La storia si ripete

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Ottenuta l'attenzione di tutti, Eriel stava per annunciare cosa intendeva fare per non dover attraversare la foresta proibita a piedi, quando al notare Helias ridere ancora, fece altrettanto nell'immaginare la sua faccia non appena gli avrebbe detto quanto aveva in serbo per lui. Perciò con un ghigno divertito prese la parola: «Capisco le tue paure, Helias, però non posso lasciarti qui in attesa del nostro ritorno. Non so cosa ci aspetta dopo e se dovessimo fermarci, o partire per chissà dove, tornare a recuperarti sarebbe un problema. E poi poi ho bisogno di te, come di Silvius e di tutti gli altri... Se vogliamo uscire vivi da questa foresta, dobbiamo restare uniti. Quindi ora ascolt-»

«Non se ne parla, io non vi seguirò!»

«Ti prego di pazientare ancora un po' e senza interrompermi... anche voi tutti, davvero, è importante. Ho da proporvi qualcosa di diverso per il proseguimento del nostro viaggio. Dunque, siccome è diventato troppo pericoloso attraversare questa foresta a piedi, dovremo farlo in modo diverso. E poi un po' dobbiamo pur rischiare, altrimenti come faremo a sapere di essere ancora vivi?»

Helias non intendeva cedere di un passo e rideva soddisfatto della sua presa di posizione. «Io non ho alcun intenzione di rischiare e...»

«Come ti ho detto prima, lasciami finire. Perché non la attraverseremo a piedi, bensì con il volare sopra di essa, mio caro.»

La parola volare fece sparire il sorriso compiaciuto dal volto di Helias e al suo posto subentrò lo sgomento accompagnato da un pizzico di terrore. Ora a essere soddisfatta e compiaciuta era Eriel e girò il dito nella piaga con un piglio divertito: «Però non la sorvoleremo a dorso di uccello e non ti dirò su cosa fino a quando non avrò incontrato una persona. Si chiama Beruthiel e sarà lei aiutarmi in tal senso. E poi, a dire il vero, mi dà una profonda gioia tenerti sulle spine.

Helias si incupì ancor più al non sapere di cosa si trattasse. E non era il solo a essere turbato, pure gli altri, a esclusione di Bastet: lei si spostava in volo sul dorso di Anat da tempo ed era avvezza. Insomma, volare non piaceva a nessuno e, al guardare le espressioni preoccupate sui loro volti, Eriel comprese che sarebbe stata dura convincerli.

Sebbene Helias sapesse di dover volare, aveva ancora quel sorrisino beffardo sul volto ed Eriel, per toglierglielo del tutto, si diceva fosse giunto giunto il momento di spingere ancora più a fondo il dito. «Credevi te l'avrei data vinta, Helias? Giammai!»

Sparito del tutto il suo sorriso impenitente, la principessa Elfo si prese la sua rivincita. «Bene, alla fine sei tornato in te. Come ti dicevo, nessuno resterà indietro. Quindi, siccome dovrò assentarmi per un po' e non voglio correre il rischio che tu me li metta tutti contro durante la mia assenza, verrai con me. Aspetta, non è solo per questo motivo, in tutta sincerità ho bisogno di un uomo forte e coraggioso al mio fianco nel caso avessi bisogno di aiuto. Ora tu mi dirai, ma perché proprio io? Beh, visto con quanto coraggio hai affrontato mamma Grifone e i suoi piccoli, non avrei potuto trovare compagno migliore. Tu, caro Helias... e se ora mi sentisse Lucylla sarebbero guai seri per me, sei la persona più adatta allo scopo. Tuttavia, il vero motivo lo comprenderai una volta giunti a destinazione.»

Provò un piacere fuori dal comune nel guardare l'espressione vacua e persa apparsa sul volto di Helias, impagabile. D'altro canto un po' lui se lo meritava, l'aveva messa in cattiva luce ed era giusto pagasse lo scotto.

«Scusa, riflettevo su alcuni dettagli, ma adesso ci sono. Allora, te la senti di venire con me per darmi una mano? Non vorrei dover insistere, o peggio, obbligarti.» E sorrise al vedere Helias pensieroso e scuro in volto, in quanto qualsiasi cosa avesse detto, lei non avrebbe ceduto e lui si sentiva in trappola.

La tazza colma di tisana a quel punto cadde sull'erba. Eriel lo aveva fregato e doveva imparare a tenere la bocca chiusa. Per cui serrò la mascella e poi i pugni, ormai era troppo tardi per potersi defilare e si trovava spalle al muro. Se si rifiutava di seguirla, mostrava la sua debolezza nei riguardi di Lucylla e non voleva lei lo vedesse ancora come un perdente. Inoltre aveva un debito di riconoscenza con la principessa Elfo e quindi non poteva fare altrimenti. «Ma certo, Eriel, è il minimo per sdebitarmi.»

Saga Eternity - Volume Secondo: Le due regine - © In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora