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《Dio, che faccia di merda che hai.》
Maki Zenin, la sua amica, sempre così rude e senza peli sulla lingua. Forse per questo erano amici, Yuta non era capace di dire le cose in faccia mentre lei avrebbe fatto polemica per qualsiasi cosa.
Insomma, si completavano.

《È  vero.》
Panda, l'amicone.
Lui era quello più dolce del gruppo; aveva i capelli bicolore, lunghi quanto quelli di Yuta: bianchi e neri, divisi perfettamente a metà.
In origine, diceva sempre che i suoi capelli erano neri ed era stata scelta sua dipingere l'altra parte di essi di bianco.
Così come era stata sua scelta anche il nome.
Aveva profondi occhi neri, così espressivi.

《Chissà perché non è la prima volta che me lo dici.》
Questo era Yuta.
Il ragazzo timido, amico di quei due.
Invidiata Panda perché lui riusciva a fare amicizia in poco tempo; condividevano lo stesso mese di nascita e anche lo stesso anno.
Solo che Yuta era nato il cinque e Panda il sette, se non fosse stato per quei due giorni di distanza avrebbero anche potuto essere gemelli siccome fisicamente erano quasi uguali.
E i caratteri opposti.

《No, intendo oggi hai più la faccia di merda.》
Sbuffó Maki scocciata, appoggiando i gomiti sul tavolino di legno e intrecciando le dita sotto il mento.
Avevano occupato il posto di sempre, quello in fondo vicino alla vetrata che dava sul marciapiede e avevano ordinato tre drink, uno a testa: Yuta una coca cola, Maki una birra e Panda invece aveva preso uno di quei gelati sul menù.
Gli piacevano i dolci e ogni sera cambiava sempre il gusto di gelato, il suo obiettivo era quella di assaggiarli tutti, ogni combinazione possibile.
Insomma, si nutriva solo di dolci.

《Dai, sputa il rospo.
Cos'è successo?》
A parte questo, a Panda, a differenza di Maki, non mancava l'empatia.
Riusciva a percepire le emozioni del "quasi suo gemello" a chilometri di distanza.

Yuta fece un profondo respiro.
《Conoscete la leggenda dei Kumiho ?》
Era imbarazzante dirlo in quel modo ma non c'era nessun'altra strada per dirlo ai suoi amici.

《La leggenda della volpe a nove code .》
Rispose Maki.

《Cerca un uomo con cui stare per cento giorni e poi scappa via.》
Continuó Panda.

《Beh...》
Avevano colto il punto.
Yuta prese la medaglietta dalla tasca e la appoggiò sul tavolo, mostrandola ai due.
《Ne ho una a casa.》

Gli occhi degli amici si sgranarono.
《Ma che stronzata. Dai, fai il serio.》
Maki corrugó il viso, alzando gli occhi verso di lui.
《Non esistono.》

《Oh, invece sì.  Mio padre una volta mi disse che suo nonno conosceva un tizio, che a sua volta conosceva un tizio, che aveva un cugino che rimasto fregato da uno di questi.》
Disse Panda ingurgitando una generosa cucchiaiata del suo gelato.

Maki fece schioccare la lingua sotto il palato:《allora ti conviene stare attento.》

《Spero sia una bella donna almeno. Saresti molto fortunato.》
Gli occhi scuri di Panda divennero lucidi, trasognanti.

《In realtà; è un uomo.》


Kumiho (JJK)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora