Cole
Stavamo camminando verso la casa della mia compagna. E ci eravamo appena baciati. La vita era improvvisamente diventata molto più colorata. Eravamo silenziosi, ma non uno di quei silenzi imbarazzanti, era uno di quelli confortevoli, che ti avvolge come un abbraccio caldo, rassicurandoti, perché anche senza parole potevamo capire cosa stava riempiendo il nostro silenzio. Amore.
Ci fermammo davanti a una bella casa, di quelle classiche con il vialetto e la staccionata bianca. Non sapevo cosa volesse dire vivere in una casa propria, essendo la mia famiglia Gamma da generazioni avevamo sempre vissuto all'interno della casa del branco, sempre in presenza di centinaia di persone di passaggio. In un certo senso invidiavo la serenità e la riservatezza che solo una casa come questa poteva portare. Hazel sembrava agitata mentre percorrevamo la piccola stradina pronti a ad entrare.
La casa all'interno era esattamente quello che ci si aspettava, pareti imbiancate perfettamente, mobili semplici ma accoglienti, una cucina pulitissima su cui ci si poteva specchiare e un salotto dove centralmente spiccava un divano pieno di cuscini colorati. In cucina si trovavano i genitori di Hazel, una donna biondissima, sicuramente non naturale, con occhi scuri e un uomo di mezza età vestito di tutto punto con camicia e cravatta. Li avevo riconosciuti subito: Janice era una delle infermiere dell'ospedale ed invece Marc era "l'uomo dei numeri", lui si occupava di tutte le finanze del branco e lo incontravo spesso alle riunioni con l'Alpha; entrambi erano due membri molto rispettati del branco. Mi chiesi subito come potessi non sapere che avevano una figlia.
C'è qualcosa di strano. Axel era un lupo molto schivo e diffidente quindi non feci caso alle sue parole.
"Buongiorno Gamma Cole, come possiamo aiutarla oggi?" i genitori di Hazel tennero subito un tono formale e rispettoso per il mio grado.
"Sono qui perché come saprete Hazel è la mia compagna e come da consuetudine verrà trasferita nell'ala del Gamma nella casa del branco, prenderemo le sue cose in fretta"
"Oh... come ci dispiace che la nostra piccola Hazel non sarà più qui con noi" disse Janice quasi sul punto delle lacrime, Hazel mi stringeva forte la mano.
"Potrete venire a incontrarla quando volete, la casa del branco sarà sempre aperta per voi"
"Grazie Gamma per le sue parole, le posso offrire qualcosa?" Chiesi un semplice bicchiere d'acqua e quando la donna aprì il frigorifero vidi qualcosa di estremamente strano. Il grande frigorifero conteneva solo una bottiglia d'acqua, due birre, della maionese e un'arancia.
Ancora più strano.
Hazel non aveva ancora detto una parola da quando eravamo entrati nella casa e sempre silenziosamente mi portò verso le scale per raggiungere la sua camera. La sua stanza non era per niente quello che mi aspettavo, quattro mura claustrofobiche senza l'immacolato bianco che caratterizzava tutta la casa, erano grigiastre e macchiate. Al centro della stanza un letto singolo con un comodino senza un cassetto e sulla parete opposta un armadio con un'anta. Nient'altro.
Hazel parlò piano "Non sto spesso qui dentro" annuì ancora preso ad osservare la stanzetta. Hazel tirò fuori da sotto il letto un borsone e aprì l'armadio che era stracolmo di vestiti da quanto era piccolo, li buttò dentro la borsa insieme a una decina di libri che stavano sul comodino, il caricabatteria e qualche prodotto da bagno dentro un astuccio nero.
"Sono pronta"
"Hai solo questo?"
"Beh.. sì, non mi serve molto altro" la mia compagna sorrise sinceramente anche se sembrava un po' preoccupata dal mio giudizio. Stavo ancora cercando di capire cos'era quel posto quando lei parlò.
"Sul serio Cole, non ho molte cose perché non mi interessano. Non sono mai stata molto in stanza, non mi importa dove dormo, amo la foresta e correre, passo quasi tutte le giornate così"
No, indaga di più. Ignoravo il mio lupo per la maggior parte del tempo e così feci anche questa volta, sorrisi leggermente a Hazel e la trascinai fuori dalla stanza. I suoi genitori non si vedevano più da nessuna parte così partimmo direttamente verso casa mia. Durante il percorso chiacchierammo su come dividere il mio armadio arrivati a casa, su quale parte del dormire e se avessi un secondo bicchiere per lo spazzolino sul lavandino. Era davvero incredibile essere insieme, lei mi faceva sentire sempre tranquillo e felice.
"Eccoci qua, allora, la porta del bagno è questa. Questa invece è la cabina armadio, ti ho liberato tutto il lato destro. Al piano terra c'è la cucina dove troverai sempre qualcuno ma in caso volessi stare da sola qui trovi una piccola cucina e un salotto con la tv. Del resto tutto quello che c'è qui dentro ora è anche tuo, usa quello che vuoi." La osservai mentre girava lentamente su se stessa per ammirare la stanza.
"Wow, è enorme" ridacchiai mentre le prendevo dalle mani il borsone per appoggiarlo a terra per prenderla e metterla sulla mia spalla. Hazel urlava il mio nome mentre rideva e si dimenava ma dopo qualche secondo io l'avevo già buttata sul letto. Mi misi sopra di lei e smise immediatamente di ridere mentre ci guardavamo negli occhi.
"Ciao"
"Ciao" un bacio dolce a fior di labbra mi fece venire i brividi su tutto il corpo. Mentre le cose iniziavano a scaldarsi un urletto stridulo ci interruppe. Gemetti mentre appoggiavo la testa sulla spalla di Hazel sapendo già chi si sarebbe fiondato nella stanza.
"Sei qui, sei finalmente qui" Stella saltellava per la stanza mentre continuava a urlare
"Cavolo Stella, non potevi aspettare almeno fino a sera?"
"Scusa fratello ma tu hai tutto il tempo che vuoi con questa bellezza, io invece devo pretendere le sue attenzioni" Hazel aveva un sorriso a trentadue denti mentre Stella stava blaterando. Ero davvero felice che andassero d'accordo.
"Devi assolutamente venire con me a fare shopping" Propose la mia sorellina a Hazel, lei sembrava un po' insicura, ma a me sembrava perfetto : "Sai dovresti proprio andarci, ti potrebbe servire un vestito per il nostro appuntamento, venerdì, se mi concedi l'onore"
Hazel spalancò gli occhi girandosi verso di me: "Certo che voglio", un piccolo sottofondo di versetti dolci ci accompagnò tutto il tempo. Hazel sembrò perdersi un attimo nella sua mente mentre Stella ricominciava a parlare ininterrottamente sui negozi al centro commerciale.
"Hazel? Ci sei? Mi ascolti?"
"Oh si scusa, la mia lupa mi stava parlando"
Io e mio sorella ci voltammo per guardarci con i visi scioccati.
"Cosa?"
"Tu riesci a parlare con la tua lupa? Ma da quanto ti sei trasformata?"
"Circa un settimana"
"E' veramente strano, di solito il legame tra umano e lupo si instaura dopo qualche mese"
"Ed è una cosa brutta?" La mia compagna sembrava spaventata quindi dissi subito : "No, piccola, il tuo lupo deve essere davvero forte per fare questo. Ti terremo solo d'occhio in allenamento"
Le ragazze ormai calme uscirono dalla stanza per andare al centro commerciale mentre io pensavo solamente ad una cosa: Hazel poteva già parlare con il suo lupo e questo voleva dire solo una cosa. Molto probabilmente era una guerriera.

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Warrior's mate
WerewolfHazel pensava di essere sola. Seppur conoscesse tutti nel branco nessuno conosceva veramente lei. Non aveva amici e non pensava di avere diritto a un compagno. Tutto cambia al compimento dei suoi 18 anni quando incontra Cole, un po' scorbutico ma es...