Wake me up when November ends

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Appena riapro gli occhi mi trovo davanti un'espressione disgustata, arrabbiata, delusa e triste. Sono a casa mia, nel mio letto e Tate è seduto su una sedia affianco a me. Ha la mandibola e le labbra serrate, le vene delle tempie gonfie come se cercasse di trattenere tutta la rabbia che gli brucia dentro. Cerco di sedermi sul letto ma appena mi alzo cado. Tate non muove un dito per aiutarmi. Rimane lì, con il volto paralizzato in un'espressione tirata, a fissarmi con quegli occhi scuri e impassibili. All'improvviso mi viene paura.

-Cosa è successo? –

Lui resta zitto per un po', sbatte le palpebre molto lentamente come se parlarmi lo scocciasse e risponde piatto: -Niente. Ma la domanda sarebbe un'altra.

Distolgo subito lo sguardo. Mi sento indifesa e sola, non riesco a sopportare quegli occhi.

-Guardami- dice. Alzo gli occhi e lo guardo. Guardo i suoi capelli che scintillano di mille sfumature di biondo, guardo la forma dura del viso, guardo le sue labbra sottili, guardo il suo naso a punta, guardo i suoi occhi e inizio solo a sentire il bisogno di piangere e rifugiarmi tra le sue braccia.

- La domanda – continua lentamente - sarebbe: perché non mi hai detto niente? Perché hai preso decisioni da sola su una cosa che riguarda tutti e due? Come hai potuto non fidarti di me? –

Le sue parole sono aghi che mi si conficcano lentamente nel cuore. So che ha ragione. So che sono una persona di merda. Eppure cos'è questo nodo alla gola e allo stomaco?

- Io ti amo... -

- Non provare a cambiare argomento - urla- E comunque no, non mi ami. Se mi amassi me lo avresti detto. Non avresti esitato a chiedere la mia opinione, a chiedermi cosa ne pensavo. E invece no, hai preferito fare di testa tua e tenermi tutto nascosto, hai scelto di non combattere, di arrenderti e fuggire dal vero problema –

- Io l'ho fatto per te. Pensavo che ti avrebbe fatto impazzire e che avresti reagito male...- cerco di giustificarmi anche se per me non ci sono più scuse.

- E secondo te come ho reagito quando hai cominciato ad evitarmi? Come ho reagito quando cercavi di nascondermi tutto? Come ho reagito quando sei scappata via? Come ho reagito quando ti ho vista su quel lettino? Tu non hai il diritto di scegliere per me. Non hai alcun diritto- dice urlando sempre più forte. Mentre parla gli si spezza la voce. Poi si alza e comincia a percorrere lunghi passi avanti e indietro, il che rende nervosa anche me.

- Insomma, Tate. Sappiamo tutti che sei uno psicopatico. Vuoi che ti faccia una lista dei tuoi precedenti? Hai ucciso delle persone solo perché ti andava di farlo. Hai stuprato e comportato la morte di mia madre! E sei irrimediabilmente debole-

- E' vero, sono uno psicopatico, ho ucciso tua madre. Ma qua l'assassina sei tu. Sei pronta ad incolparmi per cose che ho fatto in passato e di cui mi sono pentito e neanche ti accorgi che di vita ne ho appena salvata una. Ed è quella di mio figlio. Quindi non incolpare me per i tuoi errori. Sono debole? Adesso ti sto dimostrando di essere debole? Forse no perché IO sto combattendo anche le tue battaglie oltre che alle mie. IO sto combattendo per tutti e tre-

Non l'ho mai visto così forte. Come ho potuto cambiarlo così in fretta?

-Non siamo in grado di crescere nessun bambino, lo sai-

- L'unica che non è in grado di crescere un bambino sei tu e lo hai appena dimostrato. Ma tu ti appoggi a giustificazioni. Se davvero pensi che io sia il problema, va bene, addio Violet. Ma non provare a fare del male a mio figlio. Sappi che non te lo permetterò- mi sputa contro.

Poi se ne va.


zUڄ5

You and me, together for always -American Horror StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora