CAPITOLO 14: L'EX SCERIFFO JOHN TAYLOR

1 0 0
                                    

«Ormai non sono più lo sceriffo ... non posso aiutarvi con le vostre piccole indagini» rispose John alle nostre domande.

«Ti abbiamo semplicemente chiesto di darci un tuo punto di vista sulla scomparsa della nostra compagna di scuola Aurora Beasly, non ti abbiamo chiesto di indagare con noi ...» gli disse Austin.

«Quando ero sceriffo c'era Ernesto Wale come sindaco. Giorni bui per Burnville, davvero molto bui! Aveva imposto per tutti il coprifuoco, quello che ogni tanto impone anche il figlio per chissà quale motivo. Ah, ma io so il motivo di tutto questo ...».

«E quale sarebbe?» gli chiesi sempre più curioso.

Mentre stavamo parlando con John, la moglie Arianna stava preparando per tutti quanti thè e biscotti.

«I suoi loschi affari! Trafficava con la droga, probabilmente ha commissionato anche qualcuno degli omicidi che sono rimasti irrisolti. Ahimè, la corruzione ai miei tempi era davvero al culmine dell'assurdo. Ma io no eh! Io sono sempre rimasto vigile e incorruttibile! Ho fatto un giuramento davanti la legge, davanti la mia Costituzione! Non la tradirei mai» disse mettendosi sull'attenti e ponendo la sua mano destra sul petto, sopra il cuore.

Era davvero tanto orgoglioso del suo vecchio lavoro e del ruolo che aveva avuto per molte persone e famiglie.

«E i Beasly, a mio parere, sono stati coinvolti in qualcuno di quegli affari ...».

«Quindi, stai dicendo che i genitori di Aurora erano delle persone poco di buono?» domandai un po' atterrito dalle sue affermazioni.

«Si. Ti sei mai chiesto come mai non è scomparsa tua sorella? O la sorella di qualcun altro? O la figlia del tuo vicino? Ebbene, ti dico io perché! Loro non avevano a che fare con il sindaco ... lui dovrebbe amministrare la città, invece fa tutt'altro! Avete notato che porta sempre dei guanti bianchi? Sapete perché?».

Guardai gli altri, chiedendomi se anche loro si stavano ponendo le mie stesse domande.

«Perché le ha messe nell'acido! Probabilmente per sciogliere qualche sua vittima. Dico questo perché di persone come lui ne ho viste tante nella mia lunga e inestimabile carriera da sceriffo».

«E perché non hai mai fatto o detto nulla di tutto ciò?» domandò Austin.

«Credi davvero che sia così semplice? Non posso, non sono altro che un semplice cittadino ora e poi non sappiamo per certo se c'è qualcuno che è stato corrotto dal sindaco anche all'interno del corpo della polizia o addirittura lo sceriffo stesso. La cosa più giusta da fare ora è pensare a sé stessi e alla propria sopravvivenza; quindi, me starò qui a godermi la mia pensione in silenzio».

«Come puoi stare in silenzio con tutte le informazioni che hai? Almeno, ti prego, sai dirci qualche cosa in più riguardo la nostra amica?» gli domandai.

«Non ho certezze, ma solo teorie che gironzolano nella mia testa. Una di queste è che Aurora è stata uccisa, probabilmente per un tentativo di estorsione andato male nei confronti dei suoi genitori ... ma ora che mi ci fate pensare ... la sorella, Johanna, aveva una relazione con l'attuale sindaco qualche anno fa».

«Una relazione?» domandammo in coro stupiti.

«Si, ma la tenevano nascosta».

«E tu come hai fatto a scoprirli?» domandò Hayden.

«Durante un giro di pattugliamento una notte. Erano appartati nel parcheggio del bar "La Rosa Blu", al tempo gestito da suo zio di Roger Wale, Paulus. Ora, se non sbaglio, lo gestisce un certo Marko Terrouse perché il figlio di Paulus Wale, Lukas, è morto prima di poter succedere al padre».

Quel posto era davvero frequentato una volta, ora invece non lo era più. Passava poca gente, quelli che lavoravano durante il giorno e quelli che avevano bisogno di un posto dove fermarsi la notte per riposare. Infatti, il bar si trovava nella strada principale di Burnville, quella che dalla villa portava fuori città e aveva un grande parcheggio adatto a qualsiasi tipo di visitatore. Tutto questo durante la settimana, mentre nei fine settimana si trasformava in un locale notturno adatto ai giovani che volessero divertirsi. Negli ultimi mesi lo frequentavano anche i malviventi di Burnville, ma ultimamente aveva riaperto il Getaway e quindi la loro base era tornata ad essere quella.

«Quindi dobbiamo parlare con Marko, magari sa dirci qualcosa o ha sentito qualcosa ... mal che vada chiediamo a suo papà, Gerard» dissi.

«È morto» disse John.

«Chi?» domandai sorpreso.

«Gerard Terrouse. È stato ucciso la settimana scorsa mentre tornava a casa da lavoro, probabilmente da qualcuno di quei malavitosi del cazzo».

«Papà! Che termini usi?» domandò Austin stupito.

«Perdonatemi. Quando penso a loro e a tutto il male che hanno fatto, mi ribolle il sangue dalla rabbia».

«Quindi potrebbe non essere il momento adatto per parlare con Marko. Probabilmente è ancora in lutto» disse Jessie, che in tutto questo tempo era rimasta zitta ad ascoltare senza intervenire molto.

Mi ero quasi dimenticato della sua presenza all'incontro, visto che stava zitta e in un angolino.

«In un contesto normale ti direi che hai ragione, ma questo non lo è. Andate ora da Marko, proprio perché è in lutto vi dirà tutto. D'altro canto, ora non ha più nulla da perdere».

Aveva ragione. Perciò, dopo averlo ringraziato per tutte quelle informazioni e averlo salutato, uscimmo da casa di Austin e ci dirigemmo verso la Rosa Blu.

BurnvilleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora