"La festa" il mio cervello non faceva altro che pensare alla festa.
Speravo veramente con tutta me stessa di andarci.La sera mi addormentai sul libro di It ends with us.
Dovevo leggerlo domani ma visto che ne parlavano tutti non sapendo resistere incominciai a leggerlo quella stessa sera.Il mattino seguente mi alzai come al solito tardi.
Feci tutto in fretta e mi diressi come sempre alla fermata.
Sebi era già lì, è sempre il primo ad arrivare però era avvantaggiato perché abitava proprio difronte alla fermata.
Chiacchierammo un po' prima che arrivasse il pullman. Lui fece per entrare per primo, ma io gliel'ho impedì.
"Pensavi veramente che ti avrei permesso di schioccarmi nuovamente il posto?" Gli rivolsi un sorriso di soddisfazione e mi addentrai dentro al mezzo. Lui mi guardò roteando gli occhi con fare annoiato.
Salutai sia l'autista che le ragazze e mi misi a sedere accanto al sedile di Kassandra.
" Sarah devo chiederti una cosa." Mi disse invitandomi a venire più vicina a lei."Dimmi..."
"Mi manca Camisotti..." Fece gli occhi dolci.
"Cosa vuoi Kassandra? Vuoi che vi faccia abbracciare?" Chiesi in modo sarcastico.
All'improvviso vidi il suo viso illuminarsi, le sue pupille si allargarono facendo brillare di più i suoi occhi celesti."Lo faresti veramente?" Chiese.
Io ero sarcastica, non dicevo sul serio. Ma non potevo dirle di no soprattutto se la cosa la rendeva felice."Si, questo pomeriggio." Enunciai vedendo il suo viso fare spazio ad un sorriso a milleottocento denti.
"Davvero?" Disse incredula.
Io annuì e lei mi rivolse un sorriso rassicurante.
Avrei voluto vederla sempre così felice perché diventava molto più bella di quel che era.Tornata nel mio posto cercai di capire di cosa parlavano le altre due, anche kassandra sembrava volesse capire di che stessero parlando.
" Quindi mi vieni a prendere tu?" Chiese Raquel a Cloe.
"Si ma se tardo non ti incazzare con me!" Le rispose l'altra.
"Ma cosa? Di che parlate?" Chiese la bionda.
"Della festa di oggi, i miei non mi posso accompagnare siccome lavorano fino alle 22:00 in negozio..."I suoi genitori avevano un mini market, l'unica cosa decente in quel paesino dove abitiamo.
"E ho chiesto a Cloe di accompagnarmi." Concluse Raquel.
"Come sempre." Commentò la mora sentendo le parole pronunciate dall'amica.
Parlammo di altre cose, soprattutto della festa di questa sera. Dissi a loro anche che forse non ci sarei potuta essere.
Entrati a scuola, percorrendo il corridoio vidi Samuel e gli altri due. Cercai di non guardarlo, visto che l'ultima volta non era finita bene perciò gli lanciai solo un'occhiata veloce e anche se durò poco avevo l'impressione che fosse durata un eternità perché I suoi occhi color carbone si intensificarono nei miei, provocandomi un brivido.La classe, Sarah, entra nella classe.
Smisi di guardarlo e appena misi piede nell'aula Violet mi salutò come al solito.
Questa non me la sarei aspettata minimamente però.
Se l'altro giorno non mi aveva voluto parlare oggi mi stava abbracciando.
"Scusa per ieri" disse con aria dispiaciuta.
"Ma va, sono io che mi dovrei scusarmi, Violet..."
"Sai una cosa, dimentichiamo ciò che è successo ieri." Disse senza levarsi il sorriso dal volto per poi aggiungere: "Oggi abbiamo una festa a cui pensare e io vorrei solo divertirmi."Io annuì sorridendole e ne approfittai per scrutarla meglio.
Violet era una ragazza originale, aveva tutto un suo modo nel fare le cose e questo la rendeva unica.
Aveva capelli di uno strano colore, un misto tra l'arancione e il marroncino chiaro ed erano dei ricci molto morbidi.
La sua bocca era carnosa e sempre rossa, il suo fisico era molto bello, aveva culo e tette e delle forme pazzesche. Non parliamo del suo stile perché perderei solo tempo a dire tutte le volte che è semplicemente perfetto.
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Tell me that you love me
RomanceSarah, una ragazzina di quattordici anni, vive la sua adolescenza con semplicità e una sana dose di competitività. Dall'altra parte c'è Samuel, il ragazzo perfetto: studioso, affascinante e con un sorriso che fa battere il cuore. Nonostante la loro...