8.

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Il corvino si passò le dita tra i capelli e fece un pesante sospiro.
《E poi sembri davvero disperato.》
Aveva detto Toge.

《Così non mi aiuti affatto.》
Alzò lo sguardo verso il biondo e corrugó le sopracciglia scure.
《Quindi...dovremmo...》

《Innamorarci l'uno dell'altro per spezzare la maledizione.》
Lentamente il biondino si alzò da terra e si appoggiò con la schiena contro l'armadio; Yuta aveva l'impressione che fosse la prima volta per l'altro, sembrava che non sapesse come muoversi.
I suoi occhi stanchi si puntarono in quelli violacei dell'altro; erano così particolari come quei segni che aveva agli angoli della bocca.

《Non posso innamorarmi di qualcuno con uno schiocco di dita. È chimicamente impossibile.》

《Magari se tu non mi allontanassi da te, potrei farti ricredere.》
Sussurrò l'altro.
Poi ci furono alcuni istanti di silenzio.

Un silenzio che venne spezzato dalle parole, quasi silenziose, di Yuta.
《E va bene.》
Annuì lentamente.
Aveva paura.
Troppa paura, ma se questo valeva a dire liberare la volpe allora lo avrebbe fatto.

Toge a quel punto si staccò con la schiena dall'armadio e si avvicinò a lui; lo fece in modo così impercettibile che Yuta non se ne accorse nemmeno.
Ma solo in quel momento si rese anche conto che Toge fosse anche più basso di lui, si alzò dal letto, posizionandosi di fronte a lui, e lo guardò dall'altro verso il basso.
I due si scambiavano più di una decina di centimetri di altezza.

Le lunghe dita del biondo sfiorarono il petto di lui, scesero lentamente verso i bottoni della sua camicia e li sfiorarono.
Solo con quel tocco, percepí ogni singolo muscolo di Yuta irrigidirsi da sotto il tessuto.
《Rilassati.》
Disse e un profondo respiro lasció le labbra del corvino.

《Fai veloce, ti prego.》

Vide le labbra di Toge stringersi in una linea dura, strinse quindi il tessuto della camicia tra le dita sottili e si mise punta di piedi.

《Chiudi gli occhi, ti prego.》
Sussurrò il più piccolo e così Yuta fece; le loro labbra si sfiorarono, fu un tocco veloce e abbastanza percettibile da parte del corvino.
Era per lui come baciare un petalo di rose, morbido e setoso.
Un groviglio di emozioni gli fece stringere così forte lo stomaco che per la prima volta, dopo la morte di sua madre, riuscì a sentire davvero qualcosa.
Quel bacio.
Un solo sfiorarsi delle labbra gli aveva fatto sentire più sensazioni belle di quanto non le avesse mai sentire insieme ai suoi amici.

Ma, quando riaprì gli occhi, non vide più nessuno.
Toge era scomparso.

Kumiho (JJK)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora