CAPITOLO 15: LA ROSA BLU

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Di questo posto ormai vi ho raccontato tutto, ma non cosa accadde il giorno che andammo a parlare con Marko Terrouse.

«Ciao ragazzi» ci salutò da dietro il bancone, mentre stava pulendo.

«Ciao Marko, tutto bene?» domandò Austin.

«Potrebbe andare meglio, ci sono stati giorni migliori. Cosa vi porto?».

«Un BlueRose per tutti e un po' di informazioni» dissi.

In un istante capì che eravamo lì per chiedergli qualcosa riguardo al padre e del perché era stato ucciso.

«Anche se sapessi qualcosa, non ve lo direi» ci disse, ancor prima che ponessimo un solo quesito.

«Quindi sai qualcosa. Ma dimmi, Marko: perché tuo padre è collegato alla scomparsa dei Beasly?» domandai.

Era un trabocchetto. Non ero certo che c'entrasse, ma qualcosa me lo lasciò intendere. Forse, la casualità o forse il fatto che accadde proprio dopo il ritorno dei Beasly in città.

«Jason vi ha detto qualcosa?» ci domandò impaurito, come se questo Jason avesse un segreto da nascondere e non fosse bravo a farlo.

«No, ma credo che tu sappia dirci perché i Beasly sono tornati in città e soprattutto perché è scomparsa la loro figlia, nonché nostra amica Aurora».

«Forza, parla. Ora» disse Austin con fare parecchio deciso.

«Va bene, va bene! Tanto non c'è molto da dire».

«Cosa intendi?» chiese Jessie.

Marylin era lì che ascoltava al mio fianco, come se stesse cercando di notare qualcosa che potesse sfuggire ai nostri occhi.

«Non sa nulla» disse tutto ad un tratto.

«Eh? Che dici Mary?» le domandai.

«Non sa nulla e lo conferma il fatto che si è agitato quando abbiamo nominato i Beasly. Poi forse voi non lo avete capito, ma questo Jason in realtà non esiste. Il nome l'ha preso dalla maglia di "venerdì 13" che ha appeso dietro le sue spalle».

Non l'avevamo notata.

«Allora cosa sta cercando di nasconderci?» le domandai, leggermente confuso. Non capivo da dove tirasse fuori tutte queste abilità investigative.

«Credo, dopo una serie di indizi che ci sono arrivati finora, che in realtà lui non si chiami veramente Marko Terrouse. Giusto, Marko? O dovremmo chiamarti Mr Whale?».

Scandalo.

«Cosa?!» domandammo tutti in coro stupiti.

Per non perdere il filo della storia vi riassumo in breve cosa accadde esattamente fino a quel giorno.

Aurora Beasly, nostra amica e compagna di classe, era scomparsa insieme a tutta la sua famiglia.

Il sindaco Whale era il principale sospettato, ma non c'erano abbastanza prove per incriminarlo. La villa dei Rose era molto probabilmente la cosa più vicina al covo della malavita organizzata di cui, sempre secondo i nostri indizi, era a capo il sindaco. In quel luogo erano avvenuti sicuramente tanti fatti brutti, forse omicidi addirittura. Non eravamo certi in tutto questo se la nostra amica fosse ancora viva o meno. Continuando le ricerche abbiamo scoperto che Roger Whale, il sindaco, aveva un tempo una relazione segreta con la sorella maggiore di Aurora, Johanna, altra sospettata della sparizione o rapimento o peggio. Questo però era molto difficile, in quanto Johanna era teoricamente scappata di casa molto prima che Aurora sparisse, lasciando la sua famiglia all'oscuro dei motivi.

Da pochi giorni, i genitori di Aurora erano tornati in città, ma qualche dubbio mi stava salendo: l'avevano veramente lasciata o semplicemente si erano nascosti dietro a falsi nomi e false storie? D'altra parte, pochi di noi avevano intravisto i loro volti prima dell'accaduto in quanto erano spesso assenti per motivi di lavoro. Tutte le vicende ci sono state raccontate da terzi, quindi con un livello di affidabilità non totale.

Ma, tornando al racconto, ancora c'era qualche dettaglio da scoprire e sistemare prima di formulare le prime accuse ufficiali.

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«Ok, avete ragione. Mi avete scoperto. Ora, mi dispiace dirvelo, ma da qui non uscirete vivi» disse Marko con un ghigno.

Poi divenne tutto buio, quasi a non volerci mostrare chi ci stava facendo questo, perché lo stava facendo e cosa lo aveva spinto a farlo.

Continua ...?

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