2. Sarah

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"No, no e poi no. Non ci siamo, la riproviamo un'altra volta" disse la prof. Dopo che la canzone era terminata.
" Hai un'altra possibilità, cerca di non sprecarla."
Mi informò Raquel.
" Devo per forza?" Chiesi pur conoscendo la risposta.
" Certo, se non vuoi passare tutta la tua vita con un rimorso. Poi fai come vuoi..." Disse qualcos'altro, ma lo disse con il labiale. Io come sempre non capivo nulla del labiale. E nonostante le ripetessi mille volte di non usarlo, lei si ostinava a farlo.
Dopo aver fatto una faccia confusa cercai di andare oltre.
" Stavo pensando, ma non può farlo lui? Io non posso fare la parte dell'uomo, non so se mi spiego..."
" Peccato che stiamo parlando di Samuel, non lo farebbe mai. E poi voi due fino a ieri vi odiavate, e oggi mi dici di esserti innamorata di lui. perciò..."
La canzone porse fine alla nostra piccola discussione. Incominciammo un'altra volta a cantare, beh gli altri cominciarono a cantare. Mentre io usavo il mio metodo infallibile, fare finta.
Dopo un po' di tempo il computer segnava 3 minuti e 50, mancava poco alla fine.

Forse è meglio dire " Alla mia fine".

La prof. Ci fece segno che era ora di tenersi per mano e fare gli inchini. Allungai lo sguardo verso la mano di Samuel, volevo essere sicura che l'avesse aperta come in precedenza.
I miei occhi si inchiodarono lì. Un senso di vuoto mi bruciò nello stomaco. Se prima la sua mano era aperta che attendeva la mia, ora era serrata in un pugno.
La mora mi rivolse un'occhiata discreta, fulminandomi in cagnesco.

Non era colpa mia, che ci potevo fare?

Ero talmente presa dalla situazione che mi dimenticai di fare gli inchini. Per fortuna ci pensò lei  a riportarmi alla realtà, prese la mia mano e la strattonò verso il basso costringendomi a piegarmi. Sfortunatamente la prof. Se ne accorse.
"Sarah va tutto bene?" Chiese preoccupata.
Io mi limitai ad annuire il più velocemente possibile.

Grazie al cielo la campanella suonò e quindi tutti ci dirigemmo ai nostri posti per recuperare la merenda.
Prima però andai in bagno, mi lavai le mani, mi bagnai il viso e tornai nell'aula.
Al mio ritorno vidi che Le ragazze si erano già raggruppate come al solito. Recuperai i miei Oreo dallo zaino e mi incamminai verso la loro direzione.
"Raga, ma voi mettete i leggings neri o i Jeans alla festa di Martedì" Chiese Violet rivolgendosi a tutte.
" Io leggins, però non ne sono sicura." Rispose Sophia portandosi una ciocca bionda dietro l'orecchio trafilato da un orecchino celeste che si abbinava alla collana. I miei occhi scivolarono sulle sue mani che reggevano un pacchetto di patatine, le mie preferite.
" Io li metto se anche voi li mettete." precisò Violet.
" Stessa cosa per me." enunciai addentando l'ultimo biscotto. Poi fissai Sophia facendole gli occhi dolci, così che mi desse un po' della sua merenda.
Lei alzò gli occhi al cielo e me ne porse una.
Io soddisfatta le rivolsi un sorriso. Successivamente arrivò Kassandra, anche lei le fece gli occhi dolci per farsene dare un po'. Sapevamo tutte che con Sophia attaccava.
Kassandra è una ragazza molto attraente, ha degli occhi incantevoli color oceano, dei capelli di un biondo spento che si espandono fino all'inizio delle spalle. Lei è entrata a far parte della nostra classe quest'anno, insieme ad Omar. Ma nonostante la conoscessi da poco, tengo molto tanto a lei.
" Wiwi, vieni un attimo.." mi prese per mano e mi trascinò con lei.
Usavano questo soprannome solo per prendermi in giro, a me all'inizio dava fastidio. Ma sono stata proprio io a darmelo, perciò c'è poco da lamentarsi.
"Cosa c'è ora, Kassy?" Dissi svogliata, perché qualcosa mi diceva che mi voleva mostrare il marmocchio di qui era innamorata.
Infatti avevo ragione mi portò davanti alla porta, e proprio in quel momento ci passo davanti. Camminava con la testa alta, mettendo in mostra il suo naso dritto con la punta rivolta verso l'alto. Salutava tutti quelli che gli passavano accanto .
" l'hai visto quanto è bello, no basta lo amo troppo" Disse scuotendomi il braccio.
" Dio Kassandra, fai conto che mi sia appena infilata due dita in bocca e che abbia vomitato."
Lei mise su un broncio e appena ci ripassò affianco Andrea vidi i suoi occhi illuminarsi, lui si portò una mano sui capelli e come per fare il fighetto da quattro soldi li disordinò ancora più di come li aveva prima.
" Ti lascio ai tuoi film mentali, io vado un attimo da Raquel..." La informai, lei non mi degnò di uno sguardo, aveva ancora gli occhi fissi su di lui.

Tell me that you love me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora