9. Do you get deja vù?

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"Il male è solo la conseguenza
di un bene che non è stato annaffiato a
sufficienza"

*Grace
Canada

I momenti di serenità che non dimenticherò mai  nella vita sono le pagina del mio libro preferito: 'The Hunger Games'.

Ci sono tanti altri libri in casa che ho letto e potrei rileggere, ma continuo sempre a tornare verso quel libro, recidiva.

Come la protagonista sia riuscita a diventare un'icona di ribellione, ribaltando il sistema semplicemente con l'evidenza dei fatti, con la
calma e la determinazione, mi fa riempire il cuore di ammirazione. E mi elettrizza da morire.

Ma soprattutto mi chiedo...è questo che intende Ginger, quando dice che potremmo rimanere rinchiuse nel futuro? Papà dice che potrebbero arrivare brutte notizie per il mondo tra un paio d'anni, sopratutto a livello politico, e che nessuno ci proteggerà, qui in Canada. Ma lui lo impedirà, o almeno, così ci dice.

Non crederei a quell'uomo nemmeno se avessi prove tangibili per farlo, in realtà. Ma potrebbe essere vero, lui ha una posizione invidiabile in politica, essendo il consigliere fidato del sindaco.

Mi arrivano alle orecchie dei passi ovattati che mi fanno sobbalzare.  Sento anche il vociare di mamma e papà che si lamentano, e io ho sempre più paura che la mia famiglia non mi abbia mai voluta. È solo un presentimento, in realtà, e non so se credergli. Ho paura di essere stata un errore.

Avete presente quel filo che vi separa dal dire basta? Questo dubbio lacera quel filo piano piano. Non ci riesce ancora del tutto, per fortuna. Ma non si può continuare ad abitare in questo oblio degenerativo senza conseguenze, questo devo ammetterlo.

Dire basta, un giorno, forse me la pagherà cara,
ma potrei essere disposta a pagarne il prezzo.

Ciò che succede qui in casa mia, le parole, i visi furiosi, gli occhi persi nel vuoto, sono impressi nella mia mente come il sole quando si fissa a lungo. E, come le macchie di luce del sole, ogni volta che abbasso le palpebre, riappaiono, non mi danno pace.

Mamma varca la soglia della mia camera con una scopa in mano. Guardo l'orologio, sono le otto del mattino. Perché mai dovrebbe pulire a quest'ora? Forse è una scusa per intrufolarsi in camera mia.

Inizia a spazzare, poi mi guarda storto:" Carino quel libro..." si avvicina lentamente all'angolo del letto in cui l'ho lasciato, il segnalibro che fuoriesce su uno degli ultimi capitoli. Nei suoi occhi balena un barlume che sembra l'opposto della lucidità.

Forse, dopo la scorsa notte con papà, mamma ha deciso nuovo di darsi a stupefacenti per cercare di dimenticarla. E io non posso aiutarla, perché vorrei, nonostante tutto.

Lei prende il libro e se lo rigira tra le mani.
"Ora sai che faccio con questo libro?" mi guarda impassibile:" Visto che ho pulito tutta la mattinata e non sei venuta ad aiutarmi..." la guardo storto, confusa, poi un presentimento mi invade, e sbianco.

" No,mamma "inizio a biascicare. Lei mi ignora.
Le lacrime gocciolano come ettari di miele sulle mie guance. Forse dovrei solo lasciarla fare,
lasciarla sfogarsi.

Avevo già letto una decina di volte quel libro.
Conosco ogni singola parola che c'è scritta su quelle pagine, ogni traccia di inchiostro.
So già tutto quello che poteva insegnarmi, ma non riesco a lasciarlo andare comunque.

Perché ogni volta che rileggi un libro apprendi cose diverse. Quel libro può ancora dirmi tante altre cose, sta solo a medoverle comprendere a fondo e scovarne i segreti nascosti.

The Gold Beehive-L'Alveare d'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora