In mezzo alla fitta foresta che circondava Maple city, su un masso, appollaiata come una poiana, una ragazza con lo sguardo sperduto fissava il terriccio fresco ai suoi piedi. In quei giorni aveva piovuto spesso nella piccola città e tutto il bosco profumava di quell'odore di erba appena tagliata e pino.
Non osava volare nemmeno una mosca mentre tutto il bosco restava fermo a osservare la ragazza che con un ramo stava accuratamente spostando la terra che si trovava in mezzo alle sue scarpe da ginnastica logore. Non fraintendete, il suo aspetto era tutt'altro che trasandato, i capelli erano ben acconciati e due ciocche erano minuziosamente sistemate dietro le orecchie ornate da dei piccoli orecchini oro a cerchio e il viso aveva un filo di trucco. I vestiti però erano logori a segnare quello che stava per succedere alla giovane; quel giorno la sua vita sarebbe cambiata completamente e lei era sola, consapevole che nessuno l'avrebbe cercata.
"Buon compleanno Hazel" sussurrò leggendo la scritta che aveva inciso ai suoi piedi.
Il giorno del compleanno per i licantropi era speciale perché dava inizio alla loro trasformazione completa. Anche se i bambini possedevano già capacità superiori a quelle degli umani fin dalla nascita, come un udito e un olfatto molto sviluppati, nessuno di loro poteva trasformarsi in lupo prima dei 18 anni. Dalla prima trasformazione in avanti potevi ufficialmente entrare nel rigido sistema del branco, fatto di allenamento e sacrifici, tutti i sacrifici però erano ripagati perché un lupo nel proprio branco non potrà mai sentirsi da solo, avrà sempre qualcuno che gli proteggerà le spalle; almeno questo era quello che pensavano tutti, tutti tranne lei.
Hazel sapeva di essere sola e che probabilmente neanche la sua trasformazione avrebbe cambiato le cose; nemmeno trovare un compagno.
Ah, i compagni. La ragazza si perdeva spesso nelle fantasie per il suo futuro compagno prima di riprendersi e capire che lei non potrebbe mai averne uno, come le avevano sempre ripetuto i suoi genitori.
I compagni erano la metà di un tutto, gli umani li chiamavano anime gemelle, i fae li chiamavano aerasthasi e le streghe Kampanì, come insegnavano le vecchie lingue. Comunque venissero chiamati il legame tra compagni era sacro e innegabile e a differenza delle altre specie i licantropi avevano l'enorme fortuna di poter riconoscere il loro compagno con un solo sguardo.
Allo scoccare delle 19.43 Hazel si piego su se stessa con un urlo muto mentre le sue ossa si spezzavano per poi ricomporsi per liberare la lupa dentro di lei, dopo quasi un'ora di agonia, nel chiarore del tramonto, una lupa bianca spruzzata con macchie grigie, nere e rossicce correva in mezzo al bosco saltando tutti gli ostacoli con un'agilità sorprendente per una novizia.
Il sole era ormai scomparso quando Hazel arrivò davanti a casa sua, praticamente nuda, ma con la consapevolezza che non era più sola.
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Warrior's mate
Hombres LoboHazel pensava di essere sola. Seppur conoscesse tutti nel branco nessuno conosceva veramente lei. Non aveva amici e non pensava di avere diritto a un compagno. Tutto cambia al compimento dei suoi 18 anni quando incontra Cole, un po' scorbutico ma es...