2.Ettari di miele- parte prima

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*Grace
Canada
13 ottobre 2097

Ho le palpebre serrate, le sento incollate alle ciglia.

Le sento pesanti, reduce da una febbre da cavallo, come se premessero sulla mia pupilla.

Passano minuti che sembrano anni, poi mi tiro su.

La testa vortica e un vocifero ovattato comincia a emergere ai miei timpani.

Gradualmente, le voci si fanno più vivide e la luce vitrea che entra dalla mia semplice cameretta più luminosa.

"No papà! No!" Riconosco la voce di Ginger dal salotto.

Il cuore mi balza nel petto sentendo la sua voce.

Butto un'occhiata sull'orologio appeso al muro.

Le nove e venti del mattino.

Una scintilla di panico scuote i miei riflessi, ridestandomi.

Scatto in piedi occhieggiando la stanza con fare circospetto.

Un macigno nel petto mi blocca il respiro e la bocca mi diventa secca.

Perdo la sensibilità delle dita e le orecchie ricominciano a farmi male, come se stessero sanguinando :"Ti ho detto di stare ferma!Ascoltami ! Troia!" riconosco la voce di papà.

Paragono la sensazione di sentire quelle parole a fiumi di sangue che gocciolano dalle mie orecchie.

È una routine che dura da mesi ormai, ma non avrei mai imparato a sopportarla, a starmene ferma e a non immischiarmi in qualsiasi faccenda.

Tallono all'apparenza adirata, ma esausta ed esasperata dentro, e, ancora più sotto, terrorizzata più che mai.

Varco la porta del salotto ed entro con cauta, senza fare rumore.

Il mio stomaco è in subbuglio, le labbra secche e serrate, il respiro flebile e quasi inesistente.

Mi limito ad aderire al muro che separa l'attimo dove sta accadendo la scena dal resto della casa .

Mamma da manforte a Ginger:"Che cazzo fai!? Tu, Porco che non sei altro!" ammonisce mio padre.

Mi chiudo in una mordace immobilità.

I battiti del mio cuor martellano nei miei timpani come tamburi.

"Zitta ,puttana!" sibila mio papà.

Mi sporgo leggermente oltre l'angolo su cui sono nascosta per vedere meglio la scena, cercando di non farmi scoprire.

Papà agguanta il braccio di Ginger con la mano colma di vene.

I ricci rossi di mia sorella riflettono la luce del tramonto che non ha niente di sereno, nonostante io ami i tramonti.

Ginger si ribella,scalciando e urlando, cercando di allentare la presa di mio papà che solo Dio sa quanto sia stretta.

The Gold Beehive-L'Alveare d'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora