La sveglia suonò, allungai la mano per recuperare il telefono che era sul comodino accanto a me.
7:20.Oh, porca miseria!
Mi alzai di scatto, mi rimanevano meno di 15 minuti per fare tutto. Come al solito ero in ritardo, non mi piaceva esserlo, eppure l'ho ero.
Andai in bagno, mi lavai i denti, sciacquai il viso, feci uno chignon basso e mi precipitai a mettermi qualcosa. Presi una felpa corta nera con al centro la scritta Pixar di un viola luminoso. La abbinai a degli jeans larghi e neri. Tornai in bagno, dove misi un po' di correttore, mascara e il velo bianco.
Misi la giacca, recuperai lo zaino, indossai le scarpe e mi diressi verso la fermata.La Betty si svegliava un po' più tardi di me, perché Leonardo, il più grande tra i miei fratelli andava all'asilo alle 8:30. frequenta l'ultimo anno ed é il mio Patatone gli voglio tanto bene. Nonostante sia il mio fratellastro lo considero come se non lo fosse. Anche gli altri due, i gemelli.
Non sono i miei veri fratelli.
Quando avevo quasi quattro anni, dopo la morte di mia Nonna. I miei genitori divorziarono, ora entrambi si sono rifatti una vita, come se nulla fosse mai successo tra loro in tutti quegli anni.
Mia madre ha fatto di tutto pur di prendere l'affidamento e alla fine ci riuscì.Invece Mio padre avrebbe dovuto solamente dare a mia madre ogni mese dei soldi, ma non li ha mai dati.
Dice spesso che mi ama, che sono pur sempre la sua prima figlia e che sono molto importante per lui. Io non gli credo, perché fa di tutto pur di non incontrarmi poiché sa che deve sganciare una bella somma, ed essendo tirchio persino con me, tende a nascondersi.
Sinceramente Io neanche li voglio quei soldi, voglio solo che quando mi veda, veda sua figlia, non voglio che vada un peso in più da gestire.
Un peso per gli altri, ecco che cosa sono.
Passando a questo mio "Nuovo padre" posso solo dire che è il migliore, è molto gentile sia con me che con mia madre. Fa di tutto pur di vederci felici e questo mi scalda molto il cuore.
La bolla in qui ero avvolta, dun tratto scoppiò, facendomi tornare alla realtà.
Al mio arrivo intravidi Sebi.É stato un mio vecchio compagno di classe, in quinta elementare. Ora però io facevo 3B e lui 3A.
Stessa classe, sezione diversa.Lui è il classico Nerd, quello che prende voti ottimi in tutte le materie.
Alle elementari lo invidiavo molto. Ricordo che io non ero tanto brava a disegnare e invece lui si. Perciò un giorno presi la sua matita pensando che se l'avessi usata anche io sarei diventata brava come lui.
Per essere in quinta elementare avevo molta fantasia...
«Ciao!» mi salutò.
«Ciao.»
Quella mattina faceva abbastanza freddo, ma io non chiudevo mai la cerniera del giubbotto, temevo di rovinare lautfit.
Rimanemmo 2 minuti in silenzio, cosa che capitava raramente.«Oggi ci siete anche voi alle prove di questo pomeriggio?» Chiesi fissando il vuoto cercando di
rompere il disagio che si era appena creato.«Si, ci saranno anche le prime e seconde, che palle però!» Sbuffò tirando un calcio ad un sasso Che rimbalzò due volte prima di finire tra l'erba secca.
"Eh lo so, ma anche loro ci saranno domani alla festa. Non ci siamo solo noi di terza." Le mie parole lo fecero riflettere perché non parlò subito.
"Si ma io manco volevo venire a sta festa, ma sono obbligato..." disse con aria svogliata.
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Tell me that you love me
RomanceSarah, una ragazzina di quattordici anni, vive la sua adolescenza con semplicità e una sana dose di competitività. Dall'altra parte c'è Samuel, il ragazzo perfetto: studioso, affascinante e con un sorriso che fa battere il cuore. Nonostante la loro...