mollai la presa e la scatola cadde a terra.
«Ops...» dissi, alzando le mani in segno di resa, mentre il rumore di vetro che si frantumava riempiva la stanza. Avrei giurato fossero dei piatti.
«Sarah Callen!!» urlò mamma, i suoi occhi color smeraldo si trasformarono in due grandi palle infuocate.
«Scusa, mamma! Non ho la forza di una bodybuilder!» cercai di giustificarmi, ma la mia scusa sembrava debole.
«Vabbè, tanto avrei dovuto regalarli a tua zia. Non mi servivano.» Aprì la scatola, frugando tra i cocci di vetro.
Mi allontanai, osservando il luogo in cui ci trovavamo. Non salivo mai qui sopra, avevo paura che qualche creatura inquietante si nascondesse tra le ombre, pronta ad aspettarmi.
«Mhhh, Sarah, lì vicino ci dovrebbe essere la tua scatola. Svuotala e butta via ciò che non ti serve più.» Mi indicò un angolo, dove una scatola giaceva dimenticata.
Non ricordavo di averne una, eppure il tempo trascorso dal nostro ultimo trasloco sembrava avermi fatto dimenticare. Mi avvicinai incuriosita.
Chissà cosa ci avevo messo dentro...
Mi chinai per rimuovere il nastro adesivo. Dopo alcuni tentativi, finalmente riuscii. Aprii la scatola e trovai subito una foto incorniciata.
Erano i miei vecchi compagni di classe delle medie. Riconobbi ognuno di loro:
Raquel con i suoi occhiali dorati, Violet, dai suoi capelli di un rosso spento, un po' insoliti.
Maha dai suoi denti perfetti che si intravedevano attraverso un sorriso.
Kassandra dagli occhi color oceano. Anche io ero lì, non era difficile riconoscermi dato che non ero cambiata poi così tanto.La foto era stata scattata durante la Fashion Week, un giorno in cui Cloe, incapace di trovare un vestito adatto, aveva indossato un completo nero. Passai a Sophia, La riconobbi il suo sorriso imbarazzato e le lentiggini ben visibili.
Alma, Quando arrivai a lei la sua voce mi tornò in mente. "Avrebbe fatto il possibile se fosse stato veramente innamorato di te!"
Scrollai il capo.Smettila, è acqua passata.
Accanto a lei vidi Federica che sorrideva facendo intravedere il suo apparecchio.
I suoi denti erano perfetti perciò non avevo mai capito del perché le servisse.
Con il suo braccio teneva stretta saretta. E senza accorgermene un sorriso si fece spazio tra le mie labbra quando la vidi.
E poi c'era la prof greco che con il suo vestito di un rosa leggero con tutti i fiorellini sopra, sorrideva.Le lezioni con lei erano state sempre divertenti, era una delle prof più giovani ma era l'unica che sembrava far parte di noi appunto perché sapeva tutti i gossip, le ultime notizie e trend del momento visto che aveva Tik Tok.
Più in avanti vidi Sofiane, il simpatico.
Mirko aveva una faccia seria ma nella realtà era tutto tranne che serio.
Nicholas, aveva una camicia bianca abbinata a degli Jeans neri strappati e ai piedi portava le Jordan 4 black militari. Vidi l'elastico nero che portava al polso e questo mi fece ricordare molte cose.E poi, Samuel. I suoi jeans celesti e la camicia abbinata lo rendevano dannatamente bello, più di quanto lo ricordassi. Un'emozione inaspettata mi colpì, e una lacrima scivolò sul vetro della cornice.
Cercai di asciugarla e vidi che avevo appena notato un'ultima persona, Zedan. Ricordo che era molto diretto, le cose te le diceva in faccia.
Non importava se erano belle o brutte, lui non si preoccupava di dire tutto ciò che gli frullava in testa.Allontanai il quadro, notando che sulla cornice c'erano tutte le firme, tranne una: la sua.
Dopo averlo posato, presi in mano alcune lettere. Una in particolare attirò la mia attenzione: "A chi non smetterò mai di amare." Stavo per aprirla quando un colore viola catturò il mio sguardo. Togliendo le altre cose, trovai un libro. La copertina mostrava un mazzo di fiori colorati, con la scritta sopra: "Amy Rejection".
Era il libro che avevo scritto quando ero innamorata persa di Samuel, un'opera che non era mai diventata famosa, ma per me rappresentava tutto.
Lo presi in mano, gli diedi una sfogliata veloce per poi tornare a fissare la copertina:
"Tell me that you love me."🫣💐🫣💐
Elettrizzante no? Qui la protagonista è oramai grande, frequenta le superiori.
Ho voluto mettere questo prologo perché potrebbe servire a sbloccare qualche cosina in futuro🔓...
Vi voglio bene🤪
Non dimenticatevi della stellina eh (ovviamente se vi è piaciuto...) 💗🎀
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Tell me that you love me
RomanceSarah, una ragazzina di quattordici anni, vive la sua adolescenza con semplicità e una sana dose di competitività. Dall'altra parte c'è Samuel, il ragazzo perfetto: studioso, affascinante e con un sorriso che fa battere il cuore. Nonostante la loro...