Capitolo 10

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Sole

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Sole

Vivere una vita da fuorisede non è facile, ci sono dei momenti in cui vorresti vivere ancora con la tua famiglia, litigare con tuo fratello per chi deve usare il bagno prima, quegli attimi di quotidianità che a volte solo la tua famiglia è in grado di darti, e spesso quando non sei più sotto lo stesso tetto ti guardi indietro e provi una certa nostalgia a pensare a tutti quei ricordi che all'epoca non vedevi l'ora di smettere di viverli. Non è semplice dover salutare i propri cari e sperare di rivedersi presto in un'occasione che non sia una ricorrenza, salutarsi con un sorriso sulle labbra e gli occhi un po' lucidi, perchè non è mai facile dirsi arrivederci. Questo è quello che sto provando con Spencer, questa mattina abbiamo fatto colazione insieme e adesso siamo costretti a salutarci perchè domani ha un meeting, quindi oggi deve stare in ufficio. La sua breve visita è stata come il sole in una settimana di pioggia.
«Ciao Sole, ci vediamo al Ringraziamento.» mi saluta Spencer abbracciandomi, per poi entrare nel taxi. Gli rivolgo un ultimo saluto con la mano e in un attimo è andato via. Rivederlo tra un mese non sarà semplice, ma sono emozionata. Io e Selene non andiamo a New Port Beach da Luglio, ormai qui a Berkley abbiamo la nostra vita, le nostre abitudini, quindi dopo gli esami siamo state poco più di due settimane e poi abbiamo cercato di viaggiare e lavorare per tutta l'estate, dovrei ringraziere Selene se adesso posso scrivere di avere esperienza nel curriculum. Mi dirigo dentro casa, chiudendo la porta alle mie spalle, vado al piano di sopra e raggiungo la mia camera. Oggi ho voglia di dipingere, prendo la tela e la poggio sul cavalletto e dopo aver preparato il materiale infilo le cuffie e mi lascio trasportare dalle mie emozioni mentre dipingo sulle note di You Get Me So High dei The Neighbourhood, un mix di struggente e malinconico.
«Ciao Sole.» mi saluta Selene facendo il suo ingresso in camera per poi sdraiandosi sul mio letto.
«Cosa fai?» mi domanda voltandosi verso di me.
«Sto montando un gioco lego.» rispondo ironica. «Già a casa?» le domando mentre continuo a dipingere.
«Si, mi hanno annullato una lezione. I ragazzi dove sono? Avevano detto che tornavano prima oggi.» mi domanda reggendosi la testa con una mano mentre continua ad essere sdraiata sul letto.
«Sono usciti a comprare qualcosa da mangiare come spuntino.» le spiego.
«Posso scommettere che sono da Dunkin' Dounts, ne sono ossessionati.» dice facendomi ridere.
«È strano non trovi?» le domando e Selene sembra capirmi al volo.
«Non essere solo noi due? Si, è strano. Ho come l'impressione che possiamo fidarci di loro due e mi auguro di non sbagliarmi, anche perchè sappiamo così poco l'uno dell'altro.» mi spiega tranquilla.
«Già...non sappiamo molto.» l'assecondo.
«Sai anche su chi so molto poco?» mi domanda con un sorrisetto sghembo sapendo dove vuole andare a parare.
«Su chi?» domando con un sorrissetto perchè conosco già la sua risposta.
«Su un certo Ryan...» mi catilena Selene e io sorrido scuotendo la testa.
«Che vuoi che ti dica? È un ragazzo apposto ed è piacevole parlarci.» spiego velocemente.
«Ti piace?» mi chiede e io mi volto per guardarla, come le viene in mente?
«Piacere è un parolone.» minimizzo agitando il pennello che ho in mano. «...lo conosco troppo poco. Indubbiamente c'è una bella chimica e mi ha promesso che verrà qui per passare del tempo insieme.» dico e la sento avvicinarsi.
«Chiusi all'interno di quattro mura o vedrete la luce del sole?» chiede e io divento paonazza, ma da quando è così esplicita? Non ero io quella sfacciata tra le due?
«Selene non lo so, la notte passata insieme mi ha sbloccato sotto quel punto di vista, ma non so se sono pronta a legarmi anche sentimentalmente. Insomma anche i nostri messaggi non sono dolci, è sexting arrappante e semplice.» dico e la vedo annuire, che tipetto.
«Gli hai mai mandato una foto?» chiede e io arrossisco visibilmente.
«No, non voglio espormi troppo e non sono in grado di farmi foto alla vedo non vedo.»
«E che problema c'è? Ci penso io, stenditi sul letto.» mi dice alzandosi venendo verso di me.
«Selene!» la richiamo.
«Che c'è? Le amiche si vedono nel momento del bisogno e tu si che ne hi bisogno adesso. Tra poco servirà il codice segreto per accedere al coño.» dice spingendomi sul letto.
«Togliti la maglietta.» mi ordina e io timidamente eseguo mostrando il mio reggiseno semplice color carne.
«Oh no Sole, non ci siamo. Vai a cambiarti, mettine uno in pizzo, quello color carne di Victoria Secret ti sta molto bene.» mi ordina.
«Cos'ha che non va questo?» le domando mentre prendo ciò che mi ha detto.
«Nulla, ma magari non lo mostrare adesso, è meglio mostrare prima l'artiglieria e poi potrai permetterti un reggiseno semplice.» mi spiega sedendosi come se nella vita facesse la fotografa per OnlyFans.
«Mi sa che Lucas riceveva da te delle grandi foto.» le rispondo mentre mi cambio.
«Di certo non si è mai lamentato.»
Mi poggio sul letto e Selene si mette a cavalcioni sopra di me,
«Ti faccio una foto, dai cerca di essere naturale.»dice mentre prende ad aggiustarmi i capelli, inizia a scattarmi qualche foto e devo ammettere che sono molto belle.
«Mantieni il telefono così sembra che non sto scattando io.» mi spiega.
«Sole siamo-...O mio Dio.» fa la sua entrata Nathan chiudendosi subito gli occhi quando vede la scena, facendoci ridere.
«Io non...ceh volevo solo avvisarti che...non volevo entrare...forse era meglio bussare.» farfuglia Nathan con ancora gli occhi chiusi.
«Calmati cucciolo, stavamo solo facendo delle foto. Non eccitarti troppo.» gli risponde Selene mentre io metto la maglia e Nathan finalmente apre gli occhi ancora un po' scosso.
«Vado a modificarle, così poi potrai mandarle a Ryan.» mi dice Selene andandosene poi dalla mia stanza lasciandomi con Nathan ancora imbambolato.
«Ryan?» mi domanda.
«Si, quello di Stanford, il tuo ex compagno di squadra, non so se hai presente.» gli rispondo retorica.
«Ah lui, non pensavo vi sentiste ancora. Non era una botta e via?» mi domanda, ma senza giudizio nel suo tono.
«Circa.» gli rispono solo.
«Beh per mandargli una foto delle tue tette direi più che circa è il tuo scopa-amico.» mi risponde sedendosi all'angolo del letto.
«Quante etichette!»
«Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Sole?» mi domanda quasi serio, facendomi sorridere.
«Sono il suo clone sessuato che adesso si andrà a fare una doccia, se no non andremo a questo gala.» gli rispondo alzandomi. Ultimamente il mio rapporto con Nathan è più tranquillo, quasi piacevole oserei dire.
«Hai ragione, forse è il caso che vada anche io.» mi dice per poi recarsi fuori alla porta.

Eclipse: The way of sunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora