Vidi la sua figura sempre più lontana mentre la macchina avanzava più in là.
Stavo riflettendo sul quanto Sarah fosse una brava persona, anche se non l'ho dimostra spesso, tiene molto alle persone a qui vuole bene. E questo l'ho scoperto tra gli anni passati insieme, anche se non sono tantissimi, l'ha conosco abbastanza bene per dire questo su di lei.Se dovessi descriverla direi subito che Le piace ricevere attenzioni, essere sempre al centro della situazione e questo lo hanno notato in tanti, è una gran chiacchierona. Ricordo che alle elementari, quando andavo nella sua classe perché nella nostra il maestro era assente.
Se stava zitta per dieci minuti di fila, la maestra si preoccupava, le chiedeva se stava bene, andava spesso vicino a lei per controllare se aveva la febbre. Infatti delle volete, quando voleva saltare qualche interrogazione le bastava stare zitta, diceva che le veniva da vomitare o che le girava la testa. E le maestre ci credevano, non la interrogavano anche se quella volta toccava a lei.
Io faticavo a trattenere le risate, perché sapevo che quel giorno non aveva studiato.
Le voglio un mondo di bene e nonostante la distanza, ci sarò sempre per lei. D'altronde abbiamo fatto un patto da piccole "Io ci sarò sempre per te, che sia momento di felicità, tristezza, dolore o rabbia.Io ti starò sempre accanto, non ti lascerò mai sola, promesso." Questa promessa l abbiamo fatta all'età di 8 anni, non ha una data di scadenza, é una promessa che sarebbe durata in eternità.
Ieri mentre era scoppiata a piangere per uno stronzo, ci rimasi molto male.Non volevo vederla così triste e non accettata. Mi raccontava spesso di Nicholas, di quanto fosse attraente, di quanto fosse simpatico. Ma trascurava il fatto che lui la prendesse troppo in giro. Lei dimenticava, dimenticava per non soffrire per dei ragazzi, dimenticava per non vedere la verità, dimenticava per fare spazio alle cose più belle. E questo non la aiuta per niente.
"Ma se non mi volesse..." Mi aveva detto quella stessa mattina. Di certo ci avrebbe perso lui, non lei. Ma per Sarah sarebbe stato il contrario.
" Vanessa, io porto il velo. Non sono come le altre ragazze. Nn gli piacerò mai." Continuava a farsi delle paranoie.
La sua più grande insicurezza erano i commenti altrui, a lei importavano eccome.Si sentiva spesso a disagio se indossava indumenti nuovi. Mi chiedeva mille volte come le stavano, si guardava mille volte allo specchio Per poi dire " Che merda, guarda le altre ragazze, sono bellissime e io sembro un Goblin!" Non era vero, lei era bella.
I suoi occhi erano color nocciola, sopracciglia perfette, naso a patata diritto con la punta leggermente rivolta verso l'alto, bocca carnosa e il più delle volte rossa come una ciliegia. Il suo fisico era bello, molto bello ma si ostinava a non metterlo in mostra indossando felpe di diverse taglie più grandi. Era il suo modo di vestire, e le si addiceva.
" Il ventuno torno, voglio sentire nuove novità, eh!!" Le sussurrai all'orecchio mentre l' abbracciavo, stavo tornando a casa. Il tempo era passato molto velocemente, ora dovevo già tornare dalle mie sorelle insieme a mia madre.
Lei mi strinse ancora di più.
" Certo, come potrei non raccontartele. Ti voglio bene, fa buon viaggio"
" Salutami i tuoi fratelli, la prossima volta che vengo voglio che ci siano anche loro, perché non li vedo da molto!"Dopo avermi annuito sorridente, mi infilai in macchina e la salutai un'ultima volta.
Spero tanto che Samuel non l'ha deluda, e che faccia del suo meglio per farla stare bene.
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Tell me that you love me
RomanceSarah, una ragazzina di quattordici anni, vive la sua adolescenza con semplicità e una sana dose di competitività. Dall'altra parte c'è Samuel, il ragazzo perfetto: studioso, affascinante e con un sorriso che fa battere il cuore. Nonostante la loro...