Beruthiel

4 4 0
                                    

Le Api avevano lasciato lei e lui distanti dalla struttura ovoidale, che aveva un solo punto d'accesso da cui entravano e uscivano centinaia di Api giganti in un flusso costante e ininterrotto. Helias pensò dovesse essere una sorta di favo gigantesco ed Eriel, curiosa di sapere cosa lui ne pensasse, gli si pose davanti: «Non dici nulla? Strano! Hai sempre da lamentarti e ora, dopo aver visto tutto questo, fai scena muta?» Lui non aprì bocca, però lei non lo lasciò stare: «E non guardarmi stranito... ah, lascia stare, adesso mi preme più avvisarti di una cosa, e non dovrai prendere alla leggera quanto sto pe dirti, ne va della tua e della mia vita. Innanzitutto, in presenza della Strega non prendere alcuna iniziativa, qualsiasi cosa accada, guarda me e agisci di conseguenza... pertanto tieni a freno la tua linguaccia e, per una volta nella tua vita, fa la persona seria. Davvero, qui le cose sono un tantino diverse e sarebbe meglio se tu non intervenissi a sproposito come fai di solito. Se non capisci qualcosa, o se ti sembrasse strano un suo modo di fare, taci. Beruthiel è molto permalosa e non vorrei vederti rinchiuso in una delle sue celle. Quindi rimani al mio fianco e, nel caso lei ti rivolgesse la parola, accondiscendi e sii sempre compiacente, nei limiti della decenza, s'intende.»

«Scusa, ma voi due non eravate amiche?»

«Lo siamo state... poi abbiamo litigato, sono andata via e quindi non so come reagirà al vedermi tornare senza preavviso. Un tempo potevo contraddirla, oggi però non credo mi verrà concesso di farlo... perciò non osare, e per nessuna ragione, metterti in mezzo, pur se lei mi attaccasse... e lo farà, puoi starne certo. A breve qualcuno verrà a prenderci, tu segui ogni mio passo e tutto andrà per il meglio. D'accordo? Se farai come ti dico, la Strega ci consegnerà tante Api quante ce ne servono per proseguire il nostro cammino per arrivare alla maga senza dover fare brutti incontri.»

«D'accordo, però ti avviso, al primo sentore di pericolo io interverrò.»

Eriel mise le mani nei capelli tirandoli su per poi sbottare, spazientita: «Allora non ci siamo capiti, tu non devi intervenire in nessun caso, salvo non sia io a chiedertelo. Hai capito? Lei non ci farà alcun male se noi non la contraddiremo.» Tirato su un profondo respiro «ascolta, anche se Beruthiel stesse per colpirmi, tu non fare nella. Non muovere un solo muscolo, soprattutto quello della lingua. Fidati. Beruthiel è arrabbiata con me per quanto le ho fatto e sfogherà la sua collera solo nei miei riguardi. Dimmi che hai compreso, ti prego.»

Helias dapprima la guardò stranito, poi fece spallucce e si arrese: «E va bene, ho inteso, ma non posso accettare di...» Eriel si irrigidì, Helias non riusciva a comprendere quanto fosse delicata la situazione in cui si trovavano e fu costretta a zittirlo e a ripetersi: «No! Helias. E guardami quando ti parlo!» E quando lui la guardò attento: «Ecco, così ti voglio. Ora, insieme a me, da bravo, guarda le mie labbra e ripeti: «Io non interverrò in alcun modo. E se lo farò, sarà soltanto su esplicita richiesta della mia amica.»

Dopo averlo ripetuto, e senza ridere, Eriel si rilassò e, mentre rimuginava su come approcciarsi alla Strega, giunse la carrozza mandata da lei per non farli andare a piedi.

Helias rimase alquanto perplesso e sconcertato al vederla arrivare. La trainavano sei formiche giganti e come i cavalli portavano il morso. A lui parve non fossero tanto contente di farlo e soffrissero per questo. Poi si era detto poteva essere una sua impressione e accantonò la cosa. Anche perché era stato distratto da chi teneva le briglie, l'essere più strano che avesse mai visto e la curiosità di sapere cosa fosse prese il sopravvento. Dall'aspetto sembrava un insetto, ma non aveva sei zampe come avrebbe dovuto, bensì quattro e le due superiori somigliavano in qualche modo alle braccia umane, però molto più lunghe.

Eriel non si fermò a guardare la strana creatura, era salita in carrozza ed Helias, come lei le aveva suggerito, cessò di fantasticare e la seguì per poi sedersi di fronte su dei comodi cuscini di velluto a strisce gialle e nere, come i corpi delle Api. Prima si arrivare a destinazione, lui voleva saperne di più su chi conduceva la carrozza. «Chi è quel tipo strano e perché le formiche trainano la carrozza senza ribellarsi? Ed era proprio necessario venissero a prenderci in pompa magna? Saremmo potuti andare a piedi e in questo modo avremmo visto meglio quanto ci circonda.»

Saga Eternity - Volume Secondo: Le due regine - © In revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora