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Più i giorni passavano più Yuta si stava accorgendo che avesse più cose in comune con Toge che con i suoi due unici amici di una vita; cose come la musica fino ad arrivare ai tramonti.
Sì, a Toge piacevano i tramonti e molte volte gli aveva detto che il suo sogno fosse quello di vedere un tramonto sulla spiaggia, seduto sulla sabbia mentre il delicato suono delle onde del mare che si infragevano su di essa gli andava ad accarezzare dolcemente le orecchie.
Yuta era rimasto sorpreso a quella informazione, ma poi aveva sorriso perché anche a lui piaceva la spiaggia e i tramonti.
Qualche volta era anche capitato che si trovasse in giro da solo ed era andato sulla spiaggia, i suoi pensieri si erano mescolati con quel suono così mistico ed erano scivolati via come le onde che battevano la ritirata una volta che si scontravano con la sabbia bagnata.
《Dimmi di più.》
Aveva sussurrato poi il corvino quella notte; aveva perso il conto dei giorni in cui aveva iniziato a vedere Toge con un occhio diverso, tanto da dimenticarsi di cose futili come la scuola.
Non ricordava nemmeno più quand'era l'ultima volta in cui era uscito con i suoi amici.
Toge lo attraeva e quel sentimento sembrava essere reciproco.
I suoi occhi, quei segni che aveva ai lati della bocca e perfino la sua voce vellutata; Yuta quasi si pentiva di averlo allontanato le prime volte.
I segni di Toge erano così belli e particolari, Yuta desiderava con tutto se stesso poterli accarezzare con il pollice.
《Non hai paura che la sabbia sporchi una delle tue code ?》
Gli chiese.

Il biondino, seduto al suo fianco sul bordo del letto e con la testa inclinata, lo guardò quasi stralunato. Come se gli avesse appena chiesto di risolvere un'equazione di fisica quantistica.

《In realtà no... mi piace immergermi nella sabbia. Sedermici sopra e fare un tutt'uno con essa. Mi fa sentire così...così...》
Rimase in bilico la frase ma poi proseguì con il dire:《mi fa sentire così umano e vivo.》
Fece un sospiro.

《Tu sei più umano di molte persone che conosco.》
Si lasciò scappare Yuta, facendo un sospiro e girando la testa di lato.
Si sentí arrossire immediatamente.
Si diede dell'idiota.
Che stava dicendo ??

《Davvero ?》
La frase sorpresa di Toge, gli fece nuovamente avanzare lo sguardo verso la sua figura.
Lui annuì e si morse le labbra, facendo cadere lo sguardo verso quelle dell'altro.

《Sí.》
Fu a quel punto che il suo desiderio si avveró: appoggiando una mano sul viso del biondo, gli accarezzò i segni e si avvicinò lentamente a lui.
《Sei più umano di me, Toge.》
Sussurrò e premette le labbra su quelle dell'altro.

Era il suo primo bacio.
Vero e non forzato come sembrava essere quello della prima volta.
Lo diede con il cuore spezzato, consapevole che prima o poi non avrebbe più rivisto Toge.

Kumiho (JJK)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora