Bring me back to life

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Nei minuti, forse ore, forse giorni seguenti affronto tutto standomene rinchiusa in camera. Rimango ore e ore a fissare i soffitto e a chiedermi perché la mia vita sia così complicata. Perché non arriva l'arcobaleno? Mentre lo aspetto, rimango senza voglia di vivere sdraiata sul letto a guardare il soffitto e a ricordare. Ma i ricordi non colmano quel vuoto che sento dentro. Quello che ti divora e ti lascia senza forza e senza speranza, come se ti prendessero una parte e te la strappassero via. "Forse era la parte occupata da Tate" penso. Adesso lui mi odia e non mi perdonerà mai più. Adesso io mi odio e non mi perdonerò mai più. Quindi è come avere due vuoti che riflettono il nulla infinite volte. E in mezzo a questi due specchi c'è un cuore che rischia di essere risucchiato per sempre. Adesso oscilla, ma un giorno cadrà e vagherà per sempre nei riflessi, perso nell'infinta oscurità. A meno che non venga salvato e riportato in vita. Ma per adesso è meglio disperarsi e annegare nell'autocommiserazione per un po'.

Mentre penso a cuori persi, vuoti e specchi, Tate entra con un vassoio portando acqua e cibo sano. Sta diventando paranoico e questo mi scoccia parecchio. Lo ignoro e continuo a guardare imperterrita il soffitto. Almeno è un pezzo di pietra. Sono sicura che sia un pezzo di pietra. E' l'unica cosa che resterà lì e non cambierà.

-Non ho fame- taglio corto.

-Sì invece-

-No invece-

Lo sento sbuffare accanto a me.

-Senti, Violet, ho esagerato. Sono stato duro e insensibile e non ti ho dato la possibilità di scegliere. Ti ho obbligato a farlo perché ero ferito e furioso. Ma mi hai sparato la stessa pallottola, porca miseria. Sappi che qualsiasi cosa ti abbia detto, non è vera. Io penso che tu sia perfetta così. E non mi sento ancora pronto a dirti addio. Credo che non mi sentirò mai pronto. Ho bisogno di te. E se preferisci...insomma, hai capito, io ti appoggerò e ti starò vicino. Te lo prometto. Voglio solo che tu sia felice. E vederti qui in...in questo stato è sufficiente ad abbattere ogni mio muro d'orgoglio-

Il mio cuore, per una frazione di secondo torna a battere, ma poi torna alla sua pulsazione lenta e strascicata.

-Ti prego, di' qualcosa-

-Io non so cosa dire. Sono giorni che penso a cosa dovrei dire o non dire ma non ci riesco-

-Allora non dire niente-

Tate si sdraia vicino a me e mi abbraccia. Mentre mi accarezza i capelli mi ripete che andrà tutto bene. Che passeremo tutto. Che ci sarà sempre. Eppure io non gli credo e comincio a piangere fortissimo e a singhiozzare, fino a quando non mi bruciano gli occhi. Senza ragione mi sento a pezzi. Piango lacrime di rabbia, lacrime di tristezza, lacrime trattenute e lacrime d'acqua.

-Tranquilla, sono solo ormoni-

Vorrei chiedergli come mai si interessa così tanto a me. Perché mi ama. E questo mi fa sentire solo più in colpa. Vorrei potergli dire qualcosa, qualsiasi cosa, perché è fantastico, perché riesce sempre a leggermi negli occhi e arrivare fino ai pensieri più profondi, perché non mi abbandonerebbe mai neanche se facessi qualcosa di imperdonabile. Perché mi sceglie ogni giorno e io scelgo lui, sempre.

E saremo anche una coppia di pazzi isterici che dovrebbero solo essere legati ad una sedia con la camicia di forza, ma insieme siamo la squadra più forte che ci sia.

Mi faccio spazio per avvicinarmi di più a lui. Appoggio la testa sul suo petto e ascolto il battito regolare del suo cuore, riuscendo ad acquisire più sicurezza. Gli prendo la mano e gliela stringo forte.

-Resta con me-

-Fino alla fine. Io e te, insieme per sempre-


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You and me, together for always -American Horror StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora