Helias si era portato in avanti e, raggiunta la tavola imbandita, si accomodò su di una sedia rivestita da un tessuto damascato dal colore rosso intenso, la stessa tinta dominava in tutta la grande sala. Poi spostò lo sguardo su Beruthiel, la regina si trovava seduta dall'altro capo della tavola, lo guardava con desiderio e lui cominciò ad agitarsi. Ma per fortuna entrò uno dei servitori e tirò un sospiro di sollievo: la regina si sarebbe dovuta trattenere dal saltargli addosso finché non se ne fosse andato. Questo sperava e fu accontentato. Beruthiel rivolse le sue attenzioni all'essere con le braccia lunghe ed Helias sperò tanto si trattasse di Quenja: quegli esseri si somigliavano e non ne aveva la certezza. E quando il servitore si avvicinò per versare del liquido giallo ambrato e molto denso nel suo calice, ebbe la conferma e si tranquillizzò. Con una delle lunghe dita sfiorò il suo braccio destro per poi muovere lo snodo finale prima a destra e poi a sinistra, per fargli capire di non bere quella roba. Questo gli diede l'ulteriore conferma fosse lui, chi altri si sarebbe preso la briga di avvisarlo del pericolo?
Helias allora guardò con aria innocente Beruthiel: «Cosa è stato versato nel mio calice, mia regina? Ha un bel colore e sembra invitante, tuttavia mi chiedevo, siccome sono intollerante ad alcuni alimenti, mi farà mica male, berlo?»
Beruthiel rispose stizzita: «Ma cosa dici! Quella che è stata versata nel calice è Ambrosia pura ed è cosa assai rara, cosa credi!» Poi lo guardò altezzosa, come se Helias avesse detto una scempiaggine e, alzato il calice: «Su, cosa aspetti, mio caro, bevi insieme a me questo prezioso nettare... dopo ti sentirai come mai lo sei stato prima. L'Ambrosia contenuta nei nostri calici viene prodotta dalle mie pupe e la secernono in esclusiva solo per me. Le Api viste al tuo arrivo provvedono alla loro cura e nutrizione con amore e questo nettare è conosciuto come la quintessenza di tutti gli elisir di lunga vita. Solo io la produco e in molti farebbero carte false pur di averla.»
Mentre la Regina esponeva le virtù miracolose dell'Ambrosia, Quenja serviva le pietanze e, al passare davanti a Helias, con il solito dito gli indicò un vaso di fiori dietro le sue spalle. Voleva che versasse il contenuto del calice lì dentro. Tuttavia non era facile senza essere visti da Beruthiel e gli serviva un diversivo. E senza volerlo gli venne in aiuto Quenja, vuoi per volere proprio o per sbaglio, al passargli accanto fece cadere il tovagliolo di Helias con sopra gli utensili, i quali caddero sul pavimento e la regina lo guardò male. Occasione che Helias prese al volo e svuotò il calice nel vaso di fiori senza che la regina se ne avvedesse, per poi portarlo con candore alle labbra e fingere di berne il contenuto. Dopodiché mostrò il calice vuoto a Beruthiel e rise soddisfatto.
«Ma come? Avresti dovuto aspettare e... niente, è tutta colpa del mio servo... però non accadrà più, domani lo farò dec...»
«No! Mia regina. La colpa è soltanto mia, non del suo servo. Nello spostarmi ho fatto cadere il tovagliolo con sopra gli utensili.»
«Se così sono andate le cose, allora va bene... lo lascerò vivere.» Lo aveva detto quasi dispiaciuta per poi alzare il calice e bere l'Ambrosia, con il mandarla giù a poco a poco e finita: «Ah, che delizia! Ma tu che hai, mio caro? Ti vedo pensieroso. Qualcosa non va? Ma certo, avrai di sicuro tanta fame. Allora cosa aspetti! Mangia. Ho fatto preparare per te il meglio, come puoi ben vedere.» E indicò a Helias il cibo sulla grande tavola e non aveva che l'imbarazzo della scelta.» Di cosa voglio io da te ne parleremo dopo e... ora perché fai quella faccia smarrita? Sai benissimo cosa, ma se non l'avessi ancora capito, finito di riempire la tua pancia voglio che tu riempia la mia... e non con del cibo, e guardò vogliosa le sue parti basse.»
Helias cominciò a sudare freddo. Beruthiel era passata subito ai fatti e doveva uscire da lì prima che le cose si mettessero male. Ma prima di andare, anche se non sapeva dove per l'esattezza, aveva bisogno di rimettersi in forze, lo stomaco brontolava e, avvicinato a sé uno dei piatti di portata, quello più invitante, afferrò una specie di spillone e con quello infilzò un bel pezzo di carne per poi addentarlo con voracità.
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Saga Eternity - Volume Secondo: Le due regine - © In revisione
FantasySecondo volume della Saga Fantasy - Fantascientifica: Eternity. Come sempre il libro è protetto da copyright e il suo Codice ISBN di riferimento è il seguente: 9788827866139. Copertina realizzata da: The Pandemonium Graphic Server di @_RosaRossa_